❝ Capitolo venti ❞

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"Che intendi?"

Evita il mio sguardo mentre finge di non capire di cosa io stessi parlando.
Nasce spontaneo un sorriso sulle mie labbra, dovuto prevalentemente al suo essere così adorabile.

Samu, a differenza di Gianmarco, è ancora giovane e soprattutto più sincero. Gian dalla sua ha l'esperienza è più consapevolezza della sua bellezza e del suo fascino. Samu, invece, si perde ancora nelle insicurezze non riuscendo ad amarsi più di tanto.

In poche parole gli manca la sicurezza che il ballerino della Celentano sembra avere per tre persone.

"Ne parleremo quando te la sentirai"

Mi sporgo per lasciargli l'ennesimo bacio sulla guancia. Non so cosa scatta nel ragazzo, ma con una mano mi afferra le guance per far combaciare le nostre labbra.

Non saprei dirvi cosa sento in questo momento. Non è come baciare Gianmarco, ma non è così male come credevo, anzi.

Accecata dal pensiero dell'altro ballerino non avevo mai veramente considerato l'effetto che mi provocava il palermitano.

"Ne possiamo parlare anche adesso"

È meno in imbarazzo e sicuramente notando che ho ricambiato il bacio si sente magari più a suo agio.

Mi appoggio con la testa sul suo petto, pronta ad ascoltare la sua versione.

"Mi hai sempre guardato come un fratellino ed io ho preferito essere quello che ti serviva in quel momento. Mi parlavi di Gianmarco ed io, nonostante ci avessi litigato più volte, ti ho dato corda. Certo, non sono un santo, è ovvio che aspettassi un suo passo falso. Io lo so che ora hai ricambiato solo perché sei delusa e infatti non ne approfitterò più, ma volevo che per una volta fossi io quello che ti fa sentire le farfalle nello stomaco"

Parla piano, facendo diverse pause. È rilassato mentre ammette tutto ciò, ma sono convinta che si stia più che altro levando un peso di dosso.

"Ci hai litigato per me?"

"Si, gli ho detto di fare il serio e che se non avesse avuto buone intenzioni con te non sarebbe andata a finire bene"

Sorrido guardando il soffitto bianco che probabilmente nasconde qualche telecamera.

Senza un filo logico gli stampo un altro bacio sulle labbra, volendo riprovare quello strano sentimento non identificato.

Si vuole staccare, è palese. Ma quando gli tiro il labbro con i denti si lascia andare prendendo il comando di quel bacio sempre più passionale.

"Non provare a rendermi felice andando a discapito della tua di felicità, ti prego"

Mi sussurra quando siamo fronte a fronte. Perché non la rende semplice, ci facciamo bene a vicenda.

"Ma se sei felice tu lo sono anche io, Samu"

"Lo sei ora, ma quando li vedrai insieme ti sentirai spegnerti e io in quel momento ci dovrò essere come amico, non come altro"

Un sorriso amaro si forma sulle sue labbra. Lo ammiro, si sta dimostrando sempre di più per la persona stupenda qual è. Potrebbe buttarsi nell' egoismo ma mette nonostante tutto la mia felicità al primo posto.

Mi stampa un bacio delicato sulle labbra e poi uno sulla fronte.

"Sei speciale"

Così dicendo mi lascia sola, in balia di me stessa e delle mie paranoie sempre più pesanti.

➸ Daydream || GianmarcoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora