19 - DIVENTO UN NOTO RICERCATO

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 "DIVENTO UN NOTO RICERCATO" lesse Estia.

"Per renderti le cose più facili, insomma" disse Reyna.

Mi piacerebbe molto raccontarvi che ebbi delle profonde rivelazioni durante la discesa [...] Aaaaaahhhhh

"Abbastanza comprensibile" rabbrividì Talia.


Il fiume mi correva incontro alla velocità di un autotreno [...] mi roteavano attorno.

Poseidone sgranò gli occhi. "Anche i fiumi sono sporchi?"

"Ogni tipo di dominio ormai è inquinato, mio signore" disse tristemente Zoe.

Gli dei trattennero il fiato. Non poteva essere così grave la situazione. "Anche il mare?" chiese nuovamente Poseidone.

"Temo di sì" disse Grover. "Tra i rifiuti e altre sostanze dannose per l'ambiente, il mare è terribilmente inquinato. Al punto che si è andata a formare un'intera isola di rifiuti."

"Che cosa?" chiese Poseidone, che iniziava ad avere uno sguardo pericoloso negli occhi, e il suo corpo cominciava ad emettere luce. Il suo dominio era uno dei più vasti, e i mortali erano riusciti a sporcarlo fino a questo punto?

Grover deglutì, impaurito dall'espressione del dio del mare, e si voltò a guardare Percy in cerca di aiuto. Il semidio, capendo che il suo amico aveva bisogno di aiuto ed essendo abbastanza informato sull'argomento, riprese il discorso: "Negli anni 80, una particolare corrente ha iniziato ad attirare rifiuti. Questi si sono andati ad accumulare e ad aggregare, formando quella che è praticamente un'isola fatta di qualsiasi tipo di rifiuto in grado di galleggiare."

Poseidone stava brillando di rabbia. I mortali avevano fatto questo al suo dominio. Un danno del genere, senza un qualche tipo di aiuto, sarebbe stato difficile da sistemare, soprattutto se i mortali continuavano a distruggere l'ambiente intorno a loro.

"Fratello" chiamò Estia. Poseidone guardò verso la sorella, che lo stava osservando con preoccupazione. "Posso andare avanti?" chiese la dea del focolare, e il fratello annuì, anche se la sua rabbia non diminuiva.


A quel punto, mi resi conto di una serie di cose [...] L'involucro tornò uno straccetto sudicio.

"Ok. Ok. Pausa un attimo" gridò Talia, poi si voltò verso Percy, indicando con un dito accusatorio. "Tu. Spiegaci come funzionano i tuoi poteri. Adesso"

Percy si fermò un attimo a pensare. Non si era soffermato per bene a riflettere sulla questione, ma adesso che aveva avuto modo di sentirlo iniziò ad analizzare la situazione. "Non ne sono sicuro, ma che, inconsciamente, io richiami a me migliaia di piccole bolle che vanno a formare attorno a me un sottile strato d'aria che mi permette di non affogare. Probabilmente la cosa si estende anche agli oggetti che tocco."

Annabeth sembrò rifletterci un attimo. "Questo spiegherebbe perché sei riuscito ad accendere l'accendino."


Pazzesco [...] "Grazie, Padre."

Poseidone sorrise calorosamente. "Non ce n'era bisogno, ma apprezzo."
"È bello notare che anche quando non ci sono, ti ricordi le buone maniere" disse Sally, scompigliando i capelli di suo figlio, facendo gemere Percy e ridacchiare gli altri semidei, scatenando anche l'invidia di alcuni che non avevano quel rapporto con i loro genitori.


Nessuna risposta [...] unirmi alle creature del fondale.

Il buon umore venne immediatamente disperso quando vennero letti i pensieri di Percy, e il figlio di Poseidone abbassò lo sguardo. Ora tutti sapevano definitivamente qual era uno dei suoi pensieri costanti, e lo odiava. Le Parche non avevano alcun diritto di dirlo a tutti come se fosse un'informazione pubblica.

LETTURA ATTRAVERSO IL TEMPODove le storie prendono vita. Scoprilo ora