38 - CIAO PONY, BENVENUTO CICLOPE

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«HO UN NUOVO COINQUILINO» lesse Connor, deglutendo e tra i mezzosangue del futuro non era l'unico.

Vi è mai capitato di tornare a casa e di trovare la stanza in disordine? [...] qualcuno abbia frugato tra le vostre cose spolverando tutto con lo spray al limone?

Sally si voltò verso il figlio, con un sopracciglio alzato e le braccia incrociate. «Se tu ti sforzassi di lasciare in ordine quella stanza io non avrei bisogno di entrare per farlo al tuo posto, signorino.»

«Ehi, io ci provo davvero a tenerla in ordine» cercò di difendersi Percy, ma a giudicare dal modo in cui sua madre lo guardava era chiaro che potesse tranquillamente vedere dietro la sua bugia.


Ecco [...] l'erba del prato era ingiallita e le tracce lasciate dal fuoco sulla Collina Mezzosangue spiccavano come brutte cicatrici.

Il divertimento generato dal precedente momento scomparve completamente. Chi era presente al campo in quel periodo si rabbuiò al ricordo di quanto orribile fosse, mentre chi non sapeva della vicenda non poterono fare a meno di rabbrividire al pensiero del Campo Mezzosangue ridotto in quello stato.

«Non... non dovrebbe essere così» sussurrò Agata. Il Campo era stata la sua casa per tutta la vita e saperlo in questa condizione... non era giusto. Il campo era un posto dove i mezzosangue potevano allenarsi e, se necessario, vivere in pace. Non doveva essere un posto dedicato solo alla guerra e dove i mezzosangue dovevano temere per la loro vita.

I romani, d'altro canto, non erano così sconvolti. Certo, non potevano immaginare come sarebbe dovuto essere restare costantemente sotto attacco, dal momento che Nuova Roma era nascosta, ma il Campo Giove era sopratutto un campo militare che puntava sull'addestramento. Quello che sembrava star vivendo il Campo Mezzosangue era praticamente la norma per loro. A turbarli era il pensiero che qualcuno attaccasse in maniera così diretta il campo, mettendolo seriamente a rischio.


Qualcuno aveva buttato all'aria il posto che preferivo di più al mondo, e io... be', non ero affatto contento.

«Nessuno di noi lo era» sospirò Katie.


Mentre andavamo alla Casa Grande [...] come la Seconda guerra mondiale, per esempio.

«Aspetta, cosa?!» esclamò Paul e anche Frederick e Helen sgranarono gli occhi. «La... la Seconda guerra mondiale era una guerra tra semidei?» balbettò il signor Chase. Non aveva idea che le vicende dei mezzosangue potessero influenzare il mondo in questa maniera. Quando in famiglia parlavano dei semidei avevano sempre fatto riferimento a quello che accadeva al campo durante l'estate, non aveva mai chiesto maggiori informazioni sulla storia dei semidei, dando per scontato che avessero vissuto cercando di restare nascosti il più possibile per evitare di essere scoperti o uccisi. Adesso che aveva scoperto questo, però, Frederick era incredibilmente curioso di sapere altro sulla storia dei mezzosangue.

Chirone, come se leggesse nella mente del signor Chase disse: «Immagino che poi possa dare a tutti e tre una piccola lezione di storia, se siete interessati». Frederick e Paul annuirono, entusiasti di capire meglio la storia di un popolo che, quando pare, aveva influenzato in maniera radicale il mondo. Anche Helen era abbastanza interessata, ma non quanto i due professori seduti assieme a lei.


Il patto dei Tre Pezzi Grossi era stato infranto solo due volte [...] O una bella chiazza di alghe fluttuanti.

Mentre le persone nella sala ridacchiarono, Veronica rabbrividì. «Grazie, fratellino. Ora ho una nuova cosa di cui aver paura.»

Poseidone aggrottò le sopracciglia, non sapendo bene se sentirsi offeso o divertito.

LETTURA ATTRAVERSO IL TEMPODove le storie prendono vita. Scoprilo ora