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Eccoti lì, a sollevare il casco e liberare i tuoi capelli neri come la pece, scuotendo la tua testa per dare loro un'impronta disordinata e ribelle come te, facendo ricadere delle ciocche a coprirti gli occhi. Scendendo dal sellino della tua moto, precedentemente parcheggiata, recuperasti successivamente il tuo zaino, sistemandotelo nella spalla destra, dirigendoti con nonchalence  presso la sede universitaria, con tutti gli sguardi addosso a te. Complimenti sussurrati, accompagnati da delle risatine maliziose, erano ciò se si udivano quotidianamente ovunque tu passassi.
Non ti interessava avere attenzioni, ti comportavi come se non fossi conosciuto e desiderato da ognuno, però ero certa che, anche se non lo mostravi, un po' di orgoglio ne provassi. Avevi numerosissimi occhi a bruciarti la pelle, di ogni genere ed età, ma non ti accorgevi di nessuno di essi, nemmeno dei miei che ti osservavano da lontano, sotto l'ombra di un albero di ciliegio, i cui fiori stavano per sbocciare. Il libro che avevo in mano era sceso presso le gambe, privato della mia considerazione iniziale. Era la prima volta che ti vedevo, Yeonjun, la prima volta che entrasti a far parte della mia vita.
L'impressione che mi desti era di una personalità strafottente, piena di sé, indisciplinata... all'apparenza possedevi tutti gli aggettivi dai quali dovevo tenermi alla larga.
Quello si trattava del primo giorno del mio primo anno di università, io ero una semplice e normalissima matricola, né troppo appariscente né impopolare; ero la classica via di mezzo, la comparsa, il personaggio di sfondo, e se in entrambe le enunciate alternative non mi avresti notata, quasi certamente impossibile era che lo facessi in quel modo.

I miei propositi riguardavano lo studio, tu nemmeno rientravi tra le mie priorità e per almeno due mesi, a mio avviso, rimanesti soltanto qualcuno con cui non avere niente a che fare. O probabilmente provavo di auto-convincermi che Yeonjun, in realtà, non mi avesse attirato.

Il tuo nome era sulle bocche degli studenti, persino su quelle dei nuovi arrivati come me. Non vi era anima viva, a quanto pareva, che fosse ignara della tua fama, eccetto io. Eri riuscito a fare colpo senza agire, con niente avevi ammaliato e ipnotizzato centinaia di cuori. Eri riuscito dove io avevo sempre fallito. E forse era proprio l'invidia il sentimento mi legava a te, e sperai, fin dal primo momento in cui mi innamorai di te, che restasse tale, eppure si tramutò in tutt'altro.

Tu, un universitario del terzo anno, nonché il penultimo.
Lo studio sembrava avere poco a che vedere con Yeonjun, nonostante più volte mi fu giunta voce del suo ottimo rendimento. Quella solitudine doveva fruttare a qualcosa, se non a buoni voti. Lui difficilmente era un tipo che si deconcentrava ma paradossalmente era la distrazione di molti, e in seguito diventò anche la mia, in caso lo avessi avuto dinnanzi.

Collywobbles 𐦍 Choi YeonjunDove le storie prendono vita. Scoprilo ora