Chapter 11

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LOGAN

Parcheggiai la mia auto a qualche metro per poi scendere e andare a prendere qualcosa da bere dato che l'orario del mio appuntamento sarebbe stato un'ora dopo il mio arrivo.

Presi un energy drink e mi risedetti in auto a guardare il telefono.

Solo mentre sorseggiavo la mia bevanda, mi ricordai di una mia vecchia conoscenza che mi avrebbe potuto aiutare in quel momento.

Scorsi fino al suo nome in rubrica e feci partire la chiamata sperando che non fosse a lezione o peggio ancora in post sbornia.

<<Pensavo fossi morto soffocato dalla birra di tuo fratello>> rispose dopo pochi squilli Noel Parker.

<<Sfortunatamente per te non ancora>> gli dissi di rimando bevendo un altro sorso della bibita energetica.

<<Penso tu sia ancora il domatore del rodeo alla SV>>

<<Le cose non sono poi tanto cambiate da quando te ne sei andato>> Parker aveva finito le superiori soltanto l'anno prima alla SV e a me sembrava fosse trascorsa una vita. Era uno dei pochi con cui parlavo seriamente ed era diventato quasi un amico per me dato che mi aveva accolto nella sua cerchia quando ero più piccolo e ingenuo di come funzionasse alla Saint Ville.

<<Che culo si è seduto sopra il tuo telefono per fare il mio numero?>> domandò.

<<Nessuno che tu non abbia ancora guardato con i raggi X>> dissi ironicamente, ma poi tornai più serio dopo la mia battuta idiota. <<Ti devo solo chiedere un favore>> mi appoggiai con la testa al sedile dell'auto caldo per i raggi solari che lo colpivano direttamente dal parabrezza nonostante a quell'ora non fosse ancora caldo.

<<Sentiamo>>

<<Spero solo tu non sia mezzo nudo in giro per la casa di una bionda a centinaia di chilometri da Los Angeles o mezzo ubriaco perché tra tre quarti d'ora devo essere nell'ufficio del rettore della USC>> rimase qualche attimo in silenzio.

<<Cazzo ce l'hai fatta! Sei entrato davvero alla USC! Potrò portarti ovunque e farti conoscere tipe da sballo>> cominciò il suo attimo di euforia.

<<Ok, ma rispondi prima alla mia domanda>> lo rimisi con i piedi per terra, prima che si montasse troppo la testa.

<<Fortunatamente per te, ieri la confraternita ha dovuto chiudere la festa prima perché uno si è buttato dal tetto. Io ero appena arrivato e non mi hanno nemmeno lasciato entrare anche se quello non si è fatto niente, se non che ha lasciato la sua sagoma sul prato>> cominciò a ridere e io tirai un sospiro di sollievo. <<Lo avrei fatto anche io se l'ambulanza non fosse arrivata e transennato tutta l'area. Ma forse il tizio aveva solo scambiato la casa per un ponte di bungee jumping>> restò per qualche minuto a ridere da solo come un coglione.

<<Perché devi parlare con il rettore cazzone?>> domandò quando si fu ripreso dalla sua risata sguainata.

<<Mi vogliono dare la borsa di studio per il football, ma non sono sicuri che io sia affidabile, sanno che faccio sempre incazzare il preside della SV e che ho rischiato più volte di finire nei guai con la polizia>>

<<Fanno sempre così, ma quando capiranno che non possono stare ad indagare per anni sul tuo conto ti accetteranno e non gliene fregerà più niente di te. A loro basta che tu giochi bene, del resto non gliene frega un cazzo. Se ne sbattono le palle di quello che fai fuori dal campo, basta che non mandi a fuoco la scuola>> effettivamente se avevano accettato Parker, colui che faceva cazzate dalla mattina alla sera alle superiori, non sarebbe stato più difficile che venissi accettato anche io.

Saudade Wherever I GoTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang