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Sono qui che la guardo nella penombra, è così bella mentre dorme che non riesco a staccarle gli occhi da dosso. Le sposto una ciocca di capelli che le è caduta sul viso così ho modo di guardarla meglio. Non riesco a capire come una ragazza così esile e dolce mi abbia fatto rinnegare tutto ciò che ero fino a due mesi fa. Più la guardo più non me ne capacito, come è possibile?
Mentre ci penso lei si muove impercettibilmente per poi stendere le braccia e sospirare. Apre gli occhi e mi trova che la sto fissando. Si tira su la coperta coprendosi fino al collo e mi guarda in imbarazzo, per poi guardare nel vuoto e farsi seria.
«L'abbiamo davvero fatto?» chiede e mi sembra di non credere alle mie orecchie.
«Tu che dici?» rispondo scherzando ma lei resta serissima.
«Non doveva succedere, non dovevamo arrivare fino a questo punto» scuote la testa e si tira su come se volesse scappare ma la fermo subito.
«Ma che dici? Lo volevi anche tu fino a ieri sera» dico mentre la guardo esterrefatto.
«Se lo sa mio padre mi ammazza Gio, tu non sai cosa vuol dire. Per te è tutto facile» dice e a questo punto devo per forza rispondere a tono.
«Tuo padre è comunque il mio datore di lavoro, per me non è affatto una passeggiata ma non mi interessa perché ti voglio e sono felice di aver fatto l'amore con te. Si vede che per te non è lo stesso» sputo innervosito e lei sembra rinsavire. Mi guarda qualche secondo poi scuote la testa.
«No, anzi il problema è proprio quello. Ti voglio talmente tanto che ho zero rimorsi su ciò che stiamo facendo e non voglio perderti» si tira su e prova a baciarmi.
«Troppo facile così, un minuto fa mi stavi lasciando da solo dopo aver passato la nostra prima notte insieme» la attacco e lei sospira.
«No, non l'avrei mai fatto. Sono solo spaventata per quello che potrebbe accadere se si venisse a sapere ma non ti lascerei mai» spiega presa dall'agitazione.
«Non lo verrà a sapere nessuno finché non lo faremo sapere noi» prendo il suo viso tra le mani e la avvicino al mio. Voglio che si fidi di me, di noi.
«Lo so e scusami per prima, ho rovinato una notte magnifica» torna a mettersi al suo posto e si rattrista.
«La rovinavi se andavi via ma sei qui. La notte è stata magnifica e nessuno l'ha rovinata» rispondo.
«Mi farò perdonare» mi sale addosso e mi riempie di baci sul viso, sulla mascella e poi sulla bocca. Rido a quella sua trovata e ho di nuovo voglia di fare l'amore con lei ma siamo interrotti dal mio cellulare che squilla. Lei è più lesta di me e lo prende dal comodino passandomelo.
«Clarissa? Chi è Clarissa?» legge il nome che campeggia sul display e me lo passa insospettita.

Mantengo la calma e cerco qualcosa di plausibile da dire.

«La ragazza di mio fratello, per Natale dobbiamo andare in montagna e mi avrà chiamato per organizzarci. La richiamo dopo» poso il cellulare sull'altro comodino e torno da lei. «Tu che fai a Natale?» le chiedo cambiando argomento.
«Torno a Milano, finalmente. Non vedo l'ora» gli occhi le luccicano mentre io per la prima volta da quando la conosco mi sento in colpa.
Le ho appena spudoratamente mentito, guardandola negli occhi. Fino ad oggi avevo omesso di parlarle di Clarissa ma mentirle in questo modo sfacciato mi fa sentire davvero uno stronzo. E' che non voglio perderla e con Clari la storia è finita e sepolta da mesi. Sistemerò tutto nel giro di qualche settimana ed è inutile che gliene parli ora.
Non rispondo alla sua affermazione su Milano e lei mi guarda come se si fosse accorta di aver detto qualcosa di sbagliato.
«Non vedo l'ora di tornare a Milano perché è lì che ho la mia vita ma questo non vuol dire che qui con te sto male o che non mi mancherai» mi dice quasi a scusarsi.
«Mi fa piacere che torni lì, è casa tua è ovvio che ti manchi» rispondo tornando in me.

Ora tutto ciò che ci circonda mi fa pensare a quello che facevo con Clarissa e il bello è che mi sento in colpa per Aurora e non per la mia ragazza storica. Siamo in questo letto dove ho passato centinaia di notti con lei, stanotte ho fatto cose con Aurora che avevo fatto solo con lei, ho cucinato per Aurora come facevo per lei e il fatto che Aurora ne è ignara mi fa sentire una merda.

«Sì» annuisce e gira la faccia verso di me. Mi guarda e poi distoglie lo sguardo, per un paio di volte. Arrossisce e sorride.
«Che c'è?» domando curioso.
«Niente» scuote la testa ma io so che vorrebbe dirmi qualcosa.
«Non mentire, dimmi cosa stai pensando» la incalzo e lei fa roteare gli occhi sospirando.
«Stavo pensando che Insigne ha proprio ragione sul fatto che scopi da Dio» mi fa l'occhiolino e si morde la bocca arrossendo.
Rido e la guardo, ha un'espressione maliziosa che mi fa dimenticare tutti i pensieri che mi frullano in testa. Quando è così esplicita mi fa impazzire anche perché non è proprio da lei.
«Dici?» mi avvicino e mi metto sul suo corpo iniziando a baciarla.
«Lo sai» sospira e io annuisco «sei instancabile» mormora mentre la bacio. Mi fa scivolare una mano tra le gambe e tasta la mia erezione già pronta.
«La resistenza è il mio punto forte e mi basta poco per ricaricare le batterie» rispondo e spostandole il tanga con due dita le entro di nuovo dentro ricominciando a fare l'amore.

Passano i giorni e le cose tra di noi vanno sempre meglio, Aurora è praticamente sempre da me e spesso usciamo anche coi ragazzi restando in incognita.
«Oh Gio ma hai fatto pace con Clarissa?» siamo negli spogliatoi dopo gli allenamenti della mattina quando Diego mi avvicina.
«No la situazione è sempre la stessa, perché me lo chiedi?» lo guardo curioso e lui scuote la testa.
«Ultimamente ti vedo più felice, più spensierato. Pensavo c'entrasse lei...» mi dice e io ripeto il mio no. Ovviamente lui non sa niente di Aurora ma il fatto che mi veda meglio è lo specchio di quanto io con lei ci stia bene.
«No e anzi, mi hai fatto ricordare che la dovevo chiamare, non la sento da giorni» sbuffo e lui alza un sopracciglio.
«E nemmeno la chiudi questa storia... A Natale vi vedete?»
«No, deve studiare» alzo le spalle e Diego mi guarda spalancando la bocca.
«Per me tien e corn» Insigne passa nella nostra zona e dice la sua a suo modo. Gli do una spinta e rido anche se so che era serio.
«Vuoi la verità? Non mi interessa nemmeno. Non ho più alcun interesse per lei» dico onesto.
«Lasciala e vai avanti» ripete Diego e io annuisco.
«A gennaio la lascio, ho deciso» dico sicuro per poi infilarmi i vestiti puliti.

E lo dico perché lo penso sul serio. Ora la storia tra me e Aurora è un segreto che sappiamo solo io e lei ma se le cose vanno bene non lo sarà più e io devo essere libero. Ma poi, a parte la mia storia con Aurora, io non amo più Clarissa ed è giusto dividere le nostre strade. Basta, punto e a capo.

Impossibile || Giovanni Di LorenzoWhere stories live. Discover now