7. Numero sconosciuto

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Ci sono adolescenze che si innescano a novant'anni.

(Alda Merini)

"Come stai?"

Fu l'unica cosa che gli scrissi prima di addormentarmi.

Non riuscii ad aspettare la sua risposta, quel giorno, il lavoro mi aveva distrutta e io caddi subito dopo aver appoggiato la testa sul cuscino, in un sonno profondo.

Il giorno dopo andai a lavoro come ero solita fare.

Ero un po' preoccupata per Beatrix, la vedevo triste e molto silenziosa ma il tanto lavoro ci impedì di parlare per le prime tre ore del nostro turno.

Un cliente dopo l'altro arrivarono i nostri meritatissimi venti minuti di pausa dove io corsi dalla mia migliore amica.

Beatrix era sul retro del locale quando la sorpresi a fissare un punto indefinito davanti a sé.

Nella mano destra il pacchetto di sigarette, nella sinistra l'accendino.

Beatrix Miller aveva qualcosa che non andava.

Lei non fumava quasi mai, o meglio, fumava solo quando era nervosa.

«Che succede?» le chiesi avvicinandomi a lei con cautela.

«Niente» rispose furente.

«Come vuoi, se ti va di parlarne sai dove trovarmi» la provocai.

Conoscevo meglio di chiunque altro quella ragazza e da una parte sapevo che moriva dalla voglia di parlarne.

Le diedi le spalle e senza esitazione iniziai a camminare verso l'entrata del locale.

Nella mia mente contai fino a tre, poi mi sentii chiamare.

«Credo di essermi innamorata» sussurrò piagnucolando.

«Come credi? E di chi?» le chiesi sconvolta.

Conoscevo Bea da tantissimi anni e mai, mai le avevo sentito dire una cosa del genere.

Lei era la tipica ragazza che non aveva voglia di legarsi a nessuno per paura di essere ferita.

E detto sinceramente, non aveva poi tutti i torti.

Lei me lo diceva sempre; "Non innamorati altrimenti soffrirai, si soffre sempre quando di mezzo c'è il cuore". Aveva sempre ragione.

Ne avevo incontrati due di ragazzi che mi avevano fatto battere il cuore a Chicago e puntualmente, dopo qualche mese si rivelarono dei veri stronzi.

Beatrix adottava sempre il metodo del "ti lascio prima che lo fai tu" ma evidentemente questa volta era diverso.

Questa volta il cuore di Beatrix Miller non era riuscito a dare ascolto alla sua parte razionale.

«Harry Stone».

«Il ragazzo dagli occhi verdi?»

«Già».

«Oh wow e com'è successo?»

«Non lo so Lottie ma sento che Harry sia davvero speciale».

«Pensi sia diverso da tutti gli altri che hai frequentato?».

«Sì, l'ho capito dal modo in cui mi guarda».

«Allora buttati» le dissi «Secondo me dovresti smetterla di tenerti lontana dall'amore. Prima o poi tutti cediamo».

«Ma non io. Io non so come si fa a farlo funzionare questo dannato cuore».

«Tu non devi fare nulla è lui che lo fa, senza preavviso senza libretto d'istruzioni, si innamora e basta».

PERFETTI SCONOSCIUTI (COMPLETA)Where stories live. Discover now