41 capitolo |la fuga|

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Angéline's pov

sono qui da cinque fottuti mesi
sono rimasta chiusa in questa casa per tutto questo tempo

ho subito tanti abusi purtroppo

Tonio la mattina è sempre a lavoro ma torna verso la sera e li inizia il mio incubo

le uniche volte che non mi toccava era quando avevo il ciclo
vi giuro non ho mai voluto così tanto avere le mestruazioni

ma l'unico problema è che il ciclo non mi viene da un mese e passa, quindi Tonio si approfitta toccandomi anche più del solito

vomito tutti i giorni ma al mio fianco c'è Rosy, per fortuna, mi ha fatto fare il test di gravidanza ed è risultato positivo

ovviamente si capiva ma non mi aspettavo di essere incinta

Tonio l'ha scoperto, non volevo dirglielo per paura della sua reazione, ma da quando l'ha saputo mi tiene più stretta a lui

~Angéline~mi chiama proprio lui
~si?~lo guardo negli occhi
~come ti senti con il bambino?~
~bene~dico in un filo di voce
~che ti prende?~appoggia la mano sulla mia guancia e si siede accanto a me
~nulla e che non sono pronta a fare la mamma...sono figlia unica...non ho mai tenuto un neonato in mano e non so nemmeno da dove si parte...tutto qui~
~lo cresceremo insieme...ho sempre desiderato di avere un figlio con te~mi dice sorridendo

mi mette quell'ansia di cui non avevo bisogno

~ora vado di là arrivo subito~
~okay~

mi bacia la testa e lascia la camera da letto

non so cosa fare mi guardo intorno e il mio occhio si catapulta sul comò

lì c'è una pistola

prendo un lungo respiro, appoggio le mani sul letto dandomi una spinta per alzarmi
mi avvicino al comò e la prendo in mano tremando

non pensavo che fosse così pesante questa pistola
ma come faccio a capire se è carica oppure no?

nei film di solito le vittime cercano di premere il grilletto davanti ai loro sequestratori ma sono senza cariche, ma io voglio essere sicura che ci siano i proiettili

non voglio sparare a nessuno ma non si sa mai nella vita

prendo la mia borsa, la ricontrollo per vedere se c'è tutto e poi esco dalla stanza silenziosamente

in questi mesi ho studiato molto la casa mentre Tonio era a lavoro
non sono riuscita a scappare prima perché la mattina era pieno di scagnozzi ma di solito a quest'ora non ci sono

~Angéline~mi sento chiamare

cazzo cazzo cazzo

che faccio? innanzitutto mi calmo e poso la pistola dentro la borsa

~dimmi Tonio~mi giro lentamente verso di lui
~dove vai? stavo venendo proprio ora in camera~
~io stavo andando in cucina da Rosy~
~oggi non lavora~
~ma...~mi interrompe subito
~che ci fai con la tua borsa?~
~ehm nulla volevo solo prenderla tra le mani la mia borsa...mi manca uscire...sai sono sempre chiusa qui dentro...tenere la mia borsa sarebbe un po' come uscire~
~capito...facciamo la passeggiata insieme~

il mio piano non va bene così...sono costretta a puntargli la pistola

cerca di avvicinarsi ma prendo subito la pistola

ma ora che la vedo bene me la sono puntata addosso da sola, perciò la giro puntandola per bene su Tonio, che alza le mani come se lo stessi arrestando

Bizzarra storia d'amore con il mio capo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora