2.1 Fuoco e ghiaccio.

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Spazio autrice:
Buon giorno/pomeriggio/sera!
Ho appena scoperto come mettere il corsivo dall'ipad. Questa operazione ha richiesto un po', ma sono contenta e volevo condividere l'esperienza... So che é cosa da poco conto, ma per me significa il mondo, dato che prima per scrivere qualcosa in corsivo dovevo accedere dal computer, salvare, aggiornare dall'ipad e continuare a scrivere, cosa che richiedeva tempo che non ho.
La cosa che potrebbe interessarvi (non spero nemmeno minimamente che il mio sentirmi realizzata lo faccia) é che ci potrebbero essere delle parti dei capitoli precedenti scritte in corsivo, ma nulla di che, cose come gli incantesimi e le domande inespresse, tipo i pensieri dei protagonisti.
Ora vi lascio al capitolo, grazie di aver letto/retto ciò che ho scritto.

PS: questo capitolo é un po' corto, ma l'ho diviso e l'altra parte sarà il prossimo.

***

Era sul letto malmesso, le lenzuola erano verdi. La magia rendeva quella tenda, minuscola all'esterno, delle dimensioni di un'appartamento...
C'era una cucina, un salotto, tre camere da letto matrimoniali, un bagno, e un paio di altre stanze. Tutto era decorato dai colori argento, verde e nero, che rendevano l'abitacolo leggermente più cupo.
C'erano almeno due lanterne a fargli luce, nella sua camera, ma la fioca fiamma delle candele sembrava volersi spegnere dalla disperazione.

Disteso supino, Draco Malfoy guardava un punto indefinito sopra di sé, tentando di auto convincersi che ciò che gli frullava nella mente già da qualche ora, non era affatto una buona idea. Non l'avrebbe portato a nulla, non aveva la ben che minima utilità... Ma voleva farlo con tutte le sue forze.
La McGranitt gli aveva detto che avrebbe dovuto pensare molto alla sua richiesta, consultare molte persone... Non poteva biasimarla. Certo, non sapeva come avrebbe fatto la preside a non fare rumore, con quella faccenda.
Avrebbe dovuto mettere in mezzo innumerevoli persone, e Draco si stava pentendo di aver anche solo pensato che fosse stata una cosa fattibile, seppur lontanamente.

Se c'era una cosa che Draco Malfoy non sopportava, era l'attesa. Se poi quest'ultima era condannata ad essere vissuta nell'ignoranza di ciò che accadeva, la sua irritazione era duplice.
I segreti... La sua vita ne era fatta, era intessuta in un groviglio di fili troppo spessi per essere tagliati, neri come il nulla, che si espandevano ogni secondo che ne trovavano l'occasione. Eppure li odiava. Era forse perché sapeva cosa portavano? Una tempesta, o una carestia. Una battaglia civile, oppure una guerra fredda. Una luce che accecava, o un'oscurità che ti avvolgeva... Era questo che era successo a lui.
Luce, ombra... Alla fine non faceva differenza. Per lui la luce era troppo accecante, e l'ombra troppo nera.
Era terribile, a parer suo, quando non potevi avere il controllo di ogni situazione... Eri costretto ad affidarti agli altri, a credere in loro, a fidarti del loro giudizio e, per una persona che aveva sempre dovuto e potuto contare solo su sé stessa, era inconcepibile. La fiducia era qualcosa che non faceva parte della sua vita. Qualcosa che non capiva.
La fiducia é come un bocciolo, che nasce in chi la sa accudire e gestire. Gli sembrava fosse così che recitava un proverbio antico come la Gringott... Be', lui non aveva mai avuto il pollice verde.
L'ultima volta che si era fidato di qualcuno, si era ritrovato un tatuaggio sul braccio, simbolo di tenebra... aveva imparato la lezione.
Aveva capito che quando c'era una scelta, era sempre meglio fidarsi solo ed esclusivamente di se stessi. Almeno, se sbagliavi, avevi qualcuno da poter incolpare, capivi perché era successo, avevi una scusa.
Nessuno aveva mai avuto fiducia in lui... Perché lui avrebbe dovuto averne nelle persone, nel mondo?
No. Fidarsi della gente dava troppo da perdere.
Le persone mentivano, sempre. Lui stesso sembrava aver sviluppato una dipendenza dal farlo... Conosceva la menzogna e il suo intricato mondo come le proprie tasche.

Ecco. Era per questo che non sopportava l'attesa. L'ignoranza di ciò che accadeva lo portava a fare ipotesi, le ipotesi a convinzioni, le convinzioni ad azioni, e le azioni a catastrofi annunciate. Ma quella volta non poteva mandare tutto all'aria. Non poteva.
Si alzò, cominciò a camminare per la stanza. Doveva pensare ad altro, ma l'unica alternativa a quei tormenti sembrava essere la Granger, e si era reso conto che verso di lei non aveva più pensieri chiari, precisi, immutabili. Era tutto confuso, ed un'altra cosa che odiava era la confusione.
Ma era fatta, oramai ci stava pensando. Merlino, che cosa insopportabile. Non aveva più controllo nemmeno dei suoi pensieri?

Midnight || DramioneWhere stories live. Discover now