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Shinso

Resta,
Ti prego
Per me.

Erano le parole che avevo sulla punta della lingua quella notte quando rimanemmo io e lui da soli intorno alle 3:30 del mattino, avrei voluto dirle con tutto il cuore, premevano per uscire dalle mie labbra ma sapevo che non sarebbe stato giusto, chiedergli di restare, di rinunciare alla sua libertà perché non siamo ipocriti sua madre gli sarebbe stata addosso per moltissimo tempo.
Non avremmo nemmeno potuto vivere la nostra frequentazione in modo normale, avremmo dovuto nasconderci, far finta di nulla eppure a me non interessava. Lo volevo con me, lì o in qualsiasi altro posto del mondo.

Mi ero offerto io di accompagnarlo perché avevo immaginato una scena strappalacrime da film, mi ero preparato tutto un discorso che lo avrebbe convinto a restare e sarebbe andato tutto per il meglio, almeno nel film che mi ero creato in testa.
Ma nel momento in cui l'ho visto, ho guardato i suoi occhi hanno incontrato i miei ho notato quel velo di tristezza che cercava disperatamente di nascondere con i sorrisi più belli o le battute più stupide e in quel momento ho realizzato che no, non sarebbe andato tutto bene se fosse rimasto, che sua madre non avrebbe cambiato idea per magia ma soprattutto che forse la persona a cui faceva più male e il primo a voler restare era lui e che se avessi detto "Resta" lui probabilmente lo avrebbe fatto, rinunciando a tutto e vivendo una vita infernale per un po'.
Mi ero reso conto di quanto fossi egoista anche solo a pensare di poter pronunciare quella frase, così egoista da non considerare che forse aveva pensato ad ogni soluzione possibile prima di concludere che la sua unica possibilità era andare via, il più lontano possibile.
Denki non era stupido come sembrava magari era un po' tonto e forse solo perché raggionava in un modo tutto suo a volte viveva nel suo mondo, ma ero certo che era benissimo in grado di valutare questa situazione e di scegliere ciò che è giusto per lui.

«Shin..mi dispiace» disse di punto in bianco mentre fissavamo entrambi il televisore, probabilmente senza guardarlo davvero, entrambi persi nei propri pensieri «Mi dispiace che..non abbiamo avuto una possibilità» sospirò «mi dispiace di non aver potuto vivere nulla, di non averti potuto dire che mi piaci magari dopo aver visto un film vecchissimo al cinema, uno di quelli che probabilmente a me farà schifo ma per il quale tu vai pazzo, tipo lanterna verde» lo interruppi.
«Guarda che lanterna verde non è vecchio come film»
«Si che lo è ora zitto e fammi finire» mi guardò male probabilmente perché lo avevo interrotto ed io non potei far a meno di ridacchiare. «Dicevo, mi dispiace di non aver avuto possibilità questa volta, ma magari un giorno ci rincontreremo o forse no, ma prima che me ne vada voglio dirti che..» si girò verso di me e guardandomi negli occhi mi disse «Mi piaci Shinso Hitoshi e sono sicuro che se avessimo avuto del tempo ti avrei amato, come nessun'altro prima» i suoi occhi divennero lucidi «ed è questa la cosa per la quale mi dispiace di più».
Facevo schifo con le parole quindi decisi che la cosa migliore da fare in quel momento fosse baciarlo e così feci, lo baciai in modo dolce e lento cercando di prolungare quel momento il più a lungo possibile, era un bacio di una dolcezza infinita, niente più del reale strofinarsi delle nostre labbra ma volevo che capisse che anche io provavo i suoi stessi sentimenti se non anche di più e continuai a farlo anche quando sentì il sapore salato delle lacrime che scendevano sul suo volto.
«Mi dispiace..mi dispiace» mormorò fra le lacrime non appena le nostre labbra si staccarono
«Sh..Sh..avremmo tempo per parlare quando ci rincontreremo Denki..non adesso» lo baciai di nuovo.
Non so quando esattamente i baci diventarono più passionali, famelici e bisognosi. Quando le mie mani iniziarono a toccarlo come se fosse mio e soltanto mio, quando i suoi singhiozzi si trasformarono i piccoli ansimi e così ci ritrovammo poco dopo sdraiati su quel divano con me sopra di lui e con le nostre labbra che non si mollavano un secondo. Mi accorsi realmente di ciò che stava accadendo mentre mi sfilavo la maglia così mi fermai
"Denki.." dissi semplicemente mentre lui metteva le mani sul mio petto accarezzandolo.
"Si Shinso..si" mi guardò anche lui "lo voglio quindi smettila di far girare quelle rotelle inutilmente e baciami" rispose ad una domanda che non avevo fatto, probabilmente si capiva dal mio volto che le paranoie sul fatto che forse lui non lo volesse davvero si stavano impossessando del mio cervello.
"Non scappi dopo?"
"lo sai che me ne andrò dopo ma no non scapperò subito dopo, anche perché sei tu che devi accompagnarmi a prendere l'autobus" ridacchiò e subito dopo mi unì anche io
"Okay allora" mi avvicinai e lo baciai, non nel modo dolce in cui ho iniziato ma mangiandogli letteralmente la bocca, avevo bisogno di lui in quel momento di quel magnifico corpo che avevo voglia di vedere un'ultima volta e così lo spogliai completamente e mi persi un attimo ad ammirare quella splendida bellezza che emanava, mentre lui arrossiva sotto il mio sguardo.
"Sei bellissimo" dissi e lui distolse lo sguardo arrossendo ancora
"G-grazie" balbettò imbarazzato.
Era così tenero tutto rosso che non potei fare a meno di lasciargli dei piccoli e dolci baci su tutto il viso.
"Muoviti..Dai Shinso..ne ho bisogno, avremo tempo per i baci carini e dolci" Mormorò leggermente frustrato probabilmente da tutta quella dolcezza.
Ah non ti piace che sia dolce a letto? Fantastico, anzi direi perfetto. Senza aggiungere altro andai a palpargli il sedere con forza senza preoccuparmi troppo se gli stavo facendo male o no, ma comunque il piccolo gemito che era uscito dalle sue labbra mi confermò che no non gli avevo fatto male per niente.
"Shinso.." Mormorò il mio nome fra un gemito e l'altro mentre mordevo, succhiavo la pelle del suo collo, perché si non avrei potuto impedire il suo andarsene per poter vivere, ma potevo comunque lasciargli qualcosa che gli ricordasse almeno per un pò di tempo, lui non sembrava particolarmente indispettito da ciò, anzi continuava ad ansimare nel mio orecchio cosa che mi stava mandando fuori di testa, ma comunque non erano quelli i suoni che volevo sentire.
Trovai il lubrificante fra le pieghe del divano, quando vivi con una ragazza lesbica impari che il lubrificante deve essere nascosto ovunque, poi se quella ragazza e Jirou che la prima cosa che mi ha detto quando ho fatto il mio "non coming out" è che bisogna essere sempre pronti a qualsiasi occasione, stai certo che in qualunque posto tu voglia farlo ce n'è nascoto un tubetto, senza troppe cerimonie gli sfilai i boxer e spalmai il lubrificante sulle mie dita e sulla sua entrata, lui rabbrividì.
"Ultima occasione Denki, ora o mai più" dissi guardandolo cercando il minimo segno di pentimento, mentre cercavo di frenarmi perché sapevo che di lì a poco avrei completamente perso la testa, per lui e per quella sua cazzo di voce che sognavo la notte o quando ero in doccia, l'unico momento in cui mi concedevo di ripensarci e ha pensare che a breve avrei potuto risentirla riuscivo a stento a contenermi dal farlo mio in quel preciso istante senza troppe cerimonie.
"Shinso smettila e scopami cazzo" mi guardò mordendosi il labbro e io non riuscì ad essere così delicato come volevo, ma ehy mi aveva provocato lui con quella frase.
Infilai due dita, senza troppe cerimonie e il suo gemito di dolore leggermente trattenuto mi fece bloccare.
"Den-"
"Zitto e muoviti, ti voglio Shinso, ti prego ti voglio" ansimò muovendosi leggermente sulla mia mano e quelle parole, ma soprattutto quel gesto spense ogni minima forma di autocontrollo che avevo e lasciò nel mio cervello solo "Denki Denki Denki" e "lo voglio" "lo voglio" "lo voglio"
Nonostante ciò mi presi il mio tempo per prepararlo e anche in parte per domare i miei bollenti spiriti perché non volevo, almeno per il momento, mostrare il vero animale che in realtà ero quando si parlava di sesso perché quella volta doveva essere speciale e poi perché ero speranzoso che in futuro ci saremmo rincontrati e avrei potuto sbizzarrirmi come volevo.
Tutto fu dolce quella notte, dall'inizio alla fine, ogni spinta era accompagnata da una carezza, da un bacio, proprio come se fosse l'ultima, dove non conta il vero e proprio piacere, ma l'essere un tutt'uno, sentire il calore della pelle, gli ansimi sussurrati perché certe cose a volte è meglio che siano sussurri udibili solo dalle persone giuste, per rendere quei momenti pura poesia e arte, ma quel giorno giurai a me stesso che lo avrei fatto urlare a squarciagola se Dio o chiunque altro ci sia lassù me ne avrebbe dato l'occasione.
Sempre con questa dolcezza infinita raggiungemmo l'orgasmo, insieme. Non ero tipo da fare sesso in modo così soft o come probabilmente lo chiamerà Denki "L'amore" ma quella sera per me fu una delle migliori della mia vita, perché se si trattava di Denki probabilmente mi sarebbe piaciuta anche la più schifosa delle cose.
Una volta finito ci addormentammo l'uno abbracciato all'altro per il tempo che purtroppo ci restava, decisamente troppo poco per me ma forse anche per lui

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⏰ Last updated: May 10, 2023 ⏰

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