Parte 25

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Chri: <<ci spiegate dove dobbiamo andare a cena oppure dobbiamo fare così fino a dopo?>>
Io e Laura ci guardammo, per poi rivolgere subito lo sguardo a loro.
Laura: <<la seconda>>
Io: <<decisamente>>
Non sapevano cosa dire. Si limitarono a sbuffare ed alzare le spalle.
Io: <<quindi... ora andate a prepararvi>>
Leo: <<almeno ci dite a che ora dobbiamo essere dove dobbiamo essere?>>
Laura: <<dobbiamo essere la alle 19:30>>
Io: <<quindi dobbiamo partire da qua alle 19:15... massimo>>
Laura: <<facciamo così, 19 in punto già con le scarpe addosso... vestitevi eleganti mi raccomando>>
Andammo tutti nelle nostre stanze, ed io prima di andare in doccia mi scelsi il vestito.
Aprii l'armadio e passai con la mano tutti i vestiti appesi. Fino a quando non scelsi quello giusto.
Scelsi un vestito con la schiena scoperta, il busto in pizzo, lungo fin sotto i piedi e con uno spacco sulla gamba sinistra.
Nero... chiaramente. Che si abbinava bene con delle stiletto décolleté argentate.
Dopo entrai in doccia. Con l'acqua calda, in estate, che mi scaldava tutto il corpo, canticchiavo dei ritornelli di canzoni degli edit di tik tok.
Mi suonavano e mi suonano tuttora in testa.
Io: <<they'll never love you like a can, can, can>> cantai mentre mi insaponavo i capelli per la seconda volta.
Presi una noce di balsamo e me la spalmai sulle punte dei miei lunghi... lunghissimi capelli.
Per poi raccoglierli con una grossa molletta.
Io: <<pa mi la vida no tiene sentido si en el camino tu no estas conmigo>> continuai, sempre a bassa voce per non farmi sentire dal mio vicino di stanza.
Dopo essermi insaponata tutto il corpo mi sciolsi i capelli e iniziai a pettinarli sotto l'acqua.
Appena finii di asciugarmi i capelli, lasciandoli un po' umidi così da farmi venire i boccoli.
Mi misi la maglietta maniche corte del pigiama e iniziai a truccarmi, erano le 18:30 e dovevo essere pronta alle 19 in punto.
Anche perchè diciamo di tutto a loro due, ma poi siamo noi in ritardo. Non che non fosse mai successo.

Prima di scendere le scale controllai l'orario: 19:00.
Scesi le scale e li vidi rimanere a bocca aperta, sorrisi e poi la mia amica aprì la porta.
Chri: <<sei stupenda>> sorrisi alla sua affermazione.
Leo: <<ti sta benissimo, sorellina>> lo fulminai con lo sguardo per ricordargli che non deve chiamarmi così.
Solo dopo mi focalizzai su come era vestito.
Si, okay, aveva un semplice smoking. Ma quel colore blu scuro gli risaltava particolarmente i suoi capelli marroni, ricci e i suoi muscoli che aveva messo sù grazie a tutti gli anni di calcio che aveva fatto (insieme, ovviamente, al suo migliore amico).
Lo squadrai annuendo con la testa, e lui si mise le mani nelle tasche dei jeans, anche questi blu scuro, e leccandosi il labbro inferiore.
Io gli feci subito capire che stava benissimo e che sembrava un dio, con un occhiolino che ricambiò subito dopo.
Eravamo in macchina da ormai 10 minuti e stava guidando mio fratello.
Io ero seduta a fianco a lui, cercando il più possibile di non pulire tutto il tappetino con il vestito.
Gli indicai la curva a sinistra così da fargli capire che doveva girare.
Trovò parcheggio proprio davanti alla porta d'entrata. Spense il motore.
Leo: <<ci avete fatto seriamente vestire così per andare a cena, noi QUATTRO?>> disse voltandosi verso di me.
Io: <<ci sarà un motivo se il parcheggio di questo lussuoso ristorante è vuoto>> gli sorrisi e poi uscii dalla macchina, seguita da Laura e subito dopo pure da gli altri due.
Cercai in tutti i modi di non inciampare nella ghiaia, ma non ce la feci.
Insomma i tacchi non sono le mie scarpe di giornata.
Porca puttana sti SASSI!!
Stavo quasi per entrare quando la mia amica mi fermò.
Laura: <<entriamo a braccetto?>>
Io: <<non stiamo in Elite, Laura>>
Laura: <<ma chissene frega>> se ne fregò prendendo mio fratello a braccetto.
Alzai gli occhi al cielo e accettai il braccio di Christian.
Entrammo e ci fermo il cameriere.
X: <<Laura e Giulia?>> noi esse ci guardammo sbalordite per poi annuire al cameriere.
Seguimmo, sempre a braccetto, il ragazzo che ci portò fino al tavolo degli azzurri.
Roberto: <<ben arrivati!>> venne verso di noi, per poi salutarci con due baci sulle guance.
Io e la mia amica salutammo tutti tranquillamente... invece i ragazzi che erano venuti con noi, erano ancora pietrificati.
Matteo: <<stanno?... bene?>>
Laura: <<oh, si sì>> sorrise. Lei si avvicinò a loro cercando di fargli vedere la realtà e io gli mandai a fanculo con il braccio. Cosa che fece molto ridere
a tutti i presenti.

unexpected love//Federico ChiesaWhere stories live. Discover now