38. Fottute ciambelle!

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Ma quanto è bello darvi la buonanotte in questo modo?
Buona lettura stelline! ♥️

Quella mattina faceva davvero molto freddo.

Era una domenica triste.

Papà era tornato a casa alle cinque di mattina per farsi una doccia e mentre Carlos e Matt dormivano ancora, io preparai la colazione per tutti.

Quando papà si sedette accanto a me al tavolo della cucina, notai quanto fosse stanco.

«Vai a dormire» gli dissi.

«Non posso».

«Non puoi ma devi. Non puoi resistere in questo stato!».

Mi guardò, poi abbassò lo sguardo e scoppiò a piangere.

«Perché l'amore fa così male?» chiese. «Perché se eravamo così felici?».

Non seppi rispondere, lo abbracciai soltanto.

Mia madre era riuscita a distruggere la famiglia e soprattutto il cuore di mio padre e mentre lei stava vivendo il suo sogno con chissà chi, Anthony se ne stava qui a soffrire ancora una volta per amore.

Ma Olivia e Jasmine erano due donne completamente differenti; Olivia pensava solo a sé stessa, mentre Jasmine era altruista, buona ed era riuscita a rimettere insieme i pezzi del cuore di mio padre.

Ma entrambe, sebbene in modo diverso, lo stavano facendo soffrire.

Una aveva scelto di farlo, l'altra ne era stata costretta.

«Jasmine è forte. Vedrai che andrà tutto bene» cercai di consolarlo ma in realtà io non sapevo un bel niente.

«Oggi porterò Carlos in ospedale con me, Jasmine parlerà con lui».

«Okay, ma adesso devi dormire un po'. Non puoi guidare in questo stato».

Annui.

Lo abbracciai e poi lo accompagnai in camera.

«Ci penso io ai ragazzi, tu riposati».

«Grazie Charlotte».

«Grazie a te per essere lo splendido padre che sei».

Per fortuna oggi era domenica e non dovevo preoccuparmi del lavoro ma inviai lo stesso un messaggio a Alexander per chiedergli un giorno di ferie per l'indomani mattina.

Sapevo che avevo appena iniziato a lavorare lì ma in queste condizioni, non potevo lasciare papà e i ragazzi da soli.

Alexander non se lo fece ripetere due volte e mi rispose;

"Prenditi tutto il tempo che vuoi.

In questo momento devi stare vicino alla tua famiglia."

Non volevo approfittarmi della sua conoscenza ma i due giorni successivi mi servirono per sistemare alcune cose.

Carlos sarebbe rimasto con noi e sua nonna ci avrebbe dato una mano con entrambi i ragazzi quando io e papà ci dividevamo fra ospedale e lavoro.

Ritornai alla casa editrice il mercoledì successivo.

Flo mi guardava di sottecchi ma io iniziai a fregarmene. Non le stavo simpatica, non sapevo cosa le avessi fatto, ma non mi sopportava.

Quando raggiunsi il mio ufficio, iniziai a muovermi come un automa. Ogni movimento mi veniva automatico. Avevo la testa altrove.

Cercai di concentrarmi e così provai a riprendere un libro che avevo iniziato a leggere qualche giorno prima.

Poi, Jay bussò alla mia porta.

PERFETTI SCONOSCIUTI (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora