42 - A ZEUS SALE LA PRESSIONE

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«HO LA PEGGIORE RIUNIONE DI FAMIGLIA DELLA STORIA» lesse Rachel. «Non so di preciso a cosa si riferisca ma... è ancora così?»

«Oh, decisamente no. Ce ne sono state di ben peggiori» rispose Percy.

«Di quante di queste sono a conoscenza?» chiese Sally.

«E quante di queste sono state quasi mortali?» aggiunse Poseidone.

Percy si grattò il collo, imbarazzato. «Ehm... un po'.»

«E questa risposta a quale delle due domande risponde?» si intromise Veronica.

«... entrambe.»

«Buono a sapersi, fratellino.»


Annabeth si offrì di andare da sola [...] «Per favore!»

«Concordo con il ciclope» disse Anastasia. «Credo sia meglio andarvene immediatamente da lì.»


Ma alla fine venne anche lui [...] «Hai visto il drago etiope nella stiva?» disse uno di loro.

Chris dovette impegnarsi per non sussultare, ma il colore gli scomparve totalmente dal viso, diventando più pallido di Nico. Il figlio di Ermes sentiva che iniziava a fare sempre più fatica a respirare. Non era pronto ad ascoltare quello che arrivava. Una mano ferma e decisa gli strinse la la mano.

«Chris?» sussurrò Clarisse. Non le piaceva l'aspetto che aveva il suo ragazzo in questo momento. Le ricordava troppo l'aspetto che aveva dopo essere uscito dal Labirinto, seppur in maniera più lieve.

«Clarisse... io... io non so se riesco a restare qui dentro» disse Chris. La figlia di Ares strinse la mano del ragazzo con più fermezza. «Nessuno ti farà del male, Chris. Non lo permetterò. Dovranno passare sul mio corpo» disse la figlia di Ares con il fuoco negli occhi. La lealtà non sarà stata il suo difetto fatale, ma anche lei era disposta a combattere fino alla morte per le persone a cui voleva bene, e Chris era assolutamente in cima a quella lista.

Il figlio di Ermes annuì incerto, ma sorrise anche dolcemente alla sua ragazza. «Forse è anche questo che mi preoccupa.»


L'alto rise [...] Ebbi la sensazione che avrei dovuto riconoscere la voce del secondo tizio.

Molte delle divinità si tirarono in avanti, alcune di loro con sguardi furenti. Ermes, invece, guardò con preoccupazione Chris.

«Che volevi dire con questo, ragazzo?» chiese Zeus.

«È troppo chiederti di mantenere la calma, per questa volta?» chiese Percy e il re degli dei strinse i pugni all'insolenza del mezzosangue. Se voleva che mantenesse la calma, questo di certo non stava aiutando.

«Padre» intervenne Jason, che era convinto, un po' grazie alla sua educazione romana e un po' per la parentela che li collegava, di riuscire a chiedere questa cosa a suo padre senza venire disintegrato. «Per favore, qualsiasi cosa stia per essere rivelata» continuò il figlio di Giove, anche lui all'oscuro di quello che stava per succedere, «cerca di mantenere la calma. Ti prego.»

Zeus guardò suo figlio, ponderando bene quelle parole. «Non faccio promesse» rispose alla fine.


«Ho sentito dire che tra poco ne avremo altri due» [...] Le voci si allontanarono in fondo al corridoio.

Rachel si bloccò, leggendo la prossima frase nella sua mente. Spalancò gli occhi e deglutì. Questo... questo non se lo aspettava. Le cose si stavano per fare davvero brutte e non era sicura di voler leggere la frase successiva.

LETTURA ATTRAVERSO IL TEMPODove le storie prendono vita. Scoprilo ora