CAPITOLO 7

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CAPITOLO 7

Si radunarono tutti di nuovo nello spiazzo e poi quando furono al completo partirono e camminarono per quaranta minuti prima di giungere a destinazione.

Le piscine termali si trovavano in mezzo agli alberi, le verdi foglie delle piante creavano un meraviglioso contrasto con l’acqua, che rifletteva l’azzurro scintillante del cielo. Tra le piccole cascate naturali erano presenti vasche create dalle rocce, che sembravano vere e proprie piscine.

I ragazzi rimasero per un po' incantati ad ammirare quella visione paradisiaca, il modo in cui la luce faceva brillare l’acqua era davvero meraviglioso, ma questo momento di contemplazione venne interrotto da Tanaka che dopo essersi tolto la maglietta la lanciò di lato e successivamente si tuffò sgraziatamente nelle terme urlando:

“TUFFO A BOMBA” innalzando innumerevoli schizzi.

“Tanaka cerca di darti un contegno!” lo rimproverò Daichi, mentre Suga raccolse la maglietta a terra e la piegò con cura, poggiandola su una roccia vicina. Le parole del capitano della Karasuno però non vennero ascoltate e l’esempio di Tanaka fu presto seguito da Noya, Hinata, Bokuto e Lev.

Nel frattempo Oikawa con un paio di eleganti occhiali da sole sul naso, spalmava la crema solare sulle spalle di Iwaizumi, il fatto che quest’ultimo se ne stesse tranquillo al tocco dell’altro, senza sbraitargli contro o tentare di picchiarlo, era veramente molto strano, ma Oikawa aveva delle mani magiche, le sue dita affusolate riuscivano ad alleviare ogni tensione e infondere un’incredibile calma soltanto sfiorandoti.

Poco distante invece un gruppo di ragazze aveva già occupato una piscina e alcune di loro non facevano altro che ridacchiare e lanciare occhiate ai pallavolisti, in particolare a Bokuto, Kageyama e Kuroo, cosa che non sfuggì ai tre.

Kageyama le ignorò completamente, una ragazza non era di certo interessante quanto la pallavolo o le schiacciate di Hinata, invece i due restanti non si privarono certamente di un’occasione per stare al centro dell’attenzione, così si avvicinarono alle ragazze e iniziarono a chiacchierare con loro. Intrapresero una conversazione sull’importanza dello sport e degli allenamenti, che poi sviò sull’argomento “muscoli” accompagnato da innumerevoli complimenti e apprezzamenti sui due ragazzi.

Kenma li osservò da lontano deciso a lasciarli perdere, ma non gli sfuggì lo sguardo assassino che Akaashi, accanto a lui, lanciò ad una ragazza, la quale aveva tentato di toccare i bicipiti di Bokuto, che prontamente si era scansato.

“Le conviene tenere le mani a posto, se non vuole che per sbaglio una palla vagante le colpisca violentemente la faccia.”

“Akaashi, hai ragione. Forse è arrivato il momento che tu vada a recuperare il tuo uomo” suggerì Kenma leggermente sorpreso dal comportamento dell’amico, geloso non lo aveva ancora mai visto.

“Vado subito e recupero anche Kuroo.”

Il biondo lo osservò allontanarsi e afferrare per le spalle i due capitani, trascinandoli via e poco dopo vide Kuroo corrergli in contro.

“Kenma, vieni a fare il bagno?”

“Ora non mi va, lo faccio tra un po’.”

“E cosa stai a fare qui da solo? Fortunatamente non ti sei portato la nintendo.”

“Ho sempre i giochi sul telefono.”

“No, non te lo permetterò!” Detto ciò il corvino tentò di prendergli il cellulare che teneva nella tasca del costume, una volta che lo ebbe afferrato gli si illuminarono gli occhi, poggiò il telefono sulla borsa di Hinata e poi fece un enorme sorriso a Kenma, che lo guardò come se fosse impazzito e gli domandò:

chimica del misteroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora