8- Solitudine

94 11 6
                                    


Shinso

Solitudine

Quella mattina mi svegliai con il letto vuoto, la cosa non avrebbe dovuto sorprendermi eppure quel giorno vedere il posto affianco al mio deserto mi mise una tristezza assurda, perché avrebbe dovuto esserci un biondino a fianco a me. Mi guardai intorno alla ricerca di un biglietto o qualcosa che avrebbe potuto spiegarmi la sua assenza ma non trovai nulla, il che significava che se l'era data a gambe levate.
Lo squillo del mio telefono mi riportò alla realtà, cercai il telefono sul comodino ma non c'era, dovevo assolutamente farlo smettere di suonare, ogni nota mi trapanava il cervello e aumentava il mal di testa post-sbronza. Mi sporsi e lo trovai in terra, sicuramente era caduto durante la notte, lo presi e senza leggere il nome riposi.
«Pronto? Chi è che mi rompe le palle di prima mattina» dissi con un tono alquanto assonnato.
«Ma buongiorno anche a te principessa, ti sembra questo il modo di rispondere ai tuoi genitori?» disse una voce squillante dall'altra parte del telefono.

Era mio padre Hizashi, almeno uno dei miei due padri, mi avevano adottato 9 anni fa, quando Shota, l'altro mio padre, mi aveva trovato sulla scena di un omicidio. Dopo che le indagini furono concluse e la mia innocenza comprovata decisero di adottarmi per togliermi dalla strada e darmi un futuro, che mia madre biologica ha deciso di non darmi quando mi abbandonò in un fast food in autostrada anni prima.
Sarò sempre grato a loro per tutto quello che hanno fatto per me.

«Scusa, dimmi tutto sergente» dissi ridacchiando
«Signorino non mi sembra che questa sia l'educazione che ti abbiamo dato» rispose ridacchiando anche lui
«Comunque come mai mi hai chiamato così presto? è successo qualcosa?» dissi mentre mi alzavo dal letto
«No, tu e Shota siete sempre così tragici..avevo semplicemente voglia di sentire il mio ometto»
«Papà ho 21 anni direi che non sono più un ometto» dissi ridendo e rassegnato al fatto che sarei rimasto il suo ometto per sempre come Eri sarebbe stata la sua principessina a vita.
«Shhh perché devi ricordarmelo sempre! Mi fai sentire vecchio» disse lui con la sua voce da broncio, potevo quasi immaginarmelo con le guance gonfie e le braccia incrociate
«Eh gli anni passano per tutti papà anche per te» risposi mentre mi cambiavo
Dall'altro capo del telefono sentì un «abbassa la voce ho sonno» sicuramente detto da papà Shota
«Scusa vado di là a parlare» sentì il rumore dei passi mentre cambiava stanza
«Ma io dico abbiamo un letto matrimoniale no lui sul divano deve dormire» borbottò fra se e se papà Hizashi.
«Papà ancora non mi hai detto perché mi hai chiamato» dissi per evitare che partisse uno sproloquio di due ore su papà Shota e il suo dormire sul divano.
«Te l'ho detto invece, avevo voglia di sentirti e sapere come stavi visto che non ti degni mai di chiamaci» disse con un tono di rimprovero palesemente finto.
«Hai ragione papà scusa, comunque è tutto okay e sto bene non preoccuparti» risposi sbadigliando
«Hai fatto le ore piccole stanotte eh, visto che ti sei svegliato a mezzogiorno»
«Papà non sono affari tuoi» dissi alzando gli occhi al cielo, se papà Hizashi scopriva che ero stato a letto con Denki avrebbe voluto sapere ogni minimo dettaglio oltre alla sua foto che avrei dovuto inviargli subito o lo avrebbe cercato lui su instagram e probabilmente avrebbe "involontariamente" schiacciato il tasto segui.
«Dai lo sai che al tuo papà puoi dire tutto» disse cercando di convincermi.
«E va bene ieri sera sono stato ad una festa con i miei amici» dissi pima che giocasse la carta del genitore preoccupato per suo figlio
«Oh beh e non hai conosciuto nessun biondino interessante a questa festa?» disse ridendo
Spalancai gli occhi sorpreso e lui ora come diavolo faceva a saperlo?
«Tu..come...cosa..» dissi io nel panico totale, lui invece scoppiò a ridere
«Mi sembra di averti raccontato come ci siamo conosciuti io e tuo padre» disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo
»Si papà Shota lavorava al caso dell'assassinio del tuo migliore amico commesso nella cittadina dove vivevi« dissi riflettendo ad alta voce
«Si..?»
«oh..TU VIVEVI A LAKE VIEW?!» dissi realizzando solo ora quanto le descrizioni della cittadina di papà corrispondessero effettivamente al posto dove mi trovavo ed era stato lui a trovare magicamente quell'appartamento per me e Jirou. Mi battei una mano sulla fronte, ma quanto ero stato stupido a non arrivarci prima?!
«Certo mica l'hanno costruita poco prima che tu arrivassi eh» disse mentre rideva sempre di più.
«Perché non me lo hai detto prima?» Chiesi ancora stupito dalla rivelazione precedente
«Oh beh pensavo ci saresti arrivato da solo e poi volevo essere informato su di te senza che tu lo sapessi..ma appena Nemuri mi ha chiamato raccontandomi quello che aveva visto non ho resistito e ti ho chiamato, quindi su avanti racconta» disse con tono autoritario ma scherzoso.

Welcome Home (Kiribaku)Where stories live. Discover now