CAPITOLO 5

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CAPITOLO 5

Il suono assordante della sveglia si diffuse per tutta la stanza, facendo svegliare di colpo Kenma, che la spense imprecando e subito dopo si risdraiò premendosi il cuscino in faccia. Stava per tornare nel mondo dei sogni quando i rumorosi passi di sua madre irruppero nella camera.

“Su, su sveglia!” ordinò la donna mentre spalancava le finestre e toglieva di dosso al figlio il lenzuolo “tra 20 minuti bisogna passare a prendere Kuroo, così vi accompagno al pullman e poi vado al lavoro. Finalmente è giunto il giorno tanto atteso, non sei eccitato tesoro?”

Il ragazzo strizzò gli occhi a causa della luce e mugolò qualcosa di incomprensibile, dopo di che si fece forza e si trascinò giù dal letto per andare a fare colazione.

Mentre finiva di vestirsi sua mamma aveva già caricato i bagagli nella loro auto e lo stava aspettando in macchina, passati pochi minuti la raggiunse.

Kenma si posizionò sul sedile davanti vicino al guidatore, si allacciò la cintura e in seguito guardò la persona seduta accanto a lui e le rivelò torcendosi le dita:

“Credo che forse un po’ mi mancherai mamma.”

Quella rise dolcemente facendo una carezza sul volto del figlio.

“Vedrai che andrà tutto bene Kenma. È vero che ci saranno un sacco di persone, ma alcune sono tue amiche come Shoyo e Akaashi, ti divertirai, poi ci sarà Kuroo con te e per qualunque cosa ricordati che puoi chiamarmi.” Lo baciò sulla testa e mise in moto la macchina.

Pochi istanti dopo arrivarono di fronte all’abitazione del corvino, il quale uscì di corsa dal cancello e salì in macchina accomodandosi sui sedili posteriori. Aveva dipinto in volto un sorriso a trentadue denti, non il suo solito ghigno ironico, ma uno sincero e contagioso, di quelli che ti illuminano la giornata e ti scaldano il cuore. A quella vista Kenma non potè far altro che sorridere a sua volta.

Continuarono a sorridersi per qualche minuto, fino a quando non si resero conto che la guidatrice lanciava loro sguardi di sfuggita e ridacchiava sotto i baffi, causando del tenue rossore sugli zigomi dei due.

“Finalmente si va in vacanza UH UH!” gioì all’improvviso Kuroo.

“Vedo che siamo su di giri eh?”

“Puoi scommetterci Valeria, due mesi di divertimento senza genitori! Kenma non vedo l’ora di lanciarti nelle piscine termali!”

“Non mi lancerai nelle piscine termali” affermò lui guardandolo storto “non ti azzardare nemmeno a provarci” lo minacciò.

“E invece sì che lo farò.”

“E invece no.”

“Si.”

“No.”

“…si”

“NO.”

Valeria scoppiò in una grassa risata. “Sarete anche adolescenti ma rimarrete sempre dei bambini, magari in crisi ormonale, ma comunque dei bambini.”

“Credo che Kuroo sia troppo alto per passare per un bambino, ma per quanto riguarda il cervello penso che su di lui tu abbia ragione mamma.”

“EHY”

“Non solo è alto, ha proprio un bel fisico, a proposito Kuroo, stai andando in palestra ultimamente? Vedo la tua muscolatura più delineata” notò la mamma di Kenma.

“Bhe sì, ci sono andato un paio di mesi prima dell’inizio dell’estate per poter sfoggiare al massimo il mio fascino in costume.”

“Cerca di non fare svenire nessuno allora” commentò lei divertita.

chimica del misteroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora