18.0 Un'altra persona.

3.4K 235 24
                                    

Il bagno del terzo piano era deserto, e si sentiva solo il rumore delle gocce cadere lentamente dallo sbocco di un lavandino. Draco se ne stava seduto a terra al riparo di un piccolo muretto, e sembrava essersi bloccato nella stessa posizione che aveva assunto mezz'ora prima, prima di andare in Sala Grande.

Era ora di pranzo e poteva immaginare il chiacchiericcio spensierato della miriade di studenti tra i tavoli, poteva immaginare i banchetti di pietanze soliti ad Hogwarts... Poteva sentirli da attraverso le pareti.
Non aveva dormito, quella notte, nemmeno un secondo. Le sue palpebre bruciavano e minacciavano di chiudersi da un momento all'altro, ma proprio quando calavano bruciavano ancora di più.
Si sentiva gli arti pesanti e la testa satura, aveva una sensazione odiosa al petto e un groppo in gola. Gli veniva da vomitare.

Tra le mani il giovane Malfoy stringeva una lettera dalla carta giallognola, una busta con sopra lo stemma autoritario del Ministero della Magia. Quel piccolo pezzo di cera sciolta sembrava fissarlo con lo stesso sguardo della Granger, pieno di giudizi. Le dita e i palmi gli sudavano e si sentiva freddo, si sentiva in preda ad un incubo. Respirò l'aria umida del bagno e tentò di raccogliere le forze per alzarsi e andare a pranzo, ma proprio nel momento in cui sembrava poter mettere un piede davanti all'altro, sentì la porta del bagno aprirsi.
L'istinto lo portò a restare fermo dov'era, ancora a terra e con la testa premuta sul muretto freddo come lui si sentiva.

Il cuore sembrò cadergli ai piedi, quando si rese conto di riconoscere anche il passo di quella persona. Un passo sicuro ma leggero, che nessuno avrebbe potuto ignorare, che pretendeva attenzione e ce l'aveva sempre.
Non ebbe la forza di muoversi, mentre la sua presenza e le parole che gli aveva detto lo annullavano di nuovo... restò fermo, aspettando, non sapendo nemmeno lui se voleva essere visto o meno.

Sentì i passi fermarsi e la Granger aprire un rubinetto. Da uno specchio la vide chinarsi sul lavandino e bagnarsi la faccia e il collo mentre sopra il rumore dell'acqua si levava un suo sospiro, che sembrò formare un nodo allo stomaco di Draco.
La vide sfilarsi il maglione e appoggiarsi al lavandino nuovamente, tenendo gli occhi chiusi e mormorando qualcosa.
Draco guardò le parole scivolare dalle sue labbra rosee e le sue mani stringere il bordo rovinato del vecchio lavabo... poi il suo sguardo scese ancora fino ad arrivare a notare il suo corpo.

Era la prima volta che vedeva la Granger senza il mantello o il maglione, almeno da molto tempo, e si sorprese nel notare quanto fosse cresciuta in confronto alla bambina dai capelli crespi e i denti storti che era stata.
La camicia bianca le aderiva al busto e al petto, fasciandole le forme... la vita era sottile e il petto pieno, mentre le braccia erano snelle e lunghe: la gonna le arrivava fin sopra il ginocchio scivolandole sui fianchi, e le gambe erano lunghe e sottili. Ai piedi portava quelle orribili scarpe tipiche di Hogwarts, e Draco restò esterrefatto dalla propria reazione: gli mancava il fiato. Sentì il calore affluirgli alle guance per i propri pensieri, ma non riuscì a distogliere gli occhi da quella visione... la Granger era infatti totalmente diversa da come era abituato a vederla. Il suo volto non era impegnato a guardarlo male e, nonostante sembrasse esausta, era decisamente bella. Guardava il riflesso allo specchio davanti a sé quasi con cattiveria, determinazione e qualcosa che non riuscì ad identificare. Riusciva a capire come quello specchio dovesse sentirsi, soggetto all'intensità di quello sguardo.

Subito però la mente di Draco venne turbata da un altro pensiero: era magrissima, molto più di quanto sembrasse con la divisa grifondoro addosso. La camicia sì le aderiva al petto, ma sulle spalle era larga e si notava lo spessore dei risvolti all'interno della gonna.
Si sporse un po' di più per osservarla meglio, ma qualcosa dovette tradirlo: la Granger abbandonò lo stato immobile in cui era e voltò la testa nella sua direzione con uno scatto che, se fosse stato al suo posto, gli avrebbe fatto venire un capogiro.
Draco rimase fermo, consapevole che comunque non sarebbe servito a nulla nascondersi.
Sentì di nuovo il passo cadenzato di lei arrivargli sempre più vicino, e si preparò ad un suo qualche commento sarcastico, mentre altre sue parole gli rimbombavano in mente.

Midnight || DramioneWhere stories live. Discover now