Parte 21

1.8K 49 0
                                    

Per prima cosa quella mattina mi presi un caffè doppio.
Erano le 6:30 e i ragazzi dovevano partire, quella stessa mattinata, per andare a Roma, la città delle buche.
Già il fatto che dovetti alzarmi preso mi fece venire il nervoso, e quando io ho il nervoso meglio starmi a distanza minima di 1 chilometro.
Io: <<a che ora devono partire?>> chiesi alla mia migliore amica mentre accesi la macchina.
Laura: <<7:15>>
Io: <<eeeee alloraaaa, andiamo con calma>>
Laura: <<muoviti>>
Io: <<senti già sono incazzata di mio, non farmi girare pure te i cojones che sennò ti lascio qui>>
Che dire... stette zitta per tutto il resto del tragitto.
Tranne quando ad una curva gli feci sbattere la testa contro il finestrino, da lì lei iniziò a porconare e io piansi dalle risate.
Fede: <<ormai è un hobby vederti>> concluse con un occhiolino e mi fece alzare gli occhi.
La mia amica si era già presa il ostaggio il carissimo Lorenzo Insigne, e io non c'avevo nulla da fare.
Quindiii... discorso per rassicurare tutti questi giovincelli, poi se sono più "vecchi" di me quello è un altro discorso.
Io: <<allora... forse la maggior parte di voi ancora non si è memorizzato chi io sia. Tipo Pessina, che mi guarda chiedendo: "ma questa mi minchia è?". Poi la risposta gliela dà Toloi, rispondendogli: "non chiederlo a me amico".
Ma questi sono... inutili ed insignificanti dettagli>>
gli vidi e gli sentii ridere.
Presi una pausa per pensare bene al discorso che volevo fare e a come dovevo farlo.
Perchè se facevo un discorso come quando mi interrogavano alle superiori... "oh, ehmm... Latino Romani parlavano antichi" 💀.
Avrei capito da sola che avrei fatto una figura dimmerda. E questo davanti a loro non doveva succedermi... caz-
Nel momento in cui ero pronta a ripartire, Roberto Mancini si aggiunse a noi.
Da lì la mia testa andò in tilt...
Fede: <<hey>>
Manu: <<psss>> mi chiamarono gli unici due che conoscevo meglio di tutti gli altri, bisbigliando.
Mi voltai verso di loro e li vidi tutti e due con i pollici in su. Awwww, che carini.
Gli sorrisi per poi tornare a guardare tutta la squadra.
Io: <<vi siete allenati non solo per questa fase a gruppi... ma per vincere l'Europeo. E voi, che rappresentare l'intera Italia, da cima a piede, c'è la farete. Mettetecela tutta. Perchè 60 milioni di Italiani contano su di voi... nel riuscire nell'impresa di riportare la coppa a Roma.
Perchè è li che deve stare. Quindi andate e spaccate il culo a quegli Svizzeri>> dissi facendo avanti e indietro come in capitano dell'esercito e gesticolando.
E come loro risposta ricevetti un urlo per poi dare la parola a Chiellini.
Giorgio: <<certo capo>> si mise la mano destra sulla fronte come un soldato. E io ricambiai.
Poco dopo scoppiammo a ridere e ci copiarono anche tutti gli altri.
Roberto: <<dai su, siete pronti?>> chiese continuando a sorridere, per quello che era appena accaduto, e guardandosi l'orologio.
Iniziarono a salire sul pullman e io, prima che potesse salire senza salutare, andai da Manu.
Io: <<spacca tutto eh>> gli dissi abbracciandolo.
Manu: <<se faccio gol, questa volta, non lo dedicherò a Thessa>> mi asciugai le lacrime che non c'erano facendo finta di commuovermi.
Subito dopo arrivò anche Lorenzo, che pensavo fosse stato rapito da Laura.
Fede: <<bel discorso dai>>
Io: <<accontentati, già tanto che sono riuscita a farlo>> mi rivolsi a lui in modo freddo per scherzo.
Fede: <<so che stai fingendo e vuoi anche da me un abbraccio>> aprì la braccia in cerca di un mio abbraccio che non ricevette.
Io: <<tu aspetterai ancora>> sorrise e io ricambiai.
Saliti tutti, Mancini si avvicinò a me e mi mise una mano sulla spalla.
Roberto: <<li hai caricati anche non conoscendoli, brava... potresti servire un po' di più a questa squadra>>

unexpected love//Federico ChiesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora