16. Crispy Dinner

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«Vuoi ancora farlo?» domandò Harry accostando l'auto al marciapiede a destra del Crispy Dinner

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«Vuoi ancora farlo?» domandò Harry accostando l'auto al marciapiede a destra del Crispy Dinner.
«Sì» risposi per niente sicura.
«Guarda che possiamo andare via quando vuoi, anche ora» cercò di rassicurarmi Bea ma sapeva che nessuna rassicurazione al mondo sarebbe riuscita a tranquillizzarmi.
Senza rispondere alla mia amica, scesi dall'auto e guardando davanti a me presi un forte respiro.
«Voglio farlo» dissi questa volta con più sicurezza «Ora o mai più e se lui non dovesse presentarsi, beh addio». Come potevo perdere una persona che per me non c'era mai stata?
Dentro di me stava nascendo qualcosa e io sentivo il forte bisogno di dover prendere dei provvedimenti per il mio cuore.
Così mi feci forza e con i miei amici vicini, mi avviai verso il luogo d'incontro.
Il locale era pieno di gente e io mi sentii di ringraziare ancora una volta Bea per avermi dato l'opportunità di organizzare questo incontro.
Non lo avrei mai fatto se fossi stata da sola perché non avrei mai potuto sapere chi si sarebbe presentato.
Mi guardai attorno cercando uno sguardo che prima d'ora non avevo mai incontrato. Cercando una persona che non avevo mai visto in vita mia.

Lo cercai disperatamente con lo sguardo ma non lo incontrai.
Beatrix e Harry mi fecero accomodare al tavolo che avevano prenotato per quella sera e in imbarazzo iniziarono a guardarsi attorno.
«Tranquilli, questa sera non dovrete proteggermi da nessuno. Martin non si farà vivo» dissi con aria sconfitta prendendo il menù tra le mani.
Non avevo fame, avevo solo un nodo allo stomaco ma finsi un sorriso.
«Voi che prendete?» domandai ai miei amici «io credo che prenderò le alette di pollo alla paprika con salsa barbecue».
«Oh le adoro quelle, credo che prenderò anche io quelle. Ottima scelta Lottie!» sorrise Harry dandomi il cinque. Bea aveva trovato un ragazzo d'oro e tutte e due ne eravamo consapevoli.
Ma Beatrix se ne stava lì, in silenzio a fissarmi.
Lei lo sapeva, sapeva cosa stavo provando dentro.
Il cuore faceva male.
«Tu che prendi?» le chiesi accennandole un sorriso.
«Come stai?» mi chiese senza giri di parole.
Rimasi per un attimo in silenzio. Poi ci pensai un attimo. Non potevo mentirle, non sarebbe servito a nulla.
«Male, ma passerà» ammisi «alla fine non può mancarmi qualcuno che non ho mai avuto veramente nella mia vita».

Bea non fece altre domande, ordinò anche lei le alette di pollo per poi raccontare una delle sue tante barzellette strane.
«O... e la sapete qual è il colmo per un pilota di aerei?»
Si offendeva se le dicevi di sì.
«No, come fa?» le chiese Harry mentre io cercai di nascondere un sorriso rassegnato.
«Avere la testa tra le nuvole!» rise soltanto lei ma in compenso Bea riuscì a farmi dimenticare per un momento il motivo per il quale mi trovavo lì.
«E il colmo di un libro di matematica lo sapete qual è?».
«No, illuminami» le mentii, anche questo colmo me lo aveva raccontato almeno un centinaio di volte.
«Non avere problemi!»
Passammo quasi tutta la serata ad ascoltare colmi e a mangiare alette affogate nella salsa barbecue ma la mia testa aveva un unico pensiero; il ragazzo che non avrei mai avuto l'opportunità di conoscere.
Alla fine anche gli altri ragazzi Isaac e Willow decisero di unirsi a noi.
Gli amici di Harry invitate in caso che Martin fosse stato un "maniaco serial killer" lasciarono il loro tavolo in incognito per trascorrere una serata in nostra compagnia. Mi sentii di ringraziarli ma loro mi abbracciarono senza farmi sentire a disaggio.
Harry era un bravo ragazzo e anche tutti i suoi amici.
Ordinai due fette di torta al cioccolato e lamponi. Il mio cuore stava male ma il mio stomaco stava alla grande.

PERFETTI SCONOSCIUTI (COMPLETA)Donde viven las historias. Descúbrelo ahora