23) L'ospedale Hittermir

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Il viso di Elena era bagnato dalle lacrime che scaturivano dai suoi occhi,
Si presentava seduta in ambulanza con una mano che teneva le dita della sorella maggiore e con l'altra sotto il mento nell'intento di appoggiarsi con la testa.
Sull'angolo della bocca il suo neo si stava via via sbiadendo fu una cosa che notò subito Gian Luca, quando concluse le ultime faccende sanitarie, si tolse i guanti e si avvicinò ad Elena e con l'indice della mano, sfiorò il suo neo.
La punta di colore nera gli rimase sui polpastrelli e con un movimento sensuale si portò il dito alla bocca succhiandoselo, le sue labbra erano carnose ed Elena non sapeva se guardare il suo dito o le labbra che la stavano completamente catturando.
Poi Gianluca di nuovo riaccarezzo' il labbro della giovane cercandola di lavare via il segno nero attraverso il suo dito.
Mentre ella percepiva quella sensazione di umido sulla lama della bocca in tutto ciò le partii un brivido di freddo.
Le venne la pelle d'oca e questa sensazione  le attraversò la camicetta  rosa mostrano i suoi seni gonfi.
Si sentì pervasa da un caldo che le partiva dal basso ventre, avrebbe voluto che quel delicato momento persistesse senza interrompersi mai più.
Gian Luca dopo quel gesto si ricompose e prese dal sua cintura una radio portatile e si mise a dare informazioni a quella che sarebbe stata la centrale operativa.
Gian Luca<< chiarlieco dalla Poppi 53 >>,
la centrale rispose << avanti Poppi 53>>,
Gian Luca << mi sto recando al Ps ginecologico Hittermir con a bordo una donna di 18 anni con un emorragia vaginale, instabile rientro con un codice 2.>>
Centrale << ricevuto Poppi 53 passo e chiudo >>
Elena tornò ad avere uno sguardo di nuovo perso al sentire l'unica parola che aveva percepito in tutto quel discorso: instabile.
I pensieri di lei si infittirono sempre di più " ma quindi significa che non sta per nulla bene?" " ma c'è la farà?? O è il caso che chiami i genitori?" " può darsi che sia una cosa più grande di me e io non so come affrontarla" " che dovrei fare??"  ... questi pensieri la stavano martellando il cervello.
Si mise Elena le mani tra i capelli e si chinò sulla pancia di Giada ancora priva di coscienza sulla barella.
Gin Luca sostituì nel corso del viaggio la flebo per reintegrare la volemia, riprovò di nuovo i parametri che risultavano ancora molto critici e sul suo viso si celavano dietro a quegli occhi sicuri, una tristezza devastante alla visione delle due sorelle così legate.
Avrebbe voluto fare di più, anzi dare di più.
Mentre si sedette sulla sedia che si trovava alla testa della barella potè soffermarsi un secondo ed ammirare il loro amore fraterno che gli fece scendere due lacrime dal viso facendogli sussurrare: << mi dispiace per tua sorella sto facendo il possibile ma fino a quando non subirà un intervento chirurgico la situazione mi può solo sfuggirà di mano >>.
Elena che sentì il suo flebile discorso lo guardò con gli occhi in lacrime e gli disse di tacere << come fai a dirmi una cosa del genere? Lei è tutto per me, siamo legate da quando siamo piccole e ci amiamo come nessun'altra persona su questa terra può comprendere. Ci serve solo uno sguardo per comprenderci ed io vorrei che aprisse i suoi splendidi occhi e che ci parlassimo ancora.>> a quelle parole Gian Luca stette in silenzio in quanto sarebbe stato il mezzo migliore di comunicazione in quella circostanza.
Passati 40 minuti dal tragitto in ambulanza, le sirene si spensero e Ludovica parcheggiò nel posto addebito hai mezzi convenzionati con l'ospedale per il soccorso.
Si arrestò la macchina, Ludovica scese e aprì lo sportellone del vano passeggeri, fece scendere prima la sorella maggiore che si trovava ancora chinata sul ventre di Giada.
Sotto al portico del pronto soccorso era abbastanza ventilato, Elena afferrò il braccio di Ludovica per iniziare a scendere dal mezzo ed ecco che una ventata di aria fresca le alzò completamente il vestito lasciandola scoperta completamente dalla vite in giù.
Sembrava di vedere la stessa scena della famosa Marilyn Monroe.
I suoi splendidi glutei erano completamente nudi e coperti da una mutandina molto stretta rossa ricamata, che Gian Luca non notò nemmeno in quanto era molto concentrato a portare giù la barella, per poi accedere al pronto soccorso per iniziare le cure di livello superiore, il prima possibile.
Scese Elena dall'ambulanza con l'aiuto di Ludovica e poi a seguire Gian Luca aiutò la sua collega nel trasporto.
Arrivati in pronto soccorso furono accolte da un infermiera dolcissima e dal viso delicato e genuino.
Marta infermiera di pronto soccorso: <<buon giorno Gian Luca cosa succede in questa splendida giornata di domenica ?>>
Gian Luca :<< ciao Marta che bello vederti ! Sei sempre più carina ☺️, purtroppo in questa domenica ci siamo io e Ludovica imbattuti in questa giovane ragazza minorenne che ha avuto perdite di ciclo mestruale massive dalla vagina! E penso che debba essere operata perché ha continuato a perdere liquidi .. nonostante il reintegro! Lei risulta ancora incosciente ma precariamente stabile. La ragazza a me accanto dagli occhi lucidi è la sorella maggiorenne di nome Elena >>.
Elena appena fu nominata nel discorso con viso un po' assente fece un accenno di saluto all'infermiera 👩‍⚕️.
Marta si rivolse hai soccorritori e si salutarono baciandosi e abbracciandosi in modo super affettuoso !!
Poi si diressero verso l'entrata per scomparire dietro alle porte scorrevoli dell'ospedale.
L'infermiera si concentrò su Giada e all'interno della cameretta in cui si trovava, la spogliò completamente per poi dopo aprirle le gambe e cercò di valutarne il danno.
La salute della giovane ragazza era abbastanza precario e questo trapelava dal viso dell' infermiera che si trovava tra le gambe di Giada.
All'improvviso mentre stava togliendo delle garze dalla vagina con l'uso di una pinzetta sterile, partì un getto di sangue che le macchio il viso e la pettorina della propria divisa.
Marta che non si aspettava questo schizzo urlò :<< oh mio dio, mi è arrivato tutto addosso, dovrò cambiarmi mannaggia !, Elena è il caso che tu chiami i tuoi genitori perché la situazione dovrà essere affrontata anche da loro non puoi reggere questo peso tutta da sola. Lei ha bisogno di un intervento chirurgico e di fare una trasfusione di sangue. Sappi solo che al livello della vagina vedo un emorragia importante che va cauterizzata immediatamente con urgenza. Mi dispiace !>>
Elena risposte con voce tremolante :<< non me la sento di chiamarli metti caso che iniziano a dar di matto ed essere disperati e poi chi mi sosterrà ? Chi mi salverà se loro non saranno lucidi, che dovrei fare dirglielo per poi vederli impazzire>>.
Marta la guardò e vide una voragine di vuoto in quei suoi occhi ormai spenti, perciò si tolse la camicia della divisa sporca di sangue e con una garza imbevuta di acqua ossigenata si pulì il suo seno e poi l'abbraccio con tutta l'energia che poteva trasmettergli ed Elena ricevette un calore passivo, poi anch'essa ricambiò.
Il viso della giovane ragazza si trovava sul petto e seno scoperto dell' infermiera, poteva percepire il suo cuore dal suono calmo e caldo.
Il respiro si fece sempre via via più tenue e controllato fino ad un dolce sospiro che le fece capire che in tutto quel caos lei rimaneva al suo fianco per darle tutto il supporto di cui aveva bisogno senza mai abbandonarla.
Marta si sentiva ad un certo punto un po' bagnata tra le gambe, quella sensazione gli stava trasmetteva eccitazione e forza nel confortare una bellissima ragazza come lei.
I suoi capezzoli caldi dai respiri trasmessi da Elena si indurirono .
Tutta questa situazione fu smorzata dall'arrivo della dottoressa ginecologa che aprì la tenda dove si imbatte in questa immagine forse poco professionale.
Il dubbio, l'incertezza e lo sconforto portavano ad un misto di eccitazione e ha tradursi in un mare di erotismo mistico che fecero lasciare la dottoressa senza parole.
Erano bellissime insieme. Vedere Marta di spalle senza camicia, completamente con la schiena scoperta e l'abbraccio della parente che non voleva lasciarla, anzi non si volevano più mollare.
Esserci l'una per l'altra in ogni forma più pura resta una forma d'amore che fa abbandonare ogni pregiudizio e ogni forma di discriminazione.
La Dottoressa con un filo di voce sussurro alle spalle di Marta << perdonami se ti disturbo Marta, quando hai due minuti mi puoi spiegare cosa sta succedendo, perché vedo che la ragazza qui davanti a te non ha un ottima pressione sanguigna. >>
Marta rivolse il suo sguardo con gli occhi chiusi verso le labbra della dottoressa e le disse << dottoressa Carla, finisco un attimo di consolarla e arrivo subito mi dia qualche minuto >>.
Dottors Carla : << assolutamente prenditi i tuoi tempi, mi fido di te lo sai bene >> se ne andò dandole un bacio sulla guancia e la giovane dottoressa dal camice rosa svolazzante scomparve dietro le spalle della coppia intenta ad assaporarsi questo gesto d'amore gratuito e reciproco.

Passati una trentina di minuti le due ragazze si staccarono dall'abbraccio che si erano date, successivamente Marta comunicò ad Elena che si sarebbe andata a cambiare e poi avrebbe parlato con la dottoressa per la situazione di Giada, così si diresse verso il suo armadietto uscendo dalla stanza completamente senza camicia in quanto era sporca di sangue.
Le colleghe la guardarono e le chiesero cosa fosse successo per vederla girare in questo stato.
Le colleghe di reparto: << Marta ma che fai conciata così ? Lo sai che ci sono anche altre pazienti copriti almeno il petto ! >>
Marta: << ho appena cercato di capire cosa fosse successo ad una ragazza minorenne che ha un'emorragia abbondante e mi sono completamente sporcata la divisa perché gli sarà partita una vena e mi è arrivata addosso il suo sangue >>
Le colleghe: << certo possiamo capire però se aspetti ti portiamo se mai un camice che usano i pazienti giusto per non farti andare in giro mezza nuda con le tette al vento.>>
Marta : << va beh ma ci troviamo in un reparto solo di donne quindi qual è il problema ! Intanto poi se ci fosse anche in giro qualche ragazzo per me il corpo è uguale per tutti. Non ci trovo nulla di strano. >>
Le colleghe sbalordite a quelle parole la videro uscire dalla porta principale e dirigersi verso il suo armadietto con il pensiero deciso è irremovibile dalla testa.
Dopo pochi minuti passati, la videro tornare con la divisa di ricambio indosso e Marta si decise a spiegare tutta la situazione di urgenza che presentava la  giovane minorenne.
La dottoressa andò a parlare con Elena;
Dottoressa Carla:<< buongiorno Elena, abbiamo il sospetto dagli esami che ha eseguito tua sorella che ci sia un principio di endometriosi e che vada operata per cicatrizzare una parte interna del canale uterino, Purtroppo con questa malattia si può solo convivere cercando di raggiungere un tenore di vita corretto con l'aiuto della giusta terapia, il sangue che ha avuto è stato dato sia dal ciclo ma dalla sua situazione di endometriosi che ha portato a un sanguinamento abbondante.!! >> Elena un po' scossa chiese:<< ma con questa cosa dell' endometriosi non è che starà male come questa sua prima volta vero?? C'è cosa devo aspettarmi ?>>
la dottoressa ribatte:<< l'endometriosi è una infiammazione cronica benigna che interessa gli organi genitali femminili e dal peritoneo pelvico causato dalla presenza anomala di cellule endometriale, che normalmente si trovano solo nell'utero. Si cura o con la chirurgia o con una terapia farmacologica, fortunatamente Giada presenta uno stadio lieve perciò penso che si possa usare la terapia per farla star meglio. Dopo però aver cicatrizzato la perdita che presenta. Le prossime volte dovrebbe andare meglio e non avere più questa sintomatologia grave ma anzi ma sarà mantenuta sotto controllo dai farmaci e dalle visite nei prossimi mesi.>>
Elena si senti più rincuorata e tirò un soffio di respiro.
Dopo delle ore di lunga osservazione sulla barella dove Giada si trovava sdraiata ed inerme,
lentamente come il fiore morto d'inverno rifiorisce d'estate e così gli occhi della sorella minore si riaprirono lentamente.
Dopo che Elena ebbe finito di parlare con la dottoressa successivamente vide di nuovo gli occhi della sorella e si sentì meglio,
in quel benessere comparve l'infermiera Marta che intuì la bella notizia data da Dottrs Carla .
Marta ricontrollò di nuovo se l'emorragia si fosse arrestata poi preparò un impacco impregnato di un farmaco che aiutasse la cicatrizzazione del vaso danneggiato.
Dagli esami infatti risultava che durante la fase di distacco dell'endometrio questi avesse lacerato un vaso che decorreva lungo la parete uterina creando un emorragia interna che ormai però fu rimarginata per il primo momento con le cure da parte dei sanitari.

NATURISMO IN FAMIGLIAWhere stories live. Discover now