4.0 Impossibile.

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Impossibile.
Una sola parola ronzava nella mente di Hermione, quella mattina. Impossibile.
Era in riga nell'aula di Difesa Contro le Arti Oscure, il professor Cornelio Blind stava spiegando (di nuovo) gli incantesimi nonverbali nella Difesa Contro le Arti Oscure, in particolare quelli esplosivi, che potevano essere usati contro molte creature... Per esempio il Tranello del Diavolo. Hermione sapeva già farli quasi perfettamente, ed era brava anche nella pratica. Durante la guerra le erano serviti parecchio... Ma stava decisamente pensando ad altro.

Impossibile.
La notte prima, Malfoy le aveva raccontato cosa gli era successo dopo che era scappato, quel lontano 2 maggio. Lei era sempre stata curiosa, e sapeva dai giornali che la famiglia Malfoy era tra i principali ricercati da mesi, ma non si era mai spinta più in là dell'immaginazione. Non poteva sapere cosa aveva atteso Draco Malfoy e la sua famiglia, e il solo fatto che lui glielo stesse raccontando, sembrava impossibile. Cosa aveva fatto per indurlo a confidarsi? Lei aveva sempre sperato di farlo parlare, ma sapeva che sarebbe stato difficile... Alla fine, era stato più semplice di quanto avrebbe mai pensato. Era sicura che fosse dovuto al fatto che la guerra aveva cambiato un po' tutti... Ma fino a quel punto?

Ripensò a quando, il sesto anno ad Hogwarts, Harry le aveva raccontato di aver visto Malfoy piangere nel bagno di Mirtilla Malcontenta. Era anche la prima volta che il suo amico aveva usato il Sectumsempra, e non era stato un evento positivo. Era da quel giorno, che Hermione aveva cominciato ad avere dei dubbi... Ma era assurdo che Malfoy si stesse fidando di lei a tal punto da raccontarle cosa gli era successo... A meno che qualcosa non fosse mutato.
Ma no. Sicuramente si era immaginata tutto. Sicuramente stava solo cercando di vedere un cambiamento anche dove non c'era, per potersi permettere di accettare la propria, di mutazione. Per Gordic... Doveva smetterla.
Non era cambiata, non così tanto. Lei era sempre la stessa coraggiosa ed intelligente grifondoro che il Cappello Parlante voleva assegnare a Corvonero. Ma ci sarà stato un motivo, se ora la sua appartenenza andava alla Casa rosso-oro, no? Lei era forte. Non era debole.

Comunque fosse, inganno o non inganno, immaginazione o non immaginazione, lei sarebbe andata fino in fondo. La sua innata curiosità non poteva che spingerla a sapere di più, e anche se avesse dovuto aspettare per avere sempre più dettagli, l'avrebbe fatto. Malfoy avrebbe onorato la promessa, doveva farlo.
La cosa che più le lasciava l'amaro in bocca era che non poteva parlarne con nessuno. Sin da quando aveva undici anni, era sempre stata abituata a confidarsi con Harry e Ron... Per qualsiasi cosa. Anche quando il rosso non era il suo ragazzo, erano sempre stati particolarmente legati. Per non parlare di Harry, il suo migliore amico. Lui l'aveva sempre appoggiata, tirata su quando cadeva, era sempre stato il migliore, con e per lei. Per questo le sembrava inconcepibile di non potersi confrontare con loro, per una cosa di quella portata.

La notte prima, lei e Malfoy erano stati nella Foresta Proibita per almeno quattro ore. Lui le aveva raccontato i primi giorni dalla fine della guerra. Quando aveva cominciato ad albeggiare, Hermione aveva dovuto andarsene, anzi era stato proprio il ragazzo a suggerirglielo.
Stranamente, lei non ne aveva la minima voglia, così si era avviata verso il castello solo quando Malfoy le aveva promesso, ancora una volta, che si sarebbero rivisti il giorno dopo per continuare la narrazione della "storia".
L'ora sarebbe stata sempre la stessa, quindi verso mezzanotte.

Era distrutta. Le sue occhiaie si potevano ancora vedere, nonostante gli incantesimi che aveva provato, che le avevano solo alleviate. Tempo prima, era andata da Madama Chips per chiederle aiuto. Quella santa strega, dopo aver borbottato, con tono di disapprovazione, qualcosa su quanto fosse sbagliato usare quel medicinale senza aver dormito almeno un po', le aveva dato una bottiglia con dentro un liquido dorato. In pratica, era una pozione contro la sonnolenza, o la stanchezza. Avrebbe dovuto essere usata solo in casi gravi, quando il sonno mancava e dovevi restare in piedi a tutti i costi, non potendo dormire. Era una pozione che in pochi sapevano preparare, complicata oltre ogni dire... E lei si era ritrovata ad adoperarla tutte le mattine.
Ma, quel giorno, la stanchezza era davvero troppa, e persino quel rimedio cominciava a non darle il sollievo necessario. Proprio quando si stava per addormentare in piedi, si sentì chiamare da una voce profonda e roca.

Midnight || DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora