[11] good mornings

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"Non capisco cosa tu significhi per me."

⸻ 𝐵 ⸻

Mi sedetti lentamente sul materasso di un letto che non conoscevo. Aprii lentamente gli occhi e quasi sussultai quando incontrai lo sguardo chiaro di Billy. Se ne stava comodo sul bordo del letto, con indosso una camicia leggera e dei jeans semplici. 

Per poco non mi prese un fottuto infarto. «Billy!», quasi urlai, sorpresa.

Lui curvò dolcemente un angolo delle labbra morbide verso l'alto, senza deridermi. Allungò una mano e mi scostò una ciocca bionda che mi accarezzava il viso. «Ciao, ficcanaso. Sei ancora viva.»

«Ah ah, sei davvero divertente», ribattei, cercando di non arrossire sotto il suo tocco delicato.

Billy sorrise un po' di più nel notare il mio imbarazzo. «Oh, tesoro, anche tu lo eri ieri sera.»  

«Ieri sera?», ripetei, confusa, aggrottando le sopracciglia. Come cazzo ci ero arrivata lì? 

«Stavi bevendo troppo», mi disse in un soffio, avvicinandosi appena.

Sollevai le sopracciglia e arrivai ad un palmo dal suo viso. «Tu c'eri?», lo sfidai.

«Hai detto che avresti dormito solo se fossi stato con te.» 

Oh, cazzo.

«Puoi ripetere?» 

Billy sorrise e finse di essere sul punto di baciarmi. Involontariamente, socchiusi le palpebre, aspettando di sentire la sua bocca schiacciata sulla mia. Il mio corpo iniziò a formicolare al solo pensiero, contro la mia volontà. Ma, invece di confermare la mia idea, sussurrò: «Hai detto, cito: "puoi aspettare che mi addormenti, per andartene? Non dormo se non ci sei". Mi sembrava una richiesta un po'poco lucida, per te, ficcanaso.» 

«Fottiti, Billy.» 

«Preferirei che fossi tu a fottermi, tesoro», replicò con nonchalance, mentre gli occhi gli brillavano. «Però possiamo rimandare, se vuoi.»

Socchiusi le labbra, sorpresa. Ma Billy mi sorprese ancora di più, perché chiuse la sua bocca sulla mia per un istante. Quindi si allontanò e sorrise. «Che stai...?», provai a chiedergli.

Billy scrollò le spalle, si alzò dal bordo del letto e mi depositò un piccolo bacio sulla fronte. «Cambiati, prenditi il tuo tempo per svegliarti completamente. Ti preparo qualcosa da mangiare, okay?»

«Okay», fu l'unica cosa che riuscii a dirgli. Lo guardai allontanarsi senza pensare ad altro che non al suo strano cambio di umore. Forse era solo pazzo, e io non me n'ero ancora accorta. 

Respirai profondamente più volte, per riacquistare un po' di lucidità che mi sarebbe servita di sicuro. Poi mi alzai e feci come Billy mi aveva detto: mi cambiai e sorrisi nel notare che si era anche preoccupato di farmi avere qualcosa per truccarmi. No, in realtà piansi. Ma era meglio non farglielo sapere.

Billy non doveva sapere quanto quel piccolo dettaglio, ai suoi occhi persino insignificante, mi avesse resa più felice del previsto. Non mi ero mai sentita così bene negli ultimi cinque anni come in quel momento.

Non aveva bisogno di sentirmelo dire; probabilmente l'avrebbe capito dal modo in cui non riuscivo a smettere di sorridere.

Mi presi il mio tempo e quando fui soddisfatta, lasciai la sua stanza per raggiungere la cucina. Mi appoggiai allo stipite con la spalla, le mani affondate in una delle sue felpe. Era una di quelle con cui andava agli allenamenti di basket. Gliel'avevo vista più volte addosso. E gli stava davvero bene. Strinsi le labbra in una linea sottile quando notai che indossava una pannuccia con i fiorellini lilla.

«Non ridere, tesoro», mi ammonì senza neanche girarsi. Allora non mi trattenni, mentre mi allontanavo e camminavo verso di lui. «Siediti, dai.»

Io obbedii e mi accomodai al tavolo, sentendomi felice e leggera come non succedeva da tempo. Billy mi stava mostrando un lato di sé che non avevo mai visto prima, e non potei che essergli grata, perché sembrava tutto tranne il tipo di ragazzo che stava rivelando essere in realtà.

«Ecco qua», mormorò posando di fronte a me un piatto bianco straripante di pane tostato. Mi fece scegliere fra cinque marmellate diverse e si premurò di chiedermi se volessi anche il burro o no. Quando lo rassicurai, spiegandogli che non mi piaceva l'unire il burro alla marmellata, Billy annuì e venne a sedersi davanti a me. Mi persi a guardare il modo in cui lui guardava me, finché non sbuffò una risata e sollevando una mano, mentre l'altra gli si posava sopra al cuore, disse: «Okay, hai ragione, i tuoi occhi sono stupendi, ma puoi mangiare, tesoro. Giuro che non sto provando ad avvelenarti.»

Preparai tre fette di pane con la marmellata di mirtilli e, mentre mangiavo, non potei che ripensare a quelle parole: "okay, hai ragione, i tuoi occhi sono stupendi". Perché erano i suoi ad esserlo. E mi resi conto di essermi presa una cotta per quello stronzo di Billy Hargrove, che mi aveva preparato la colazione dopo aver dormito sul divano per lasciarmi il suo letto. Cazzo.

𝐃𝐀𝐃𝐃𝐘 𝐈𝐒𝐒𝐔𝐄𝐒 » 𝑩𝒊𝒍𝒍𝒚 𝑯𝒂𝒓𝒈𝒓𝒐𝒗𝒆Where stories live. Discover now