[ 10 ] after party

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"Tutto si riduce all'ultima persona a cui pensi la notte: è lì che si trova il cuore."

⸻ 𝐵 ⸻

Ero ad una festa, con Nathaniel. E stavo bevendo bicchieri riempiti d'alcol fino al bordo fingendo che fossero pieni d'acqua perché non riuscivo a togliermi dalla testa quel bacio sotto la pioggia tra me e Billy; non che fosse successo altro, perché ero scappata via da lui subito dopo, troppo confusa e spaventata da quelle strane idee che avevano iniziato a frullarmi in testa.

«Ti stai divertendo?», mi chiese Nathaniel, ballando accanto a me, lo sguardo fisso su una ragazza poco distante. Feci cenno di sì e presi un altro sorso, ma sentii il vomito risalirmi in gola e lo respinsi con difficoltà. «Ehi, tutto okay? Non devi vomitare, vero?»

Ridacchiai. «Forse sì.» 

«Vieni, ti accompagno a prendere una boccata d'aria.» 

«No!», protestai, divincolandomi forte quando lui provò a trascinarmi via, afferrandomi piano per il braccio. Feci un passo indietro, barcollante, e scossi il capo. 

Nathaniel mi si avvicinò, confuso. «Che succede?»

«Voglio lui.» 

Nathaniel spalancò le braccia, guardandomi con ovvietà, e disse: «Io non ho idea di dove sia questo "lui", in questo momento.» 

«Beh, devi trovarlo», incrociai le braccia sotto al petto, fingendomi sicura di me, quando volevo solo mettermi a letto e piangere perché non ci capivo più niente.

«Chi devo trovare? Non so neanche chi cazzo sia questo "lui"!»  

«Billy», soffiai fuori con voce sottile. 

Nathaniel sgranò le palpebre, e respirò profondamente. «Senti, Aria... Non ho idea di dove sia-» 

«Ti prego», lo interruppi, «trova Billy. Voglio vederlo.»  

Si guardò intorno, domandò qualcosa a un ragazzo e quello scosse il capo, quindi Nathaniel si frugò in tasca e strinse tra le dita le chiavi del furgone di suo padre. «Conosci l'indirizzo di Max?», chiese. Io annuì freneticamente col capo. «Bene, andiamo, ti porto da lei.»

Con uno slancio, gli gettai le braccia al collo, sorridendo. «Grazie! Grazie! Grazie!» 

Nathaniel mi strinse a sua volta, con meno enfasi di me. «Prego... suppongo.»

***

BILLY POV

Il campanello suonò, sentii il fruscio delle coperte del letto di Max e poi lei che si alzava, usciva dalla stanza e si dirigeva all'ingresso. E poi le chiavi che giravano nella porta, la maniglia che si abbassava e tre voci, una delle quali troppo strascicata e troppo alta per l'ora che era.

Scivolai fuori dalle coperte, avvicinandomi alla porta e la aprii. Mi addentrai nel salotto, cercando di non fare rumore, e tenni gli occhi fissi sul braccio di Blackwell intorno alla vita di Aria, troppo stretto per i miei gusti. 

Voglio dire, non c'era bisogno di stringerla così tanto.

«Scusami tanto, ma-» 

Un urletto eccitato da parte di Aria bloccò le parole che Blackwell rivolgeva a Max: «Billy!»

Il mio sguardo le accarezzò il viso e la vidi sorridere. Le sue iridi si illuminarono e sorrisi anch'io. «Ciao, ficcanaso», le risposi, fermandomi accanto a loro. Lei si divincolò dalla presa del suo amico per abbracciare me.

Non avevo idea di cosa avrei dovuto fare, quindi tenni le braccia ferme lungo i fianchi, anche se desideravo stringerla e portarla via da Blackwell perché lui non la meritava di certo.

Alzò il capo e incatenò gli occhi ai miei, scombussolandomi lo stomaco, le labbra curvate verso l'alto.

La mia ficcanaso.

La mia stupenda ficcanaso.

«Sei qui», biascicò piano, ridacchiando. «Sei proprio tu, qui, in carne ed ossa!»  

«Beh, questa è casa mia», commentai, stringendomi nelle spalle. Lei rise. Era bellissima.

«Scusate per il disturbo, la riporto a casa.» Blackwell si avvicinò, ma lei si scansò e si nascose dietro di me. 

Maxine si passò una mano tra le lunghe ciocche di capelli rossi, sospirando. «Non importa. Può restare a dormire qui, tu vai pure a casa», gli consigliò e pensai che non avesse mai detto niente di più intelligente. 

Ci volle una buona manciata di minuti per convincere Blackwell che era in buone mani – era convinto che avrei abusato di lei in quelle condizioni – ma, alla fine, si arrese di fronte all'ostinazione di Max e alle proteste di Aria. Ci salutò brevemente, poi richiusi la porta alle sue spalle, deciso a non pensare più a lui.

Max si avvicinò ad Aria per dirle di andare in camera, ma quest'ultima scosse il capo e sbatté i piedi. «Voglio dormire con Billy.»

Per poco non mi strozzai con la mia stessa saliva. Era impazzita?

Max cercò di farle cambiare idea, ma non ci riuscì, quindi decisi di intromettermi. «Se vuole dormire in camera mia, lasciala fare», ficcai le mani in tasca, poi aggiunsi: «Io mi assicuro che dorma e poi vengo sul divano.»  

La rossa sembrò pensarci su per qualche istante, poi lanciò un'occhiata alla sua amica. «Sei sicuro che non sia un problema?» 

«Nessun problema.» Il problema sarà vederla nel mio letto e sapere che da sobria non ci sarebbe mai venuta. «Le presto qualcosa da mettere e la metto a letto.»

Max sbadigliò e annuì. «Allora torno in camera. Per qualsiasi cosa, sono lì.» 

«Certo», garantii. Quindi la guardai richiudersi la porta alle spalle e afferrai Aria per la vita, che giocava con una ciocca dei miei capelli. La guidai verso la mia stanza e la feci sedere sul letto. Mi chinai per toglierle le scarpe e lasciai un bacio leggero sul suo ginocchio prima di rialzarmi. 

«Mi fai il solletico», confessò ridendo. 

Frugai in un cassetto, poi le porsi una maglia e dei pantaloncini. «Tieni, metti questi.»  

Lei provò a togliersi il vestito, ma faceva così fatica che rinunciò subito. La raggiunsi e l'aiutai a cambiarsi, trattenendo tutti i miei impulsi, quindi la feci accomodare sotto le coperte e le lasciai un bacio sulla fronte.

Quella era la prima volta in cui una ragazza si infilava nel mio letto senza di me, e non per fare sesso con me. 

Mi tirai su e feci per andarmene, ma la sua manina si strinse intorno al mio polso e mi trattenne. «Puoi aspettare che io mi addormenti, per andartene? Non dormo se non ci sei.»

«Certo, tesoro.» Mi accomodai sul piumone e disegnai dei cerchi concentrici sul palmo della sua mano, mentre sentivo i suoi occhi bruciare sulla mia pelle.

«Mi dici qualcosa di bello?» 

Sembrava volesse sentirsi dire una bella bugia e poterci pensare per addormentarsi, quindi le dissi la prima cosa che mi venne in mente: «Voglio sposarti.»

«Perché dovrei sposarti, Billy?», sussurrò piano. 

«Perché io ti renderei felice.» 

Ma era lei a rendere felice me, in quel momento.



***
Eccoci qui!
Con un nuovo (confuso) punto di vista di Billy!
Che ne pensate?
Max sospetta qualcosa?
E Nathaniel?
Fatemi sapere cosa ne pensate, sapete che adoro le vostre opinioni!

A presto,
con amore,
Chiara 
– e Aria e Billy.

𝐃𝐀𝐃𝐃𝐘 𝐈𝐒𝐒𝐔𝐄𝐒 » 𝑩𝒊𝒍𝒍𝒚 𝑯𝒂𝒓𝒈𝒓𝒐𝒗𝒆Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt