Chapter 13

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LOGAN

Guardai Ashley stretta a me e non potei non sorridere. Era quasi surreale quella situazione dopo così tanto tempo lontano da lei.
Passarono alcuni ospiti che si girarono ad osservarci e sorrisero anche loro mentre eravamo ancora abbracciati nel mezzo del corridoio.

Arrivò anche Will a salutarci. Rimase a qualche passo di distanza da Noah e Cameron, alzando soltanto la mano come saluto, a me invece la strinse. Non capii il perché, ma lui era un po' come un padre per Ashley, quindi cercai di rimanere composto e serio.

<<Ciao Logan>> disse con autorità.
<<Ciao>> risposi senza sapere bene cosa dire.

<<Will li conosci, non serve che tu sia così formale>> gli disse Ashley, per smorzare la tensione.
<<Non li avevo mai visti però, me ne hai solo parlato a ripetizione per ore in palestra>> lei diventò un filo rossa in viso e le strinsi le braccia al petto, schiacciandola contro di me.

<<Come sei dolce Ashleina zuccherina>> Noah le strinse le guance tra le dita. Non perdeva mai l'occasione di prenderla un po' in giro affettuosamente.
<<Mi piaci già tu>> disse l'allenatore, indicandolo.
<<Anche tu>> gli fece un cuore con le mani.
<<Possiamo entrare? Sono in pigiama io e siamo nel mezzo del corridoio>> presi la valigia, trascinandola dentro la stanza di Ashley, mentre mio fratello aveva già cinto le spalle di Cameron e Will per entrare nella camera.

<<Will, avrei qualche domanda da rivolgerti per quanto riguarda i rapporti omosessuali, mi affascina questo campo, anche se io, ti avviso per essere corretto, preferisco le gattine>> Ashley mi mandò un'occhiata di aiuto appena sentì le parole di mio fratello. Quei due non avrebbero combinato nulla di buono insieme, lo si capiva già dal loro approccio dopo cinque minuti passati insieme.
<<Certo! Ho dei bei aneddoti da raccontare>>

<<É tutto ok?>> domandai ad Ashley prima di entrare nella stanza con tutti gli altri.
<<Adesso si>> rispose. Le presi la testa tra le mani e le baciai la fronte.
<<Lo sai che se anche siamo lontani puoi sempre parlare con me, quando vuoi, basta che mi chiami>> le dissi fermandola prima che entrasse dalla porta di legno con il numero 204.
<<Lo so, Logan>> vedevo una piccola scintilla nei suoi occhi. Mi prese la mano e la strinse con la sua. Mi trascinò dentro la camera d'hotel correndo e buttandosi sul letto sfatto, accanto a Noah e Will che discutevano su pratiche sessuali.

Noah la trasse a sé, prendendola in spalla e cominciando a girare per la stanza.
<<Succede sempre tutta questa confusione quando siete insieme?>> domandò Will un po' confuso mentre Ashley continuava ad urlare il nome di mio fratello.
<<Succede anche di peggio>> disse Cameron osservando i due divertito.
<<Oh santo cielo Ashley, sembri un gabbiano urlante con questa voce>> loro però non lo ascoltarono.

<<Ashley sei una delle bestie che più preferisco, dopo le cimici>> i discorsi di Noah erano stupidi, ma se ascoltati bene e compresi, qualche volta potevano anche risultare filosofici e dolci. <<Perchè sono una persona bisognosa d'affetto e le cimici lo stesso e quindi, quando d'inverno mi sento solo prima di dormire, loro vengono sotto le mie coperte e mi tengono compagnia>> la faccia di Ashley in quel momento era di totale disgusto.

<<Il tuo letto è un allevamento di cimici?>> domandò Cameron. Nessuno gli rispose.

Dopo una ventina di minuti, Will attirò l'attenzione di Ashley.
<<Signorina, è ora di andare a dormire>> le disse autoritario come un padre.
<<Will...>> disse lei guardandolo. <<Non ho dieci anni>> lui scosse la testa.
<<Sono il tuo allenatore e domani hai una gara importante. Le sai le regole>> Ashley a quel punto cedette.
<<Ok>> gli disse e lui guardò noi.
<<La vostra camera è qui davanti>> indicò la porta di fronte alla camera in cui ci trovavamo.
<<Dormiamo tutti insieme come le marmotte! Non ne sei felice Cam Cam?>> Noah sembrava molto più felice da quando eravamo arrivati in Minnesota e di questo ero sollevato. A casa sì era allegro, ma mai quanto lo era quando Ashley era con noi.

Saudade Wherever I GoWhere stories live. Discover now