Capitolo 38

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Buon pomeriggio!

Posto questo capitolo con un po' di ansia, perché non ho ancora finito di scrivere il prossimo (anche se ormai mi manca poco) e quindi so già che nelle prossime settimane mi troverò in difficoltà con gli aggiornamenti, ma i capitoli che ormai mancano alla fine sono davvero pochi e quindi me la caverò in qualche modo.

In ogni caso! In questo capitolo, come nel precedente e anche in quelli successivi, avremo un salto temporale, poiché la mia intenzione in questa ultima parte della storia è di raccontare solo alcuni momenti salienti e di chiarire a che punto Harry e Prim si trovano mentalmente riguardo alcune questioni importanti per il loro futuro, una delle quali è presente proprio in questo capitolo ;)

Quindi, con la speranza che questo capitolo vi piaccia e di riuscire a scrivere abbastanza nei prossimi giorni così da non far slittare l'aggiornamento di venerdì prossimo, vi lascio al terzultimo capitolo della storia prima dell'epilogo!

Un bacio e buona lettura x

***

HARRY'S POV:

«Cam, vieni qui!»

Guardai la cagnolina - che ormai, a quasi dieci mesi, tanto piccola non era più - trotterellare all'istante verso di me nel ricevere quell'ordine, sedendosi poi di fronte a me sul prato.

«A terra, Cam. Ora seguimi.» Puntai l'indice verso il terreno mentre indietreggiavo lentamente, sorridendo soddisfatto nel vederla strisciare insieme a me con lo sguardo ancora fisso sul mio viso. «Ora seduta e zampa.» Ancora una volta non si fece ripetere quelle indicazioni due volte mentre tornava seduta ed alzava una zampa verso il mio ginocchio, facendomi a quel punto ridere mentre mi accovacciavo per accarezzarle la testa pelosa. «Bravissima, Cam.»

Chiusi gli occhi quando, avendo compreso che il momento di serietà fosse terminato, tornò ad essere il cane esuberante che era stato dal momento in cui era arrivato a casa e mi leccò la guancia. Ignorando completamente il fatto che pesasse ormai più di venti chili, si alzò poi con le zampe contro il mio petto facendomi perdere l'equilibrio e finire con il sedere sul prato, sedendosi subito dopo sulle mie gambe per continuare a riempirmi di baci che mi fecero ridere ancora.

«Prima o poi dovrai dirlo a Prim.»

Niall comparve dalla porta vetrata che dal soggiorno conduceva al giardino, richiamando la mia attenzione. «Dirle cosa?»

«Che ormai c'è un'altra donna nella tua vita.» Alzai gli occhi al cielo senza tuttavia trattenere un sorriso, rimanendo a guardare mentre si lasciava cadere sul prato accanto a me e Cam non tardava a salutarlo come se non lo avesse visto appena dieci minuti prima. «È anche molto più obbediente della tua ragazza, visto che ormai l'hai trasformata in un soldato.»

«Non l'ho trasformata in un soldato,» mi difesi, rendendomi tuttavia conto da solo del fatto che quella non fosse la completa verità, «le ho solo insegnato un po' di cose.»

«O tante cose,» mi corresse, prendendo tra le mani la testa del cane per accarezzarla vigorosamente, «se le insegni anche a fiutare droghe o bombe puoi darla alle forze dell'ordine.»

Scossi la testa divertito, dando un paio di pacche sulla pancia a Cam quando prese a rotolarsi tra me e Niall. «Sono chiuso qui dentro da dieci mesi, devo pur combattere la noia in qualche modo.»

Potevo vedere solo un certo numero di film, leggere un certo numero di capitoli di qualche libro e fare una certa quantità di palestra ogni giorno prima che il mio cervello mi implorasse di trovare qualunque altra cosa da fare per passare il tempo; per questo, l'addestrare Cam ed il provare qualunque ricetta trovassi su tutti i libri di cucina che avevo accumulato in casa erano ormai diventati due dei miei passatempi preferiti. Soprattutto, il tenermi occupato mi impediva di pensare al fatto che alla mia libertà mancassero ancora circa otto mesi, così come al fatto che Prim fosse tornata a casa l'ultima volta un paio di settimane prima ed ora non l'avrei rivista per un bel po'.

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