CAPITOLO 11

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CAPITOLO 11

Dopo la notizia annunciata da Akaashi nella stanza iniziarono ad echeggiare grida stupite e allegre, finalmente avevano una possibile pista da seguire.

“Che succede?” Biascicò Bokuto che si era appena svegliato a causa di tutto quel trambusto.

“Domani pomeriggio andiamo a fare un giro nel paese qui vicino, forse potremmo scoprire qualcosa” gli spiegò dolcemente il suo ragazzo.

“Ma domani pomeriggio ci sono gli allenamenti individuali per migliorarci, non posso saltarli anche se sono facoltativi!” protestò Hinata.

“Ma Shoyo non vuoi ritrovare la tua palla?” chiese Kenma.

“Si, però non voglio nemmeno saltare gli allenamenti, perché Kageyama li farà e io devo superarlo!”

“Non serve che ci andiate tutti a quell’indirizzo, basta che ci vadano due o tre persone” fece notare scocciato Tsukki.

“Hai ragione, allora andremmo io e Bokuto” propose Akaashi, sapendo che il capitano della Fukurodani avrebbe acconsentito alla sua richiesta.

“Se non vi dispiace mi unisco a voi, non ho voglia di sopportare Kuroo con le sue ramanzine sul mio muro” affermò Tsukki, ricevendo un sì come risposta.

“EHY TSUKKI! Guarda che dovresti essermi grato e ringraziarmi per averti insegnato a murare bene” brontolò indignato Kuroo, mentre l’altro lo fulminava con lo sguardo.

Detto ciò, si ritirarono tutti nelle loro stanze vista l’ora tarda. La mattina seguente non avevano niente in programma da fare, così ognuno si dedicò ai propri interessi, o a chiacchierare tra loro.

Suga e Oikawa erano chiusi nel bagno da più di un’ora a fare non si sa quali trattamenti per il viso, Hinata era uscito a correre e Kenma era stravaccato sul suo letto, super concentrato a giocare con la sua nintendo, quando Akaashi gli scivolò accanto.

“Oggi hai deciso di non andare a fare gli occhi dolci a Kuroo?”

“Eh? Non so di cosa tu stia parlando” disse il biondo di rimando con le guance di un colorito acceso, facendo alzare gli occhi al cielo al suo amico.

“Dico solo che sono tre ore che sei attaccato a quel coso, diventerai cieco.”

“Ne sarà valsa la pena se sorpasserò questo livello.”

“Non ti smentisci mai eh?! Comunque oggi andrai agli allenamenti?”

“Ti sembro il tipo che partecipa ad un allenamento FACOLTATIVO, in cui si presuppone che io debba correre, saltare e sudare?”

“No, direi proprio di no.”

La giornata trascorse abbastanza in fretta, erano le sei di sera quando Kenma guardò l’ora e si decise a spengere la console, i suoi compagni di stanza al di fuori di Akaashi erano da poco tornati dagli allenamenti.

“Akaashi, Bokuto e Tsukishima hanno detto che probabilmente sarebbero tornati dopo cena, tanto stasera ci portano la pizza in camera” li informò Suga.

“Spero scoprano qualcosa” sospirò Oikawa, lasciandosi cadere platealmente sul letto.

“Sono sicuro di si” ammise fiducioso Hinata.

In quel momento uno struscio catturò l’attenzione dei presenti, un foglietto di carta era scivolato sotto la porta, o meglio qualcuno lo aveva fatto scivolare. I ragazzi trattennero il fiato, pensando fosse opera del fatidico ladro, poi Hinata si fece coraggio e con le mani tremanti lo raccolse, ma dopo averlo visto meglio si rilassò completamente e disse:

chimica del misteroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora