One

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Sunoo's p.o.v.

Sono stanco.

Non so nemmeno come potrei definire quello che provo se non con la parola stanchezza.

Oggi comincio la giornata stanco, fisicamente e mentalmente. Mia madre mi ha appena chiamato per la colazione dal piano di sotto e solo lassù sanno quanto preferirei starmene sotto il mio piumone e non vedere nessuno; mi eviterebbe molti guai, ma non posso sfuggire ai miei genitori, agli insegnanti e mille altre cose.

Decido di mettermi un lungo maglione e dei jeans comodi oggi dato che le previsioni meteo indicano che probabilmente pioverà e la temperatura di conseguenza sarà più bassa.

Arrivo di sotto lentamente e trovo mia madre sorridente seduta a tavola e un odore di cioccolata calda e pane mi travolge. Istintivamente le sorrido anche io e le bacio una guancia.

"Sunoo-ah finalmente sei sceso, stavi per fare tardi! Siediti e mangia che poi ti accompagno a scuola"

"Mamma sai che la mattina non ho tanta fame" dico io prendendo un pezzetto di pane fresco. Mia madre è la proprietaria della panetteria sotto casa ed ha veramente delle mani d'oro.

"Sciocchezze! Qualche mese fa ci mancava poco che mangiavi anche me"

'Già...mi dispiace mamma, ci sono tante cose che non sai' penso.

"Non ti preoccupare ma', mangio sempre qualcosa a scuola di solito"

"Okay, okay va bene tesoro, dai infila le scarpe che andiamo" mi sorride ancora lei.

Come sempre il tragitto è molto corto e silenzioso, 5 minuti in cui io non so che dire per paura di lasciar uscire parole di troppo. Saluto mamma e il più velocemente possibile mi dirigo verso il mio armadietto per prendere i libri della giornata, non voglio incontrare nessuno, non che qualcuno mi saluterebbe comunque. Sono quello strano, quello che non parla, quello che si fa mettere i piedi in testa. Una nullità in pratica. Kim Sunoo.

Sblocco l'armadietto e noto subito un bigliettino bianco, uno dei tanti che ricevo, e lo apro; quello che trovo dentro non mi stupisce affatto, ma fa così tanto male, come ogni volta sento i brividi e la voglia di tornare a casa e piangere cresce.

- Se non ti trovo a pranzo nel bagno del seminterrato con gli appunti del giorno e i soldi per il cibo stai sicuro che quelle enormi guance che ti ritrovi saranno piene di lividi o se sono di buon umore anche se farai quello che ti dico -

Lee Joonbin, 'amorevole e carismatico' vice presidente del consiglio studentesco, un angelo senza ali.

La ragione per cui ho smesso di vivere, ma non importa. Se a nessuno frega qualcosa di me perché dovrei preoccuparmi io, sono abituato, io gli credo, quello che dice è cosi vero. Terrò il mio dolore e la mia stanchezza per me.

Sono grasso, mi piace ingozzarmi di cibo, devo smettere di mangiare, sono stupido perché ai test non raggiungo mai più del 70%, non sono bravo in nessuno sport e non ho alcun talento.

Ogni tanto la mia testa si diverte a ripetermi queste cose, come ora.

La campanella suona facendomi precipitare in classe. Fortunatamente non c'è ancora la signorina Jung, mia prof di chimica. Mi siedo vicino alla porta davanti, così posso uscire subito a fine lezione, che so per certo sarà infernale a causa del risultato dell'ultimo test.

Poco a poco arrivano tutti i miei compagni di classe e la prof e il troppo rumore che si crea mi fa scoppiare la testa.

"Buongiorno ragazzi, oggi sarà una lezione piacevole! Vi ho riportato i test, sono molto contenta di alcuni di voi e preoccupata per due o tre persone, ma in generale sono soddisfatta di questa bella classe" dice la signorina Jung e camminando fra i banchi aggiunge "Nishimura Riki e Yang Jungwon bravissimi, avete preso il massimo" vedo i due sorridere e battersi il pugno, sono molto carini, li vedo sempre in giro con i loro amici di quinta, sembrano così felici.

"Kim Sunoo...Kim Sunoo!" alzo lo sguardo di colpo incontrando lo sguardo della prof, mi scuso e lei mi consegna il mio foglio. 55%... questo è quello che preso.

Mi gira un po' la testa e le voci di Joonbin e della mia testa cominciano a gridare;

'stupido', 'neanche una sufficienza', 'deluderai la mamma', 'buono a nulla', 'dov'è finito il vecchio Sunoo tutto pepe?'.

Non ce la faccio, esco dalla classe e vado ai servizi più vicini e mi abbandono a terra in un bagno. Non voglio piangere, non voglio, ma non ci riesco.

 Niki's p.o.v.

"Sunoo! Dove vai?!" grida la prof Jung. Stavo chiacchierando con Wonnie e non mi sono accorto che un nostro compagno è uscito come una saetta dalla classe. Tutti si guardano intorno, molti disinteressati e altri colpiti dalla voce della prof.

"Per favore Nishimura e Yang andate a cercarlo e dite che se non torna entro 10 minuti sarà in punizione" io e Jungwon annuiamo e usciamo nei corridoi.

Giriamo velocemente nel nostro piano, guardando a destra e sinistra e controllando anche dalle finestre se sia uscito in cortile fino a quando non sentiamo dei singhiozzi dal bagno dietro di noi.

Apriamo porta e notiamo Sunoo con la testa immersa nelle sue ginocchia mentre piange disperatamente.

"Hyung vai a dire alla Jung che lo abbiamo trovato" dico a Wonnie e lui annuisce e va via.

Credo di aver spaventato Sunoo con la mia voce perché alza di scatto la testa e sbianca.

"Sun-" "Sto bene, v-va tut-to bene, arrivo sub-b-ito, non dire n-nulla in giro, arrivo, arrivo, arriv-" dice senza sosta.

Sembra così spaventato che mi si stringe il cuore. Qualunque cosa sia voglio aiutarlo.

"Hey tranquillo, non dirò nulla" mi avvicino e mi guarda con due occhioni pieni di lacrime che lo fanno sembrare un bambino.

"Grazie R-riki" dice.

"Che ne dici se ora lavi il viso e torniamo in classe?" gli sorrido

"O-okay" e dopo mi sorride lievemente anche lui e giuro di non aver mai visto cosa più tenera.

My space:

ciao a tutti!

sono molto nervosa, non sono molto brava a scrivere ma volevo sfogarmi un po' e spero che almeno un pochino vi piaccia questa storia.

mar

what he needed - sunkiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora