XX

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«guarda un po'».

dopo il bacio minho prese le mani di jisung con gentilezza e le strinse tra le sue, avvicinandole al proprio petto per coprirle dalla brezza di passaggio.

«hai le mani gelide ma il viso in fiamme».

seppur un po' titubante jisung glielo lasciò fare, d'altronde la sua mente era ancora altrove per colpa del suo gesto così affrettato. poi ritornando lucido borbottò nascondendo il viso dallo sguardo del maggiare, nuovamente in imbarazzo.

«non è colpa mia se fa freddo».

«è adorabile però».

«fammi indovinare, che abbia le mani fredde?».

«ma il cuore caldo».

«tu—» jisung alzò gli occhi al cielo senza parole. «avrei dovuto aspettarmelo».

minho però proprio non ci poteva fare niente se quella sua espressione imbarazzata gli piacesse da impazzire. gli riempiva il petto di calore e a fatica riusciva a trattenere un sorriso. ma per quanto in quel momento desiderasse sentire di nuovo la morbidezza delle sue labbra e continuare così per tutta la notte, riconobbe che non c'era nessuna fretta e che non era giusto ingannarlo a fare qualcosa di cui poi si sarebbero potuti pentire entrambi il giorno successivo.

«forse è ora di tornare a casa, non voglio trattenerti inutilmente. domani hai lezione no? dovresti riposare».

«lezione?» jisung aggrottò la fronte perplesso. «ah, lezione! sì, giusto, domani è venerdì, che sbadato».

minho senza lasciargli le mani si alzò dalla panchina e aspettò che anche lui facesse lo stesso, poi avvicinò le sue dita al viso e cercò di scaldarle con il proprio respiro.

«va meglio?».

«sì... grazie».

quando finalmente si decise di lasciarle andare jisung sembrò un po' dispiaciuto, ma voltandosi le infilò subito dentro le tasche della giacca. nel processo scosse anche la testa.

«ti pago io il taxi» riprese nuovamente parola minho, che nella quiete non aveva mai staccato lo sguardo dal più giovane.

«non c'è bisogno hyung, dico davvero».

«e invece insisto» si lamentò, e circondandogli le spalle con un braccio con fare amichevole rimase sorpreso da quanto larghe queste fossero ancor più dell'apparenza.

dopo un breve momento di silenzio si schiarì la gola e continuò «pagherai te la prossima volta, sia la cena che il taxi se proprio ti va».

«se me lo dici così non riesco proprio a dirti di no hyung».

[...]

«sono tornato».

«uh? così presto?».

«sì, così presto».

mentre minho si chiudeva la porta dell'appartamento alle spalle degli inconfondibili passi si spostarono lenti e pesanti dal divano alla cucina open-space lì affianco.

«è andata davvero così male uh?» domandò il ragazzo dai capelli corvini e scompigliati che si sporse poi curioso verso il bruno, che dopo essersi tolto le scarpe appese il cappotto sull'appendiabiti con aria un po' buia.

«il contrario» minho sospirò ulteriormente portandosi ambe le mani prima al viso e poi tra i capelli. il suo colorito ancora incandescente. «ci siamo anche baciati».

«solo?» il corvino sbottò in una risata non prendendolo seriamente, «avresti potuto portarlo anche in un mo—».

prima ancora che potesse finire minho alzò un pugno in sua direzione per minacciarlo ma senza colpirlo.

«aish!» poi lo abbassò e gli schiaffeggiò un bicipite. «sei uno scemo changbin».

«ahi!» changbin esclamò portandosi una mano alla zona colpita con esagerazione. «perché sei di così cattivo umore allora? e smettila di sfogarti con me hyung».

«non sono di cattivo umore» borbottò il più alto dei due dirigendosi verso la propria stanza e venendo seguito dal coinquilino come un cagnolino.

«è solo che non pensavo mi sarebbe piaciuto così tanto» si fermò all'uscio prima di aprire la porta.

«lui o il bacio?».

«entrambi».

«che smiela—».

minho gli chiuse la porta in faccia.

«—to...».

in realtà non avevo programmato un cambio di pov perché volevo tenere minho un po' misterioso ma bo' ?? onestamente non c'è nulla da nascondere anzi mi facilito solo le cose lol

che poi la mia idea iniziale era farla slowburn ma who cares diventerebbe solo noiosa we need them to smooch soon again

forse

idk

chi lo sa

cute. minsungWhere stories live. Discover now