15. Decisione

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Prima di chiedere a Martin di rivelarmi il suo cognome, aspettai la sua risposta al mio messaggio

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Prima di chiedere a Martin di rivelarmi il suo cognome, aspettai la sua risposta al mio messaggio. Riposta che arrivò la sera dopo.

Papà era già uscito per andare a lavoro e Matthew e io eravamo davanti alla tv a guardare X-Factor pronti a giocare a fare i giudici. A ogni cantante, un giudizio.
Matt faceva il giudice severo mentre io quello buono.
Ci divertivamo un sacco a passare del tempo insieme.
Matthew era una sorta di fratello minore/ migliore amico. Con lui dimenticavo tutto ciò che mi turbava e quella serata Matt era riuscito a farmi dimenticare Martin.
Pop corn in una mano e caramelle gommose nell'altra, ricevetti la risposta che stavo aspettando.

"Charlotte, non capisco cosa tu voglia dire"

Ah.
Tutto qui?
Io gli ho scritto un papiro e lui non trova neanche il tempo di scrivermi una risposta decente?

«Perché voi uomini siete così arroganti?» imprecai attirando l'attenzione di mio fratello che mi guardò confuso. «Scherzavo, tutti gli uomini tranne te e papà. Voi siete carini e coccolosi».

«Mh... okay» Matthew ritornò a guardare la tv e io mi concentrai sulla risposta che avrei dovuto scrivergli.
Ero furiosa e non capivo nemmeno il perché.

"Non sembri più tu"

Ovviamente mi pentii amaramente del messaggio che gli inviai ma non avevo altra scelta, non potevo più cancellare il messaggio.

"Mi dispiace che tu pensi questo"

Decisi di non rispondere subito e fingendo che tutto andasse bene, continuai a guardare la tv con mio fratello con l'unica differenza che, da giudice buono mi trasformai nel giudice cattivo, anzi cattivissimo.

«Non mi piace, orribile la sua cravatta, orribili le sue scarpe e quel ciuffo alla Jesse Mccartney dei poveri?»

«Non è così male e poi, ti ricordo che è la voce che dobbiamo giudicare».

«La voce? Ci sono centomila voci migliori di quella sua. Chi si crede di essere questo ragazzo? Guarda. Guarda come fa finta di essere il migliore di tutti. La ragazza ha cantato molto meglio».

«Chi quella che ha urlato ogni parola? Ha rovinato la canzone, Lottie!»

«Ti sbagli, lei ha semplicemente cantato a modo suo».

«Urlato a modo suo, vorrai dire».

«Comunque sia noi donne siamo più portate per il canto, per fare la spesa, per cucinare, per lavorare e soprattutto per la vita!»

Matt mi guardo confuso più che mai e scostando la coperta dalle sue gambe, si alzò per spegnere la tv.

«Chi ti ha fatto arrabbiare così tanto?» Domandò prendendo di nuovo posto.
«Nessuno».

«Nessuno che per te è qualcuno. Avanti Lottie, sono tuo fratello e a me puoi dirlo».

«No che non posso, sei piccolo ancora per queste cose».

PERFETTI SCONOSCIUTI (COMPLETA)Where stories live. Discover now