2- Odio il sabato

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Kirishima

Odio il sabato

L'ho sempre odiato, il sabato a Lake View significa una cosa sola, non hai scuse per non uscire, il giorno dopo è domenica la biblioteca è chiusa e quando andavo a scuola il sabato non c'erano le lezioni però riuscivo qualche volta a passare con la scusa dei compiti. Ora non posso farlo perché sanno tutti che ho preso una pausa dall'università, non so come abbiano fatto a saperlo, quindi i miei cosiddetti amici ogni sabato mi trascinavano, ad una festa o in qualche locale per sbronzarsi, cosa che volevano sempre far fare anche a me ma non ci riuscivano mai. Infatti puntuale come ogni sabato mattina mi arrivò la telefonata dell'unica persona che in quel posto sopportavo, il mio migliore amico Denki.

«Buongiorno Ei, allora stasera andiamo ad una festa a casa di Nejire» mi disse il mio migliore amico felice e pimpante come ogni sabato mattina.

Io in tutta risposta sbuffai, non mi andava di andarci ma sapevo benissimo che era inutile discutere perché che io volessi oppure no lui mi avrebbe trascinato lì comunque.

«Ei dai non fare così, ci saranno tutti, non sei felice di rivederli?»

Quello che avrei voluto realmente rispondere era un no, secco e diretto perché avrei preferito passare un'intera giornata a cucinare insieme al generale, nome affettuoso con cui io chiamavo mia nonna, piuttosto che passare una serata con quelle amorevoli teste di cazzo che erano i miei ex compagni del liceo.

"Che festeggiamo stavolta? la morte del cane del vicino o l'ennesimo compleanno inventato?" risposi invece in modo ironico e senza il minimo entusiasmo

«Oh no, sta volta un motivo per festeggiare c'è, non ci crederai mai ma festeggeremo il ritorno di Bakugo Katsuki»

«Eh? Il ritorno di chi?»

Queste furono le uniche parole che riuscì a pronunciare forse con un tono un pò più squillante del normale,ma Denki come suo solito fraintese tutto e pensò che io non mi ricordassi chi fosse.

«Si Kiri, Bakugo il ragazzo biondo che veniva a scuola con noi, il capitano della squadra di basket, ma è mai possibile che tu non ricordi nessuno della nostra classe» disse ridendo l'ultima parte

Peccato che io mi ricordavo perfettamente di lui, dei suoi bellissimi occhi rossi, di quei capelli tenuti puntualmente spettinati che lo rendevano un gran figo, la pelle perfetta e quella perenne espressione di superiorità, direi che sapevo benissimo chi fosse.

«Ah si, ho capito» risposi invece continuando quella farsa

«C'è capito chi torna? Secondo me no, c'è quello a cui andavano dietro tutte»

«Si Denki ho capito, Mr pallone gonfiato probabilmente se l'avessi chiamato così avrei capito subito di chi stavi parlando» dissi sforzando una risata che però uscì piuttosto bene perché mi rispose come se nulla fosse

«Oddio era da troppo tempo che non ti sentivo chiamarlo così» disse ridendo anche lui

«Dai Kiri ti lascio che devo entrare a lavoro»

«Si a dopo Denki, mi raccomando mettimi da parte l'ultimo volume che ti ho chiesto dopo passo a prenderlo»

«Si non preoccuparti, sicuramente lo avrà già fatto Tamaki al mio posto, ormai lo sa anche lui a dopo bro» mi rispose e attaccò subito dopo.

Denki lavorava nel negozio di fumetti della città vicina insieme a Tamaki, un ragazzo timido e introverso che era il proprietario di quel negozio, aveva preso a lavorare Denki non perché fosse bravo, combinava un casino dietro l'altro, ma perché a differenza sua ci sapeva fare con i clienti, cosa che a Tamaki non riusciva. Ci ha messo quasi un mese prima di fare una chiacchierata con me, anche se passavo ogni sabato a comprare qualche fumetto, visto che lavoravo solo mezza giornata, infatti mentre ero al telefono con Denki mi ero preparato per andare a lavoro così scesi di sotto per fare colazione con il generale e mia mamma

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