Chapter 24

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ASHLEY

Non appena mi sedetti sul sedile dell'aereo che mi avrebbe riportato nel mio continente, mi uscì un forte respiro di sollievo e capii che tutto era finalmente terminato al meglio.

Non erano stati giorni facili per me, fisicamente e mentalmente ero devastata e non vedevo l'ora di poter tornare a casa per poter riposare un po' e rivedere Logan e Noah.

I pochi giorni che avevo passato in Italia prima che cominciassero le gare erano stati di puro allenamento fino allo sfinimento totale e quelli di gara erano stati anche più pesanti. Inoltre il troppo sforzo mi aveva colpito anche sotto forma di blocchi mentali che avevano compromesso maggiormente i miei esercizi di gara e la mia determinazione a portare a termine al meglio le gare.

Le ore di volo mi sembrarono infinite: Will continuava a fare commenti sull'assistente di volo che, secondo le sue strambe idee, all'imbarco lo aveva guardato con sguardo ammiccante, non lasciandomi ascoltare la musica con le cuffiette.
Non riuscendo a dormire di conseguenza, dovetti guardare fuori dall'oblò per tutto il tempo, facendo sembrare quel volo di sei ore, un'eternità.

Arrivati a New York, la mia strada e quella di Will si separarono. Mentre lui avrebbe affrontato un volo di neppure due ore per tornare a Detroit, io avrei dovuto passare altre sei ore verso la California. Nonostante fossi molto stanca, ero molto esaltata per il secondo viaggio.

Avevo pianificato con Cameron, alle spalle dei ragazzi, il mio arrivo. Era stato proprio lui a suggerirmi di sorprenderli a scuola, ingannandoli sul mio orario di arrivo: loro erano convinti di dovermi venire a prendere verso sera all'aeroporto, mentre io sarei arrivata a metà giornata dove meno se lo aspettavano.

Non appena salii sul secondo aereo l'adrenalina lasciò spazio alla stanchezza e riuscii a dormire per la maggior parte del viaggio, svegliandomi soltanto una ventina di minuti prima dell'atterraggio al LAX.

Ritirati i bagagli, presi un taxi che mi portò fino a Saint Ville, dove mi sarei trovata con Cameron.

Raggiunsi la mia meta in meno di due ore. Cameron era già posteggiato con la sua Mercedes berlina nel posto concordato.
Mentre il tassista scaricava i miei bagagli, andai ad abbracciare Cameron.

<<Ehilà bellezza>> mi salutò stringendomi.
<<Ciao Cam>> lo salutai a mia volta appoggiando il mento sulla sua spalla, nonostante dovessi alzarmi sulle punte per farlo.

<<Non hai svelato nulla ai due cretini, vero?>>
<<Sono stato muto come un pesce. Non una parola su di te>> annuii soddisfatta.

Ringraziai il tassista e lo pagai. Nel mentre Cameron prese la mia valigia caricandola nella sua auto.
Quando ritornai da lui, era appoggiato alla fiancata della macchina.

<<Non facciamo in tempo a passare per casa>> controllò l'orario sul suo telefono <<Se partiamo adesso arriviamo giusti alla SV per la pausa pranzo>> salimmo in auto, guidando fino alla scuola.

<<Penso che tutti lì dentro rimarranno scioccati a vederti arrivare compreso, e soprattutto, Logan>>
<<Un po' di effetto sorpresa non guasterà a nessuno>>
<<Noah ne sarà sicuramente felice. Non sa più cosa fare per tirare su il morale della scuola>> mi concentrai a guardare il paesaggio che tanto avevo sognato di rivedere.
Era tutto identico, tranne il mio legame con quel posto.

Saudade Wherever I GoWhere stories live. Discover now