Capitolo ventinove

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I suoi occhi infuocati bruciano letteralmente Samu, che innocente com'è non nota questa tensione. Sembra, effettivamente, che nessuno se ne sia realmente reso conto tranne Ramon, il quale dispone di un ottimo radar per i gossip.

Gianmarco sta palesemente usando Megan per farmi ingelosire e questo, dal mio punto di vista, mi riempie di gioia. Vuole farmi fremere di rabbia come sta facendo lui stesso vedendomi in compagnia del ballerino palermitano.

Megan appoggia la testa sul suo petto marmoreo, portandomi ad insultarla mentalmente. Le sue scuse di pochi giorni fa non fanno altro che renderla patetica.

Se deve fare la gattamorta, la facesse con qualcuno che la voglia realmente.

Odio che nonostante io sia consapevole che tutto ciò sia fatto apposta, non riesco a non bruciare di gelosia.

Samu lo nota e, come ormai da qualche tempo a questa parte, si dimostra essere colui che mette sempre il mio bene sopra al suo. Deve aver captato, con molto ritardo, la situazione e decide perciò di essere mio complice in questo gioco di provocazioni.

Mi cinge la vita posando un tenero bacio sul mio collo, che non fa altro che far stringere i pugni al ballerino della Celentano.

"Quando la finirete? Devi parlargli piccola"

L'accento palermitano arriva in sussurro al mio orecchio, dove viene depositato un altro casto bacio.

"Deve essere lui a parlarmi"

Mi giro verso il suo volto per poter far trasparire tutta la rabbia che al momento provo.

"Sei tu la più matura, lo sai"

Non so se sia vero o sia detto solo per convincermi, ma potermi sentire sopra Gianmarco mi porta ad alzarmi di scatto dalle gambe di Samu per poter entrare di fretta in casetta.

So che Gianmarco mi sta seguendo, nessuno dei due stava ascoltando gli altri. Era come se ci fossimo solo io e lui ed ora che c'è l'opportunità di poter stare realmente da soli non penso che ce la faremo sfuggire.

"Io ti giuro quanto è vero dio che mi faccio buttare fuori pur di non vederti più essere così patetico"

Appena arriviamo in una delle stanze inizio a sbraitare, con il solo obbiettivo di riversare il mio rancore addosso a lui nel peggiore dei modi.

"Io patetico? Ti sei vista tu con quel coglione del cazzo?"

I suoi occhi luccicano di una fiamma mai vista prima. Sembra sul punto di ritornare la fuori e tirare realmente un pugno al povero Samu.

"Non provare manco a nominarlo. Sicuramente lui è trecento volte meglio di te, quindi devi solo fare o cess"

Gli sbatto con violenza il dito sul petto, per imprimergli meglio il concetto nella testa.

"Ah certo, me lo dovevo aspettare che tu piacevano i cagnolini che ti seguono dappertutto"

"Meglio i cagnolini che le gatte morte, vero Gianmà?"

Uno dei due angoli della sua bocca si alzano con fare vittorioso, forse felice che abbia in un certo senso ammesso la mia gelosia.

"Ora dovrei dire che Megan è cento volte meglio di te"

Abbassa magicamente i toni mentre parla, forse capendo di avere anche lui parte del manico del coltello.

"Se lo dici, dovrò aggiungere alla lista dei tuoi difetti anche bugiardo"

Scuote la testa allontanandosi da me, probabilmente deve aver realizzato la nostra vicinanza solo ora.

"La devi smettere di fare il bipolare del cazzo, non mi ignori e poi mi vieni a fare queste scenate"

Butto fuori dopo istanti di puro silenzio.

"Io ti evito per ovvi motivi, Venere"

"E quali sarebbero questi ovvi motivi?"

➸ Daydream || GianmarcoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora