[15] tears

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"Voglio baciare tutte le tue lacrime, mentre mi implori di lasciarti stare e io ti prometto un amore che probabilmente non sarò mai in grado di darti."

⸻ 𝐵 ⸻


BILLY POV

Avete presente quella sensazione di peso sul petto che vi comprime, vi piega e vi spezza in mille briciole? Avete mai sperimentato il bruciore di una ferita nel petto causata da un coltello affilato e invisibile che è pronto a squarciarvi il torace? Avete mai sentito il suono della carne del vostro cuore che si dilania sotto una lama affilata, e il gocciolio del vostro sangue che tintinna come un martello nelle vostre membra, come se piangeste?

Io .

Erano ormai due settimane che la mia anima singhiozzava lacrime scarlatte che non si vedevano mai, ed era tutto per lei. Solo per lei. Esclusivamente per la mia straordinaria e bellissima piccola ficcanaso.

Ma in tutta quella sofferenza c'era una singola consapevolezza che mi annebbiava la mente: Aria era mia, tutto di lei mi apparteneva e io mi sarei lasciato distruggere da lei.

Il nostro non era amore. Come poteva esserlo? Nessuno di noi lo conosceva davvero. Però c'era qualcosa di forte come un legame indissolubile. L'amore era ordinario, eppure lei, il mio tesoro, era più che fenomenale.

Sembrava discesa dal cielo solo per spaccarmi il cuore. E lo faceva così bene. Chiunque ci fosse lassù me l'aveva donata con uno scopo preciso, godendo della vista della mia mente che impazziva al solo pensiero della sua bocca morbida e dal coltello che la sua presenza era per me.

In quel momento mi sentivo proprio così. Sull'orlo di un precipizio, pronto a fare un patto col diavolo e dargli ogni cosa, pur di averla con me. Le avevo promesso tempo, e le avevo concesso altre due settimane.

Con le mani che mi premevano sul viso, gli occhi chiusi e le palpebre strizzate, ripetevo quell'ultima scena nella mia mente come se mi trovassi dentro un loop infinito.

«Non riesco a dormire, sai?», le avevo chiesto. 

«Prendi dei sonniferi, non è di certo colpa mia, Billy», aveva risposto. Ed era stata una bella bugia, una puttanata grande quanto il mio cuore ogni volta che la guardavo, e mi uccideva sapere che lo sapevamo entrambi. 

«Invece sì, è colpa tua, cazzo!», avevo alzato il tono e non era quello che volevo farle. Odiava che le si urlasse addosso e mi sentii in colpa non appena vidi il tremore leggero e breve delle sue belle iridi da fottuta strega. Perché quella stronza mi aveva stregato anima e corpo e io non volevo che nessun'altra avesse quella possibilità, ma, in ogni caso, non esisteva un'altra Aria Fisher al mondo. E a me, a dirla tutta, andava bene così. «Non te ne vai mai dalla mia testa e io, cazzo, non riesco ad addormentarmi neanche per cinque minuti. Mi ossessioni, mi togli la fame, il sonno, l'energia. Ti sei presa tutto e non hai lasciato niente.»

Voglio solo poterti avere, è troppo da chiedere? Solo una piccola parte di te, lo giuro. 

«Non ti ho mai chiesto niente, Billy. Sei tu che hai cominciato questo gioco malato tra noi, non io. Non puoi darmi la colpa di qualcosa che non ho mai voluto.» Non è vero che non l'hai mai voluto, Aria, tesoro mio. Non mentirmi, ti supplico

Le parole mi stringevano la gola anche se non le stavo pronunciando ancora una volta. «Non... non l'hai voluto?»

Si strinse nelle spalle. Si era stretta nelle spalle, cazzo, come se io non contassi un cazzo! E aveva avuto anche il coraggio di dire: «Non è che se ti ho detto di baciarmi una volta, allora mi sono appropriata di tutto ciò che sei, Billy.»

𝐃𝐀𝐃𝐃𝐘 𝐈𝐒𝐒𝐔𝐄𝐒 » 𝑩𝒊𝒍𝒍𝒚 𝑯𝒂𝒓𝒈𝒓𝒐𝒗𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora