❝ Capitolo venticinque ❞

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Ventitré di M.E.R.L.O.T. è sicuramente una di quelle poche canzoni che riesce ad emozionarmi in qualsiasi momento. Che io sia felice, triste o pensierosa la voce del cantante riesce ad accarezzarmi le orecchie in un modo così particolare da farmi venire perfino i brividi. Spesso è capitato che mi scapasse una lacrima all'udire quelle soavi note.

Non so perché oggi, tutta avvolta nella mia coperta mentre ammiro il cielo stellato, queste parole mi colpiscono più del solito. Sono giorni che mi isolo dagli altri che, troppo presi dalla loro frenetica vita, vanno avanti senza rendersi conto realmente di me. Tutti tranne Samu. Ormai è diventato la costante della mia vita in casetta. Se torno da lezione tardi lui è lì ad aspettarmi pronto a cucinarmi qualcosa, dato che sa che se non vengo obbligata, spesso mi dimentico di cenare a causa della stanchezza.

Quando la porta viene aperta, infatti sono convinta di ritrovarmi il suo dolce facino con un fin troppo abbondante piatto di pasta in mano. Rimango sorpresa di trovarmi davanti Gianmarco. Non parliamo e ne ci parliamo da molto tempo. Sfuggiamo l'uno dall'altro per paura di vedere l'altro felice anche senza di noi. Ci concediamo di scrutarci solo da lontano.

Mi aspetto che anche oggi sia così, ma lui mi sorprende nuovamente sedendosi alla giusta distanza da me sul divanetto. Mi sfila una delle due cuffie dall'orecchio, godendosi tutta la canzone dato che l'avevo messa in loop.

Dovrei infastidirmi per questa confidenza che si è preso senza chiedere nemmeno il permesso, ma trovo familiarità nei suoi gesti. Sembra che si tratti di una cosa quotidiana, a cui sono da sempre abituata e che mi regala quella tranquillità che da molto mi mancava.

Quando il brano riparte per la seconda volta da quando lui è qui, lo vedo spostare il suo sguardo ad un punto fisso di fronte a se.

"Spesso cerco te in lei. Spero che tutto d'un tratto arrossisca o che mi risponda a tono. Spero che il suo tocco mi causi brividi per tutto il corpo, ma non è così. una parte di me ne è delusa, ma allo stesso tempo un'altra ne è felice. Lo è perché quella mia parte mi porta a scappare dai  miei sentimenti sempre più insistenti, vorrei poterti guardare senza desiderati. Odio che accanto a te tutto sembra perdere senso, passando in secondo piano. "

Le sue parole sono accompagnato dalla melodia in sottofondo dovuta alle cuffiette che ancora indossiamo.

Voglio avere il coraggio di dirti almeno una volta vaffanculo stronza, vaffanculo stronza. Voglio giocare con il tuo cuore a pallone, voglio farti provare il mio dolore

Mi sento così egoista a ritrovarmi d'accordo con il cantante del brano, volendo far soffrire Gianmarco almeno la metà di quanto lui ha fatto soffrire me. Voglio sentire il suono del suo cuore che si crepa, così come ha fatto il mio quando ho scoperto di lui e Megan.  Perciò on mi sorprendo quando la mia lingua non aspetta il consenso della testa per buttare una provocazione

"Ho baciato Samu e mi è piaciuto"

Ora sono io a spostare il mio sguardo di fronte a noi e lui a posare il suo sulla mia figura. Sento il suo nervosismo da qua.

Cosa si aspettava? Che appena sarebbe tornato darei ricaduta come un idiota fra le sue braccia?

"La vera domanda è se ti è piaciuto quanto baciare me"

Trattengo il fiato vedendo tutta la voglia di vendicarmi affievolirsi. Il solo pensiero di paragonare i due baci mi mette sotto pressione, perché so per certo che Gianmarco mi fa tutt'altro effetto.

"Il silenzio vale più di mille parole, piccola Nene. Recupererò la tua fiducia, a tutti i costi"

Sorride, forse divertito dal mio non riuscir a mentire. Mi lascia un tenero bacio sulla fronte decidendo poi di lasciarmi da sola.

NOTA AUTRICE
Heylà bella gente! Finalmente è tornato il nostro Gianmarco. Mi sono accorta di non aver mai detto che ho scritto una storia anche su Samu (che proprio oggi ho terminato), se vi va la trovate nel profilo! Detto questo a domani :)

➸ Daydream || GianmarcoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora