6- Rosso

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Bakugo

Rosso

Lo vidi entrare alla festa con mezz'ora di ritardo, era davvero bello, così tanto che mi accorsi perfino io che lo stavo fissando da troppo ma non riuscivo a staccargli gli occhi da dosso.
Mi rivolse un piccolo sorriso imbarazzato e un cenno di saluto poi scappò via in cucina, probabilmente per prendersi da bere.
Così spinto dal troppo poco alcol che avevo ingerito lo seguì.
Quanto vorrei che fosse stato il mio secondo drink a farmelo fare, peccato che io regga l'alcol piuttosto bene e che quindi fossi più che lucido.

«Se fra meno di dieci minuti vuoi ritrovarti in bagno a vomitare anche l'anima direi che sei sulla giusta strada» dissi con il mio solito tono strafottente, ma in realtà era solo una stupida scusa per parlargli.
Lui sorpreso mi guardò per qualche secondo prima di rispondere
«Non è quella la mia intenzione, so reggere piuttosto bene l'alcol ma comunque anche se fosse non sono affari tuoi Bakugo» marcò il mio cognome, come a voler sottolineare il fatto che fossimo dei semplici ex compagni di scuola
«Tsk ne riparliamo tra dieci minuti capelli di merda»
I suoi capelli non erano di merda, anzi gli stavano anche piuttosto bene però detestavo che mi chiamassero per cognome, chiunque rimacasse la mia appartenenza a quella famiglia mi faceva girare i coglioni.
Sono stato sempre piuttosto bravo a capire le persone e sapevo che quel commento lo avrebbe fatto incazzare, perché nessuno si tinge i capelli di rosso fuoco se non lo considera il suo punto di forza.
«Ehy ma chi ti ha dato tutta questa confidenza? E poi i miei capelli sono bellissimi e ci ho messo un sacco di tempo a farli» e proprio come mi aspettavo rispose un pò alterato dalla mia affermazione.
«Beh hai solo buttato il tuo tempo per farli, fanno davvero schifo» risposi continuando la mia sceneggiata con il mio solito tono strafottente.
«Se sei venuto fin qui solo per insultarmi puoi tornartene da dove sei venuto Bakugo»

In quel momento entrò Deku e inizio da subito a fare le sue stupide considerazioni borbottate fra sé e sé che mi fanno saltare i nervi e infatti gli tirai uno schiaffo piuttosto forte sulla nuca, magari sta volta avrebbe imparato la lezione

«Katsuki Bakugo è atteso in console, ripeto Katsuki Bakugo è atteso alla console»
«Nono meglio così, Katsuki pallone gonfiato Bakugo è atteso alla console o in cassa 4» disse la voce di Denki al microfono.
CHE CAZZO AVEVA APPENA DETTO? IO LO AMMAZZO A QUEL PIKACHU DEL CAZZO.
«COME CAZZO MI HAI CHIAMATO FULMINATO?!» dissi ad un passo dallo spaccargli la faccia
«Katsuki pallone gonfiato Bakugo» ripetè Pikachu al microfono ridendo a crepapelle
«TI CONVIENE CORRERE PRIMA CHE TI AMMAZZO.» Urlai io incazzato come non mai
«Dai su smettila e vieni a cantare, non vorrai deludere i tuoi fan»
Ecco che tocca il mio tasto dolente, quella frase era studiata e in realtà significava "non vorrai mostrarti debole davanti a tutti"
«Tsk non pensare nemmeno per un attimo che sia finita qua.» gli strappai il microfono dalle mani
"Questa volta lo ammazzo sicuro o gli faccio rimpiangere di essere venuto al mondo" pensai mentre quel cretino del morto di sonno sceglieva la canzone.

Poi partì la base e guardai Shinso che era in console con Denki come per dire "sei serio?" e lui in tutta risposta mi fece un sorrisino del cazzo.
Che grandissimo bastardo, fra tutte le canzoni esistenti lui scelse proprio quella che parlava di quanto questo tizio, sicuramente fatto di acidi se no non si spiega, sia felice di tornare a casa.

Era un gioco che facevamo sempre io, Shinso e Deku, consisteva nello scegliere la canzone che avrebbe cantato l'altro al karaoke senza alcuna limitazione, potevi sul serio ritrovarti cantare di tutto.
Una volta ho fatto cantare a Deku Toxic di Britney Spears ed è stata la scena più divertente di tutta la mia vita.                                                                    

«They say it's a matter of time
A thousand days and the sun won't shine
Before I come back to you
And I'm happy, nothing's going to stop me
I'm making my way home, I'm making my way»

Welcome Home (Kiribaku)Where stories live. Discover now