[07] halloween

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"Confusione è una parola che abbiamo inventato
per un ordine che non si comprende."

⸻ 𝐵 ⸻

La notte danzava silenziosa su di noi. Buia, puntinata di stelle e intrisa di ricordi.

Nella mia testa c'era il caos più totale. Continuavo inevitabilmente a pensare a tutte le volte in cui avevo visto Billy da circa dieci minuti, da quando avevamo lasciato la casa di Tina dopo quel non troppo spiacevole incidente in cui la mia mano aveva involontariamente colpito il suo bel viso.

La mia memoria aveva archiviato ogni istante in cui Billy Hargrove era apparso nel mio campo visivo senza un apparente motivo, e odiavo questa cosa: la volta in cui aveva accompagnato Max a scuola per la prima volta, quando mi aveva intenzionalmente tirato la palla da basket in faccia, facendomi sanguinare il naso, la volta in cui l'avevo visto mangiare la faccia di una ragazza contro il bancone della cucina di Tina, poco prima che baciasse me, e prima che lo colpissi, e anche quando gli avevo tirato un pugno e poi l'avevo aiutato in quel bagno.

«Guarda che così mi consumi, ficcanaso.» 

La sua odiosa voce penetrò tra i miei pensieri e mi ritrovai a sbattere le palpebre mentre tornavo alla realtà. Aveva ragione, sembrava che lo stessi fissando. Solo che stavo pensando... beh, sì, a lui, per mia grande sfortuna.

«Non preoccuparti, consumami pure», mi fece un occhiolino e un sorrisetto arrogante, tornando a guidare con leggerezza subito dopo. 

Mi si chiuse la gola e spostai lo sguardo altrove.

Ripensai alle sue labbra morbide e al sapore alcolico fuso con quello delle sigarette che sprigionava la pelle della sua bocca.

Mi mordicchiai una pellicina, sentendo le guance scaldarsi un po' e ringraziai che fosse buio, perché, altrimenti, se ne sarebbe accorto.

Calmati, mi dissi. Non è una divinità greca, è quello stronzo di Billy Hargrove.

Un silenzio confuso gravava su di noi, quindi, dopo qualche minuto stancante, lui riprese parola. «Devo girare alla prossima, vero?» 

Mi limitai ad annuire con il capo, sentendo la gola arida e le labbra secche.

***

BILLY POV

Ero nella mia camera, disteso sul letto con lo sguardo perso nel vuoto, e continuavo inevitabilmente a pensare alla bocca morbida di Aria, e al modo in cui sembrava così sicura di quello che faceva quando eravamo in quel bagno a casa di Tina.

Un colpo alla porta, delle nocche gentili che si scontravano contro la superficie legnosa, mi riportò alla realtà e spostai le iridi verso la persona che era appena entrata nella stanza: Maxine, la mia sorellastra. L'amica di Aria. «Billy?», mi chiamò. «Possiamo parlare un minuto?»  

Mi si seccò la gola e dovetti inghiottire a vuoto un paio di volte per darmi un contegno e non sembrare un povero idiota colto alla sprovvista. Speravo che lei non sapesse di me e Aria, anche perché, cosa avrei dovuto spiegare, se neanch'io capivo il motivo che mi aveva spinto a compiere quel gesto irrazionale, soprattutto nei suoi confronti?

«Io, uhm, avrei da fare, sai?», esitai.

E lei se ne accorse. 

«Ci vorrà un secondo, giuro», insistette. 

Allora io annuì e mi sedetti sul bordo del letto, facendole cenno di avvicinarsi e fare lo stesso, mentre mi passavo nervosamente i palmi delle mani sui jeans che ancora non avevo tolto, troppo preso a pensare alla morbidezza della sua pelle. «Ok, allora, presumo», acconsentì. «Che vuoi?»

Max tentennò un secondo, come per cercare il miglior modo in cui rivolgermi quella domanda che stava difficilmente trattenendo sulla punta della lingua, tra le labbra, quando quella strepitava e basta, alla ricerca di spazio e di una risposta. «Perché hai baciato Aria?», domandò infine. 

«Io...» 

Perché quel vestito le stava bene?

Perché le luci a casa di Tina la rendevano ancora più bella?

Perché vederla con Blackwell mi aveva mandato fuori di testa senza motivo?

Perché volevo che si innervosisse dopo avermi visto baciare quella ragazza di cui non ricordavo il nome, e non sapevo perché lo volessi?

Perché la desideravo, ed era irrazionale?

Perché la detestavo, credevo che non fosse una buona compagnia per Maxine e speravo che si allontanasse da lei?

Perché era diversa da qualunque altra ragazza io avessi mai incontrato?

Perché mi annoiavo?

Perché mi andava e basta?

Non lo sapevo. Non ne avevo la più pallida idea, e mi lambiccavo il cervello in cerca di una risposta qualunque da poterle fornire, una risposta che non potesse essere travisata se non negativamente, in caso.

Però stavo facendo la figura del cretino, senza parole.

Maxine inarcò un sopracciglio, davvero confusa. «Senti, Billy», riprese, «capisco che Aria possa piacerti, davvero. Lo capisco.»

Eh? Che stava farneticando? Io? E... quella?

«Ma, per favore», continuò, «lascia in pace la mia migliore amica.»  

«Lasciarla in pace?», ripetei, ancora più perplesso di prima. 

«Sì, insomma», si mordicchiò l'interno della guancia, formulando la frase nella sua testa. 

«Senti», sospirai, interrompendola, «io...»  

«Davvero, ti capisco, Billy», non mi lasciò finire la frase. «Aria ti piace, ed è okay, credo... ma tu sei così... tu.»  

Sollevai le sopracciglia, facendole capire che non riuscivo a seguire il suo discorso confuso. Certo che quella ragazzina che mi ritrovavo come sorellastra sapeva disorientare chi parlava con lei.

«Tu sei... Billy Hargrove, capisci?» 

Lo stronzo che si scopa le ragazze e poi spezza loro il cuore, pensai, già.

Intuendo che iniziavo a comprenderla, si alzò e andò verso la porta. «Per favore, Billy. Se non hai intenzioni serie con lei, stalle alla larga. Non ha bisogno di altri problemi nella sua vita.»

Era quello che ero: un problema. E lo sarei sempre stato.



***
Ciao a tutti! Eccoci qui, finalmente!
Scusatemi, ma con la ripresa della scuola sto andando fuori di testa. :D
Che ne pensate?
Abbiamo finalmente anche il pov di Billy ;)

Fatemi assolutamente sapere le vostre opinioni, sapete che le adoro!

Al prossimo capitolo,
Chiara – e Aria e Billy.

𝐃𝐀𝐃𝐃𝐘 𝐈𝐒𝐒𝐔𝐄𝐒 » 𝑩𝒊𝒍𝒍𝒚 𝑯𝒂𝒓𝒈𝒓𝒐𝒗𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora