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Tre mesi dopo.

Sono seduto a questo tavolino di un bar di Lucca e aspetto Clarissa che mi raggiunga. Ho appena finito una videochiamata con Lorenzo che mi faceva vedere la sua nuova vita a Toronto. Sì, alla fine non è riuscito a trovare l'accordo con il Napoli e ha accettato l'offerta del club canadese e per il momento sembra abbastanza felice della sua scelta.
Guardo l'ora e mancano pochi minuti all'orario che io e Clarissa ci eravamo dati per vederci qui. Solo ora sono riuscito a convincerla a parlarmi. Ho provato in tutti i modi a farmi spiegare le sue ragioni ma non mi ha mai voluto dire nulla se non che lo avevo meritato e che non voleva parlarmi. Poi sono arrivate le vacanze e sono andato in Grecia con mio fratello e al ritorno sono stato in ritiro estivo. Ora ci hanno dato qualche giorno di pausa e sono venuto qui per stare un po' con la mia famiglia e per parlare con lei. Voglio che mi spieghi occhi negli occhi cosa le ho fatto di così tremendo da meritarmi questo trattamento da parte sua.
«Ciao» si siede e si toglie gli occhiali da sole guardandomi negli occhi solo per un attimo per poi distogliere lo sguardo.
«Ciao, come stai?»
«Bene. Cosa vuoi sapere?» va dritta al punto e forse è meglio così.
«Lo sai» incrocio le braccia e lei sbuffa.
«No, non lo so» dice scocciata facendo roteare gli occhi «se lo sapevo non te l'avrei chiesto» dice mettendosi sulla difensiva.
E' tutta un'altra persona da quella che ho lasciato mesi fa molto più arrabbiata e acida. Non capisco cosa sia successo in questi mesi, proprio non me lo spiego.
«Perché le hai detto quelle cose? Eravamo rimasti in buoni rapporti io e te, ci eravamo lasciati bene... perché mi hai fatto questo?» le chiedo e la sua espressione si incupisce all'istante. Abbassa lo sguardo, poi alza le spalle e torna a fissarmi negli occhi.
«Non solo mi hai sostituita ma non le hai nemmeno mai parlato di me, come se io per te non fossi mai esistita. Siamo stati quasi sei anni insieme e mi hai cancellata così dalla tua vita. Non potevo accettarlo e ho deciso di parlarle» dice onesta e cattiva. Mi fa male vederla così acida nei miei confronti, ci siamo voluti tanto bene e non mi piace come siamo andati a finire.
«Non sono affari tuoi, dovevi starne fuori. Ma poi voglio capire questo, capisco che questo ti ha potuta ferire. Ma perché le hai detto che abbiamo fatto sesso? Clari io e te non facciamo sesso da luglio dell'anno scorso, cazzo! Perché le hai raccontato questa cazzata?» è questa la cosa che mi interessa più di tutte, devo capire perché ha voluto rovinarmi.
«Non riesco a vederti felice con un'altra, nonostante io non voglia stare con te. Tu resti mio. Voglio saperti sempre libero per me nel caso in cui io avessi bisogno di te, sai quanto siamo legati io e te. Tu sei e sarai per sempre mio. L'ho detto, va bene? Sei contento ora?»
«No che non lo sono e tu dovresti farti curare da un medico bravo. Non puoi rovinare la vita alle altre persone per delle ossessioni che hai tu. Io non sono tuo e amo Aurora, mettitelo bene in testa» le punto il dito contro e gli occhi le si inumidiscono. Mi dispiace dovermi comportare così ma mi sta costringendo.
«La puoi anche amare ma lei ti odia, pensa che tu l'abbia tradita e non crede nemmeno ad una delle tue parole, ormai non hai più la sua fiducia» dice facendo un ghigno soddisfatto.
«E tu sei felice di questo? Che io sono infelice e che non posso stare con la donna che amo perché tu le hai raccontato una bugia? Ne sei felice?» le domando e lei trema quando alzo la voce.
«No, ma almeno non lo sei nemmeno tu» risponde facendomi rabbrividire. Mi fa paura per le cose che sta dicendo, è davvero ossessionata da me e non vuole vedermi con nessun'altra. Questa non è la Clarissa che conosco io e di cui sono stato innamorato per anni, questa è un'altra persona. Cosa diamine le è successo?
«Fatti la tua vita e lasciami vivere la mia» le dico alzandomi dalla mia sedia, poso venti euro sul tavolino del bar e vado via.

Dopo aver chiarito questa cosa, devo organizzare un'altra cosa molto più importante a cui lavoro da mesi, da quando Aurora quella sera se n'è andata.
Il giorno dopo non venne a Castelvolturno e non l'ho più rivista. Ho provato a scriverle, a chiamarla ma nulla, mi ha bloccato ovunque e non vuole parlarmi. Mi ha avvicinato anche Edo in ritiro e mi ha detto di lasciarla stare. Non ho avuto alternative anche se l'ultimo tentativo voglio farlo o avrò il rimpianto per sempre.
Sono mesi che passo le mie notti insonni pensando a lei e a quanto mi manca. La voglio nella mia vita, la amo e deve perdonarmi. Vorrei che mi credesse quando le dico che non l'ho mai tradita, quando le dico che amo solo lei e che il mio cuore appartiene solo a lei. Non abbiamo più avuto modo di parlare occhi negli occhi e questa è la cosa che mi fa stare più male. Ho bisogno di parlarle, di guardarla mentre trema e ascolta attenta le mie parole mentre mi fissa le labbra. Mi manca in ogni suo piccolo particolare, devo fare qualcosa per riavere la sua fiducia e riaverla nella mia vita.
E' questa la mia intenzione, ci sto lavorando da mesi e ora i tempi sono maturi. Mio fratello è stato il mio complice numero uno, mi ha aiutato in tutto e mi ha sempre supportato senza mai nascondere le mie colpe. Mi ha sempre detto che ho sbagliato tanto con Aurora ma che potevo recuperare solo essendo onesto al cento per cento con lei. E così farò, le metterò il mio cuore tra le mani e se non vorrà credermi, pazienza, avrò fatto tutto ciò che posso.
E' tutto pronto, l'ultimo passo da fare è prendere il cellulare e chiamare l'unica persona che in questo momento mi può aiutare con lei. Vado in rubrica e cerco il suo nome per poi schiacciare sul tasto verde e aspettare la sua risposta che arriva dopo un'infinità di squilli.

«Pronto?»
«Ciao Sandro sono Giovanni, ho bisogno di te, puoi aiutarmi?»

Impossibile || Giovanni Di LorenzoWhere stories live. Discover now