Capitolo 10 - popcorn e reggiseno a pois

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arrivarono le sei del pomeriggio e la biblioteca era vuota, come sempre. Colin era impegnato nel sistemare alcuni libri più vecchi nel reparto "vecchi decrepiti", così lo chiama lui.
annoiata, presi il cellulare e iniziai a cazzeggiare sui vari social, quando mi arrivó la notifica da facebook <<Colin Stylezz ti ha inviato una richiesta d'amicizia.>> alzai un sopracciglio leggendo il cognome, ma accettai lo stesso. mi alzai per andare a cercarlo e quando girai l'angolo lo vidi legarsi i capelli in un tuppo, sbuffando.

"lo sai che non dovresti usare il cellulare a lavoro, sì?" incrociai le braccia al petto, guardandolo. si giró verso di me, alzando in sopracciglio.

"e tu non lo sapevi? mi sembra di aver notato che anche tu lo stavi usando." fece un sorriso dolce e riprese a riordinare i libri, facendomi restare impietrita. diversamente da suo fratello sembrava un tipo dolce e pacato. quei due erano un angelo e un demone, letteralmente.
improvvisamente si fermó, guardandomi. "ho sentito Harry ieri sera."

"e?"

"e parlava del fatto che stasera doveva vedere un film con te, è vero?" sbattei più volte le palpebre, corrugando la fronte.

"sì, è vero, ma non solo con me." precisai. "ci saranno anche gli altri."

"non staresti mai da sola con lui, vero?"

scossi il capo.

"ci sono stata già una volta da sola, basta e avanza." iniziai a giocherellare con il mio cellulare, per poi guardare l'ora. "fra poco abbiamo finito, se andiamo a casa prima non penso che Barbara lo saprà mai." mi fece uno sguardo complice e poggió l'ultimo libro, prima di sorpassarmi e darmi una spallata.

"ahia!" mi girai, toccandomi il braccio. nemmeno due secondi dopo fissai la facciata di vetro della biblioteca, pensando di aver visto una figura alta con i capelli ricci e castani, che ormai era sparita. scossi la testa pensando di avere le allucinazioni, e presi tutte le mie cose. salutai colin e mi avviai verso casa, arrivando in dieci minuti. tornare quaranta minuti prima mi aveva fatto benissimo, non mi sentivo stanca come al solito.
appena entrai trovai Margot che preparava contenitori con patatine e stuzzichini, mentre di Niall non c'era ombra.

"suppongo siano per questa sera." bloccai la rossa, indicando il cibo sul tavolo. lei annuì, indaffarata nel cercare dei piatti, molto probabilmente. "Niall dov'è?"

"non lo so, è uscito per prendere non ricordo cosa." aprì un'anta, prendendo quattro piatti e poggiandoli sul tavolo, sbuffando. "sai se mi aiuti non mi offendo."

"sai, se vado a farmi una doccia evito di puzzare come una capra." alzai un braccio e mi annusai l'ascella, ridendo e prendendola per il culo per la faccia che fece.

"tu non troverai mai un ragazzo se continui così." scosse il capo.

"non è mio interesse trovarlo. e poi ti ricordo che Luke mi prese così come sono." lei mi mandó una frecciatina con gli occhi, facendomi capire che non dovevo nominarlo. "scusa" borbottai, grattandomi la nuca.

"vado a prepararmi, ci metto trentacinque minuti contati."

"ma hai un timer incorporato o cosa?" borbottó, ma feci finta di non sentirla.

{...}

erano passati decisamente più di trentacinque minuti, dato che sentii le voci dei ragazzi dal bagno.
purtroppo mi ero addormentata nella vasca, svegliandomi letteralmente un'ora dopo, con un urlo isterico di Margot.
misi velocemente un accappatoio intorno al mio corpo e presi l'asciuga capelli, iniziando a spazzolare e asciugare il più in fretta possibile, parlando da sola di quanto io fossi idiota. quando finii di asciugarli passarono altri quindici minuti, e mi affrettai nel vestirmi, mettendo slip, pantaloncini e...il reggiseno a pois   che non avevo preso. mandai un urlo disperato e mi premetti una mano sulla fronte, maledicendomi. in fretta aprii la porta affacciandomi, vedendo dal corridoio il salone, e vedendo fare avanti e dietro Niall. misi un braccio sul mio busto per coprire il seno e corsi in camera mia, sbattendo la porta e tirando un sospiro di solievo. mi piegai verso il cassetto e presi il mio amatissimo reggiseno, mettendolo e tirando un altro sospiro. sinceramente parlando avevo paura che potesse vedermi qualcuno, sopratutto Harry. aprii l'armadio e cercai una maglietta alla cazzo, da mettere tanto per stare in casa. mentre frugavo, sentii la porta della mia camera aprirsi, così senza girarmi nemmeno, parlai direttamente, sapendo già chi fosse.

Boxing Ring. » Harry StylesWhere stories live. Discover now