XXI

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il giorno successivo jisung si svegliò repentino con il richiamo della madre a fischiargli nei timpani, avvisandolo che hyunjin lo stesse aspettando al piano di sotto per uscire.

ma che ore sono. si ritrovò a borbottare girandosi verso il lato del comodino per guardare l'orario dal cellulare. proprio quando faccio un bel sogno il coglione viene a coglionare alle dieci del mattino.

d'altronde aveva dormito così bene nonostante la sbronza che lo trovò un peccato lasciare dietro di sé l'abbraccio delle lenzuola per andare in contro al migliore amico, che probabilmente stava gustando indisturbato qualche leccornia della madre che gli aveva offerto mentre aspettava. ma non cadde alle tentazioni e decise di svegliarsi.

quando aprì la bocca per rispondere, pronunciando un —— abbastanza forte per essere udito dagli altri, percepì il sapore del soju sulle labbra che gli ricordò quello del bacio con minho avvenuto la sera precedente.

le sue guance si tinsero di rosso al solo pensiero, sentendosi più emozionato di quello che avrebbe dovuto essere in quel momento. ma era più forte di lui non arrossire, gli era balzato il cuore fuori dal petto.

«aah non ci devo pensare ora, proprio no».

si cambiò in fretta, pettinandosi i capelli ribelli davanti allo specchio del bagno prima di scendere verso la cucina. la sua faccia un po' paffuta lo faceva sembrare più adorabile del solito e questo non rimase inosservato al commento divertito di hyunjin non appena i loro sguardi si incontrarono.

«tesoruccio, hai dormito bene oggi mmh?» scherzò.

«sì, molto bene prima che tu venissi a distubarmi».

«ma come, non aspetti altro che vedermi. che cattivo».

«ma lo sapevi hyunjin caro?» li interrompe all'improvviso la madre di jisung, seduta al tavolo al centro della cucina con una larga tazza di caffè doppio alzata vicino alle labbra tinte da un rossetto di marca. «ieri sera jisung è uscito a bere ed è tornato a casa sbronzo».

«cosa?» gli occhi di hyunjin sfrecciarono dalla figura della donna a quella dell'amico al lato opposto della stanza. «senza di me e non mi dici niente?».

jisung si lasciò sfuggire un sospiro senza rispondere, allungando un braccio verso una mensola che teneva i medicinali e si fece cadere su una mano una pastiglia per il mal di testa. si versò dell'acqua su un bicchiere e con qualche sorso la mandò giù.

era stanco, assonnato, prosciugato da ogni energie; eppure aveva dormito dieci ore filate e aveva passato una serata da dio. si schiaffeggiò le guance e poi si rivolse al biondino che aveva le guance piene di biscotti e fragole, ancora in attesa di una risposta.

«usciamo?» fece un cenno con la testa verso la porta.

hyunjin annuì con uno sbuffo, prendendo a braccetto il ragazzo e dirigendosi insieme a quest'ultimo verso l'uscita, salutando però alle sue spalle la donna elegante rimasta in cucina.

«signora han, porto fuori a pranzo suo figlio e le prometto che lo accompagnerò a casa prima del crepuscolo. abbia una bella giornata a lavoro oggi».

«divertitevi ragazzi».

ah

sono resuscitata ?

più o meno mh

scusatemi per questo capitolo noioso noiosissimo nonostante siano passati diversi mesi dall'ultimo

non sono riuscita a scrivere niente di buono, lo ammetto

non prometto nemmeno che in futuro tornerò ad aggiornare frequentemente

mi spiace ma sono fatta così

tuttavia, sono felice che durante il mio hiatus qualcuno abbia letto questa storiaccia

e se non rispondo ai vostri commenti non lo faccio perché mi sento superiore a voi o vi odi anzi, mi rendete estremamente felice ma, non so se lo ho già spiegato in precedenza, purtroppo non lo ricordo, l'ansia mi crea dei problemini a volte

vabbè

alla prossima



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⏰ पिछला अद्यतन: Mar 25, 2023 ⏰

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