Capitolo 22

18.5K 513 126
                                    


Buon pomeriggio!

Molti di voi non hanno cambiato idea su Karina neanche leggendo il capitolo scorso, ma un po', in fondo, me lo aspettavo ahahah non è di certo un personaggio da amare, anche se c'è da ammettere che - a parte il fatto che ci abbia provato spudoratamente con Harry - non si è comportata poi così male. Detto questo, potete continuare ad odiarla se volete ahahah

Volevo per forza pubblicare oggi, visto che già ieri non sono riuscita a farlo, e per questo ho corretto il capitolo velocemente ed è possibile che ci sia qualche errore. La mia scusa è che più tardi andrò a vedere Endgame e sono così emozionata ed in ansia che è da stamattina che non riesco a concentrarmi su altro, quindi perdonatemi! Se avete già visto il film sappiate che vi invidio e non poco, se invece non ve ne importa niente della saga.... andiamo, come può non importarvene niente?!

Vi mando un bacio nella speranza che abbiate passato una buona Pasqua (auguri a tutti, anche se in ritardo!) e che il capitolo vi piaccia! :) x

***

HARRY'S POV:

Rientrai alla dependance che erano ormai quasi le due di notte, poiché trovare un taxi disposto ad accompagnarmi fino a lì dalla cittadina in cui avevo fatto tappa si era rivelata un'impresa molto più ardua del previsto.

Nella casa principale, le luci al piano superiore si erano spente nel momento in cui avevo oltrepassato il cancello d'ingresso - segno che Michael, Caroline o entrambi avessero atteso svegli fino a quell'ora che io rientrassi, cosa che mi provocò un piacevole formicolio all'altezza dello stomaco. La dependance era invece illuminata dal fuoco del camino ancora acceso, il quale proiettava in salotto una luce arancione che si affievoliva man mano che ci si allontanava dalla fonte; dal momento che lì dentro regnava un silenzio interrotto solo dal frequente scoppiettio del fuoco, pensai inizialmente che Prim avesse dimenticato di spegnerlo prima di andare a dormire. Uno sguardo in direzione del divano, però, smentì presto la mia supposizione.

La ragazza era distesa sulla seduta, avvolta in una coperta e con le ginocchia che, piegate al torace, la facevano apparire più piccola di quanto fosse realmente, la testa poggiata su uno dei braccioli mentre dormiva pacificamente. Mi tolsi il cappotto e le scarpe e lasciai entrambi all'ingresso prima di raggiungerla lentamente, facendo quanto meno rumore mi fosse possibile; la mia intenzione iniziale era quella di spegnere il fuoco nel camino e lasciarla lì a dormire, ma l'egoismo ebbe presto la meglio e mi spinse ad accovacciarmi davanti al divano per svegliarla e convincerla a venire a letto insieme a me.

«Prim?» la richiamai sottovoce, poggiando una mano sul suo fianco al di sopra della coperta. «Hey.»

La scossi delicatamente ed i suoi occhi si spalancarono come se avessi interrotto un brutto sogno mentre si sollevava velocemente su un gomito. Ebbe bisogno di qualche secondo per rendersi conto che si trattasse solo di me e, quando lo fece dopo aver sbattuto ripetutamente le palpebre, vidi i suoi lineamenti e la postura rigida rilassarsi all'istante.

«Hey,» sussurrò, schiarendosi la gola quando la voce uscì più rauca del solito.

«Che fai qui?» domandai, lasciando scivolare il palmo sul suo corpo longilineo per accarezzarla. «È tardi.»

«Volevo aspettare te e mi sono addormentata.»

La guardai sfregarsi gli occhi in modo estremamente adorabile e non riuscii a non sorridere.

«Andiamo a letto.»

Afferrai la sua mano e feci per alzarmi in piedi, ma mi trattenne lì dov'ero.

«Aspetta, raccontami tutto.» Si mise a sedere portando, le gambe sotto di sé; quasi come guidata da un sesto senso, poi, infilò una mano tra i miei capelli e subito aggrottò le sopracciglia nel trovarli umidi. «Perché hai i capelli bagnati?»

Under PressureWhere stories live. Discover now