26. Un manicomio vista mare, grazie!

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Beatrix era una ragazza forte e intelligente ma quando si parlava d'amore il coraggio lo metteva da parte.
Aveva deciso di lasciare Harry per paura. Pensava che il suo ragazzo non fosse ancora pronto a qualcosa del genere. In fin dei conti stavano insieme da un anno.

Bea però, non sapeva cosa Harry aveva in mente per il loro futuro.

Avrei tanto voluto dirle che lui era pronto a tutto, pronto a fare un passo molto importante ma questo non era compito mio. Beatrix doveva parlare con Harry del bambino e lui avrebbe dovuto confessarle quelli che erano i suoi progetti.

L'amore era dannatamente complicato, ma al tempo stesso era la cosa più bella di questo mondo.

Lo avevo capito grazie a Harry, quando il suo sguardo si posava su quello di Beatrix, e grazie a mio padre, quando incantato osservava la sua Jasmine.
Alla fine gli uomini non erano tutti uguali. Non erano tutti come Alexander Noel.

Mi avvicinai alla finestra.
Dalla mia stanza riuscivo a vedere il palazzo di Alex.
Mi chiedevo quale fosse il suo appartamento, quale fosse la sua finestra.

Erano le otto, quasi ora di cena.
Da lontano sentivo papà parlare con Matt.
Era bella Chicago ma adesso che il mio passato era ritornato, anche questa immensa città non riusciva più a darmi la stabilità di prima.

Le luci degli appartamenti del palazzo di Alexander si accendevano e spegnevano.

Passai un po' di tempo a osservare in silenzio fin quando, dietro la tenda velata di uno delle abitazioni lo vidi.

In preda al panico mi nascosi

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In preda al panico mi nascosi.
Com'era possibile? Avevo passato intere giornate a osservare fuori dalla finestra ma non lo avevo mai visto.

Prendendo un forte respiro, sbucai fuori dal mio nascondiglio, giusto quanto bastava per poterlo osservare.

Alexander se ne stava lì. Con un agenda in una mano e il telefono nell'altra.
Una maglietta bianca a maniche corte e dei jeans chiari.
I lunghi capelli raccolti in una coda scombinata e la sua leggera barba delineava ancora di più i tratti del suo viso.

Era bello.
Dio se era bello.

Muscoloso. Era decisamene molto più muscoloso di quando ci eravamo lasciati.

In quegli anni passati distanti, il suo corpo si era trasformato. Alexander non era più quel ragazzo che avevo lasciato a Jacksonville, era diventato un uomo.

Era stato bravo. Era riuscito a prendersi cura di sé. Almeno lui, c'era riuscito.

Si voltò e io mi buttai giù per terra.

«Fa che non mi abbia vista! Fa che non mi abbia vista!!» sussurrai tra me e me portandomi una mano sul cuore per lo spavento e l'imbarazzo.

Interminabili minuti dopo, la curiosità si impadronì interamente del mio corpo. Con un movimento lento, decisi di guardare nuovamente attraverso la finestra.

PERFETTI SCONOSCIUTI (COMPLETA)Where stories live. Discover now