14- Piano

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Kirishima

Piano

Quella giornata fu frenetica, fortunatamente avevo dormito almeno otto ore la sera prima e quindi sono riuscito a non crollare durante tutta la giornata, che quella sarebbe stata una giornataccia avrei dovuto capirlo da mia nonna che viene a chiamarmi dicendo che c'è un tizio furioso alla porta che chiede di me e guardandomi malissimo di sperare che quel tizio non sia venuto a spillarmi soldi o glieli avrebbe infilati dove non batteva il sole.

Quando ho visto che alla porta c'era Bakugo ho pensato che io ci avrei volentieri infilato qualcos'altro dove non batteva il sole, ma non posso biasimarmi il biondo aveva, ma che dico ha ancora un culo che parla e la mattina non sono l'unico sveglio diciamo. Peccato che nel momento in cui vedo il suo viso e quanto è arrabbiato quei pensieri sfumano e si trasformano in «Che è successo?» quando prova a spiegarmelo in poche parole non capisco nulla e metabolizzo che probabilmente stamattina non avrò la mia oretta di lettura pre-lavoro.
Mai mi sarei immaginato di far "conoscere" Bakugo a mia madre così presto ma a Lake View non va mai nulla per il verso giusto o come vorrei che andasse.
«Scusate il disturbo a quest'ora, ma purtroppo dovevo parlare con Eijiro di una cosa importante» Disse a mia madre e mia nonna Bakugo non appena entrammo in cucina, subito dopo avermi scoccato un occhiataccia, probabilmente per averlo portato lì e non nella mia stanza.
«Ehy non guardarmi così, ma se non bevo il caffè e non mangio qualcosa il mio cervello non funziona» risposi io mettendo le mani avanti ridacchiando «Comunque puoi parlare anche davanti a mia mamma tanto glielo direi lo stesso, visto che riguarda Denki"
«Oh cos'è successo a Denki? Sta bene non è vero?» mia madre si intromise nel discorso, preoccupata più di me per il mio amico d'infanzia.
«Io resto comunque sono vecchia e quindi pettegola, non sento un gossip decente da quando sono arrivata in questo postaccio» Disse invece mia nonna fissando Bakugo come si fissa il tacchino il giorno del ringraziamento.
Bakugo le guardava e mi sembrava un tantino...intimorito? Come se fosse terrorizzato dal fare brutta figura, ancora non sapeva che mia madre lo avrebbe amato e accolto dentro casa nostra come se fosse suo figlio.
«Mia madre mi ha detto che qualcuno le ha detto di aver sentito dire da Denki che è gay» sputò poi Bakugo tutto d'un fiato.
Io quasi mi strozzai con il caffè, mia madre spalancò la bocca rimanendo senza parole, l'unica a parlare fu mia nonna.
«Questo si che è un scoop! Sarebbe una storia da prima pagina nel giornalino del paese! Se questo posto fosse così civilizzato da averne uno!» Batté la mano sul tavolo e sul suo viso prese piede un sorrisino soddisfatto, mentre la mia espressione sprofondava nel puro terrore e quella di mia madre nella preoccupazione più assoluta.

Mia madre ed io ovviamente conoscevamo la madre di Denki, tutti la conoscevano a Lake View, insieme alla mamma di Baku e a quella di Izuku erano le signore che per un motivo o per un altro si occupavano di tutto, essendo, Mitsuki e Inko a capo e la signora Kaminari come vicecapo dell'associazione Family of Lake View. Quando dico che si occupavano di tutto intendo letteralmente tutto, dalla fiera dei colori,una sagra considerata da tutti "strana" ma era la mia "festa" preferita, alla festa del patrono, alle assemblee cittadine e di altre 30139 cose che probabilmente neanche so. Erano anche le signore che organizzavano manifestazioni, che sedevano sempre in prima fila a messa e che non perdevano occasione di dire quanto l'America fosse sprofondata nell'abisso per colpa dei gay e di tutte le stupide idee dei giovani. Quindi entrambi avevamo un idea di quello che sarebbe potuto accadere, la signora Kaminari avrebbe dato di matto, potevo quasi immaginarmela, sicuramente peggio di quando il fioraio aveva sbagliato tonalità di blu per le rose che avrebbero dovuto contornare lo stand del colore blu.
«Ei, vai a trovarlo e convincilo a venire qua mentre  io oggi con la scusa della ricetta alle noci cerco di far ragionare la signora Kaminari» Mi disse mia madre per poi mordersi il labbro preoccupata.
«Non funzionerà mamma lo sai» risposi con le mani che reggevano la tazza leggermente tremanti
"Per la prima volta concordo con Eijiro, sono fatte uguali lei e mia madre! è una causa persa » concordò Kat,
«Questo non significa che non posso provare, Eijiro dovresti sapere che sono molto brava con le parole» disse mentre mi guardava con un sorrisetto di sfida e io non potei far a meno di scoppiare a ridere.
Si ho preso da mia madre la passione per la scrittura, il primissimo ricordo che ho di lei è seduta sullo stesso tavolo con una penna in mano, concentrata al massimo su ciò che stava facendo e io rimasi incantato nel vederla così, trasmetteva proprio la passione che ci stava mettendo e io non potei fare a meno a sette anni, dopo aver imparato a costruire una frase decentemente, di fare lo stesso e inventare storie, scrivere i miei pensieri, le cose che mi piacevano ed eccetera eccetera eccetera.

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