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«Fine, let's talk about emotions *¹» annunciò la professoressa di psicologia, Lee Ji-eun, presentando l'argomento della giornata, dopo aver segnato sul registro tutte le assenze e le presenze. Quella donna era dotata di un'eleganza mista contemporaneamente a una sobrietà, che bilanciavano il suo aspetto in un'armonia perfetta, regalandole una bellezza naturale apprezzata particolarmente dalla popolazione coreana.

Raccoglieva spesso i suoi capelli corvini in un semplice chignon basso e suoi vestiti ricoprivano il ruolo di insegnante universitaria.

Dedussi che fosse parecchio entusiasta di quella lezione, a giudicare dalla sua espressione in volto.

"Le emozioni sono risposte immediate, brusche dell'organismo a qualcosa di nuovo o improvviso. Sono esperienze soggettive, accompagnate da modificazioni fisiologiche, comportamentali ed espressive con intensità rilevante. Le emozioni non sono mai neutre; possono essere piacevoli o spiacevoli, costruttive o distruttive".
Incredibile come l'uomo riuscisse ad attribuire una definizione così scientifica e dettagliata a qualcosa di puramente umano.

La professoressa Lee ci proiettò una presentazione PowerPoint sulla ruota delle emozioni elaborata da Robert Plutchik, che secondo il suo modello si riteneva che si suddividessero e soltanto otto di esse erano considerate primarie, alle quali ognuna corrispondeva il suo opposto: gioia e tristezza, fiducia e disgusto, paura e rabbia, e infine sorpresa e aspettativa.

Io alzai la mano, determinata, aspettando che mi venisse data la parola, cosa che non tardai a ricevere.
«If love isn't one of them, it's not relevant, I guess  » chiesi, nonostante la mia aveva tutta l'aria di essere una domanda retorica.

«Ms Kwan, basic emotions can combine with each other, generating secondary ones, which are more complex. Love is one of them, born from the union of joy and trust » mi corresse, facendo scattare una serie si risate all'interno della classe.

Era davvero così divertente per gli altri il fatto che io non dessi importanza all'amore?

«Come on, Hei-Ran! Have you ever had collywobbles? » mi domandò subito dopo Marlee, sottovoce per non interrompere la lezione e non disturbare nessuno.

«Yes, when I eat too much » risposi semplicemente, non capendo a cosa stesse facendo riferimento.

«No, dumb ass! I mean, butterflies in stomach » si spiegò meglio, quasi sconvolta dalla mia tanta ignoranza in tale argomento.

In realtà, non ci avevo mai prestato caso... ho mai avuto le farfalle nello stomaco?

Ꭺᏼꭰꮖꭲꮻꭱꭹ

Ok, allora. Qui ho buttato alcune delle mie conoscenze in psicologia, rispolverando gli appunti di seconda superiore. La domanda che si fa Hei-Ran qui è esattamente la stessa che mi ero posta io: se l'amore non è un'emozione primaria, non è importante. E sempre la figura che si è fatta in classe lei, me l'ero fatta io con la professoressa di scienze umane. Le emozioni secondarie (di cui fa parte appunto l'amore) non si chiamano così perché non contano nulla, ma perché sono più complesse e create dall'unione delle emozioni primarie. Da quella lezione, la professoressa mi ha inquadrato come una persona anti-romantica e insensibile, e in fondo non si sbagliava del tutto. Da qui ne approfitto per invitarvi ad ascoltare Anti-Romantic dei TXT, dopo questo capitolo. Adoro quella canzone, trovo sia una che mi descriva abbastanza.

Terminata la breve lezione di psicologia (e siete fortunat* che vi sto risparmiando quelle di filosofia, e dovete ringraziare che provo un profondo disprezzo per il latino, altrimentinon mi stupisco che nelle mie storie avrei potuto fare dei riferimenti anche a questa materia).

Piccola cosa che voglio farvi notare prima delle traduzione, i "collywobbles", che è anche il titolo della storia, sono praticamente i crampi alla pancia, ma, se non sbaglio, fanno anche riferimento a quella sensazione di nervoso e ansia che noi ricolleghiamo e generalizziamo come "farfalle nello stomaco".  Ve lo spiego perché sarebbe complicato farlo nella traduzione.

I dialoghi della professoressa sono segnati con il numero 1, quelli di Hei-Ran con il 2 e Marlee il 3.

Bene, parliamo di emozioni

Se l'amore non è uno di queste, non è rilevante, suppongo

Signorina Kwan, le emozioni primarie possono combinarsi tra di loro, generando le emozioni secondarie, che sono più complesse. L'amore è una di queste, nato dall'unione tra gioia e fiducia

Andiamo, Hei-Ran! Non hai mai avuto collywobbles (qui Marlee intende le farfalle nello stomaco, ma dalla risposta che poi darà Hei-Ran si può intuire che lei abbia frainteso il significato, pensando all'effettiva definizione della parola)

Sì, quando mangio troppo

No, idiota! Intendo, le farfalle nello stomaco

∼𝓝𝓮𝓶𝓸

Collywobbles 𐦍 Choi YeonjunDove le storie prendono vita. Scoprilo ora