17) Il bar

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La struttura del bar si presentava all'interno di un gran supermercato infestato e gremito da tantissima gente, molte famiglie spesso passavano qualche giorno del weekend all'interno della struttura, così da far la spesa e far divertire i bambini,
per quanto riguardava le famiglie il motivo era semplice,  all'interno era presente un area addebita alla sala giochi.
Nel centro per bambini, c'erano delle tutrici che supervisionavano l'area, la loro divisa erano molto semplice ma nello stesso tempo molto attraente;
indossavano un top a camicetta quadrata con il nodo al centro,sopra l'ombelico mentre per la parte inferiore indossavano una minigonna quadrettata caratterizzata dal Verde e Rosso colori al quanto scaggianti.
Era impossibile non notare i loro sorrisi dalle labbra voluminose conferite dal rossetto.
Prevalentemente l'età delle giovani baby - sitter si aggirava intorno hai 20 anni tutte poco piu grandi dell'età di Giada.
Il bar in cui il gruppo di amici si era incontrato nella giornata datata 1 di maggio si chiamava : da Zoe .
Aveva tavoli sia fuori, decorati ed inseriti all'interno di impalcature decorate con piante rampicanti che fuori.
Per l'ora di pranzo e cena " da Zoe"preparava sempre dei primi e secondi piatti per le persone che dovevano consumare un pasto caldo, mentre nelle restanti ore preparava ottimi aperitivi e ottimi caffè ☕️ con delle correzioni al quanto differenti tra di loro.
Martina che si trovava seduta al tavolo,quando vide Giada le disse:<< ehi tesoro, siediti qui accanto a me tra questi due bei manzi, ti ho riservata un bel posticino non vedi?! >>
Giada:<< arrivo a sedermi, devo prima dire una cosa a mia sorella! Grazie della premura. >>
Così Giada andò verso la sorella maggiore e si rivolse verso Elena e le sussurrò vicino l'orecchio :<< non osare mettermi in imbarazzo!>>.
Elena da quelle parole sbiancò, non poteva immaginare che Giada pensasse che l'avrebbe messa così tanto a disagio, cosa che non era per nulla da lei .
Elena prese alla fine posto vicino a Filippo, mentre la sorella minore si trovava accanto da un lato a Martina che a sua volta era vicina a Marco e d'altro lato c'era Luca.
Martina con molta discrezione rivolse l'attenzione prima a Marco, che aveva 19 anni si presentava dall'aspetto semplice, indossava una maglietta di Star Wars nera abbinata a un paio di Jeans dello stesso colore.
Il giovane ragazzino dagli occhi marroni era un patito nerd di film di fantascienza, se fosse stato per lui si sarebbe risvegliato quella domenica in qualche film come Avatar solo per sentirsi un eroe incompreso.
Inoltre era una persona silenziosa e quando doveva esprimere le sue idee erano al quanto bizzarre e fuori dal comune tanto da farci ridere,
i suoi denti erano sporgenti e questo piccolo difetto gli creava difficoltà nel pronunciare certe lettere o frasi.
Luca invece era un giovane ragazzo che avrà avuto circa l'età di Giada 18 anni, cercava di colpire le persone sostenendo dei discorsi troppo grandi per lui, egli era un giovane atletico che non faceva altro che raccontare di se stesso, l'idea e la percezione che Giada si era fatta in quelle discussioni era sul fatto che forse Luca non aveva mai conosciuto qualcuno al di fuori di se stesso e con il quale condividere parte delle sue avventure e imparare cosi a non restare al centro del mondo.
Questi dettagli misteriosi si ripercuoteranno su questo libro.
Ma una cosa è certa, aveva gli occhi azzurri gli conferivano un viso da intellettuale, si poteva notare qualche  cicatrice dovuta a chi sa quali cadute che gli erano successe da piccolo, così nel mentre Filippo chiese come se le fosse procurate e iniziò a raccontare le sue imprese al giovane ragazzo.
Accanto a Elena c'era Filippo che forse sarebbe stato quello più interessante tra la combriccola dei tre moschettieri, il suo sguardo era molto espressivo aveva le labbra carnose e un Pearce sul sopracciglio sinistro, vestiva elegante per ogni occasione, in questa situazione stava indossava una camicia a righe blu e marrone che richiamavano le linee dei pantaloni, indossava un paio di mocassini azzurri, appariva sempre composto ed impettito e quando esprimeva qualche pensiero era lineare e al quanto affascinante perché sapeva un sacco di cose e non c'era mai stato una volta che riferisse di non conoscere qualcosa, FINO A QUEL GIORNO.

NATURISMO IN FAMIGLIAWhere stories live. Discover now