7- Confusione

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Dedico questo capitolo ad Aurora che lo aspettava da troppo.

Lei e Giulia sono state la mia fonte di ispirazione.

Denki

Confusione

Quella mattina mi svegliai con un mal di testa allucinante, la sera prima avevo esagerato molto di più rispetto al mio solito e ora ne pagavo le conseguenze. Aprì gli occhi e mi accorsi di trovarmi in una stanza che non conoscevo, imprecai in tutte le lingue che conoscevo, ossia una, la mia madrelingua. Decisi di mettermi a sedere senza però voltarmi a vedere chi era nel letto assieme a me. Non volevo scoprire come l'ultima volta che la ragazza strafiga che avevo conosciuto in realtà era, non per essere cattivo, estremamente bruttina oltre a essere una fottutissima stalker.

Mi guardai intorno cercando di riconoscere la stanza o almeno qualcosa che mi facesse capire con chi diavolo ero andato a letto la sera prima, cosa piuttosto palese visto che ero nudo nel letto di una sconosciuta. Non riconobbi nulla, era una stanza piuttosto semplice. C'era una scrivania con sopra un computer, un armadio e una cassettiera, la cosa bizzarra era che non c'era nessuna foto, poster o anche solo un particolare che facesse sembrare che quella stanza appartenesse a qualcuno di specifico, somigliava più ad una camera di un hotel.

A quel punto mi resi conto che se volevo scoprire l'identità della mia conquista mi sarei dovuto girare e quando lo feci per poco non caddi dal letto. Ero in un letto nudo con Shinso Hitoshi, l'amico di Bakugo. Il che significava che io Denki Kaminari, il ragazzo più figo e ricercato di tutta Lake View, ero stato a letto con un ragazzo. A confermare ciò fu il dolore lancinante che mi colpì il fondoschiena a quel minimo movimento.

Mi prese il panico e feci l'unica cosa che non si dovrebbe fare in questi casi, mi alzi piuttosto a fatica facendo il meno rumore possibile e con qualche smorfia di dolore mi rivestì. Tutto quel male aumentò il mio mal di testa esponenzialmente, poi mi ricordai che nel mio portafoglio tenevo sempre una bustina di un antidolorifico appositamente per queste occasioni, c'è per il post-sbronza non per il mal di culo.

Tornai a casa e corsi a farmi una doccia visto che puzzavo di alcol e sudore, una miscela tossica che avrebbe potuto far venire benissimo le allucinazioni a chiunque si sarebbe avvicinato a più di un metro da me. Peccato che una volta che il mio cervello ha capito che ero a casa da solo e quindi "al sicuro" abbia deciso di farmi tornare in mente quello che era successo la sera prima.

"«Dio Denki sai di alcool in una maniera allucinante» mormorò Shinso fra un bacio e l'altro.

«non mi sembra ti dispiaccia così tanto visto che stai continuando a baciarmi» ridacchiai e lo baciai di nuovo, lui ricambiò subito come se non aspettasse altro.

Aprì la porta del suo appartamento senza staccarsi da me, subito dopo mi prese in braccio. Allacciai le gambe alla sua vita e chiuse la porta con un calcio, tutto ciò continuando quel gioco di lingue e saliva con me, dove indubbiamente io non stavo vincendo. Mi sbattè al muro piuttosto delicatamente, troppo delicatamente per la foga che gli avevo visto usare nel bagno della casa di Nejire, fece scontrare le nostre intimità e io non potei trattenere quel piccolo gemito che uscì dalle mie labbra.

«Non sapevo bastasse così poco Denki» fece un sorrisino divertito e tornò a baciarmi subito.

«Sta zitto» mormorai nel bacio che si faceva sempre più passionale e famelico.

Lo volevo con tutto me stesso e si notava dall'erezione spuntata fra le gambe, che iniziava ad essere dolorosa.

«Ti voglio adesso» dissi guardandolo negli occhi con un tono piuttosto impaziente.

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