Chapter 17

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LOGAN

Mi girai per un attimo ad osservare mio fratello. Sembrava molto contrariato alla proposta che aveva fatto la bionda.
Scosse la testa e mi guardò con lo stesso sguardo che avevo io quando stava per fare una gran cazzata.

Tornai ad osservare Olivia che sembrava volersi accampare davanti alla nostra porta d'ingresso.
<<Ti prego>> mi supplicò un'altra volta sussurrando.

A quel punto mi spostai di qualche centimetro verso sinistra per farle capire di entrare.
Sentii il dissenso di mio fratello bruciarmi dentro, ma l'unica certezza che avevo in quel momento è che io sarei rimasto a distanza debita da Olivia, scacciandola se si avvicinava troppo o mandandola via se mi avesse detto qualcosa che non volevo sentire.

Lei entrò con aria vittoriosa in casa stringendo la sua borsetta tra le mani.
<<Dove ci sediamo?>> domandò sistemandosi una ciocca di capelli spostandola in avanti.
<<Fuori da casa mia. Non voglio il tuo profumo da puttana ad intossicarmi>> stava per ribattere contro mio fratello quando io mi pronunciai.
<<Andiamo fuori>> camminai verso la veranda posteriore. Sentii i suoi tacchi seguirmi.

Probabilmente Noah ci voleva fuori da casa per non vedere quello che poteva succedere, pensando che avrei potuto tradire Ashley, ma doveva capire che Olivia per me non era mai stata niente.

Condussi Olivia nel giardino più nascosto dagli sguardi indiscreti dei vicini, vicino alla piscina.

Mi fermai dandole le spalle.

<<Logan>> mi richiamò.
<<Ti ho detto di non chiamarmi così, lo hai capito?>> mi girai di scatto urlando. Vidi il suo sguardo quasi impaurito.
<<Scusa...>> disse a bassa voce abbassando gli occhi verso terra.

<<Che cosa vuoi? Parla così te ne vai via dai coglioni>> la esortai, ancora con tono di disprezzo.

Cominciò a toccare la borsetta nervosamente.

<<Ecco...>> fece un respiro profondo.
Non era da lei essere nervosa o così insicura su cosa dire, ma questa cosa rassicurava me che apparivo più autoritario.

<<Da quando ci siamo lasciati, non ho fatto che pensare a te, a cosa potevamo essere se tu non avessi rovinato tutto.>> trattenni la risata che voleva uscire dalla mia gola. Era proprio una gran puttana.
<<Ho saputo che ti sei scopato mezza scuola mentre stavamo insieme, ho saputo che sei andato ad alcune feste senza di me, ti sei ubriacato, hai fatto casino e mi hai tradita. Queste cose mi hanno fatto male, molto male. Io ci tenevo e ci tengo ancora a te.>> continuai a guardarla, aspettando qualcosa di cui non ero già al corrente di aver fatto.

<<E quindi?>> le domandai.
<<Sono venuta solo per dirti che sono pronta a perdonarti. Tutti possono fare degli sbagli e sono sicura che i tuoi non fossero intenzionali, ma eri solo troppo ubriaco per rendertene conto. A chiunque succede di inciampare, ma possiamo riprovarci. Possiamo provare e vedere come va>> rimasi per un attimo paralizzato.
<<Cosa?>> esclamai.

<<Possiamo tornare insieme, ti ho perdonato>> non riuscii a trattenere la mia risata questa volta.

<<Mi stai prendendo per il culo?>> indietreggiai vedendo la convinzione in lei.
<<Non scherzo sulle nostre questioni, é passato del tempo e sono sicura che siamo maturati entrambi e pronti per una relazione seria, da coppia vera.>> non volevo più credere a quel che sentivo.

Saudade Wherever I GoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora