Parte Terza-Capitolo 11

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La mattina del 15 novembre, aprendo gli occhi, Giulia avverte uno strano silenzio in casa. Giovanni non è accanto a lei e anche se non vorrebbe lasciare il caldo bozzolo delle coperte che la avvolgono, si costringe a scendere dal letto, perché uno strano presentimento la spinge a controllare cosa succeda. La casa è deserta, anche perlustrandola una volta indossati i vestiti, una felpa di Giovanni e un paio di leggins prestati da Anna. Ha indossato anche le scarpe, perché oggi il freddo e l'umidità pungente di quella giornata tipicamente autunnale non le permettono di girare scalza.
Dove sono finiti tutti?
Possibile che non mi abbiano avvertito che si allontanavano?

Sente la chiave girare nella toppa e il viso di Miriam comparire sulla porta.

"Che fine hanno fatto tutti? Che sta succedendo?"

"Giulia, stai tranquilla, torneranno presto."

"Non hai risposto alla mia domanda." stringe gli occhi vigile, perché sente puzza di bruciato e la collega non le sta dando le risposte che cerca.

"Non posso dirti nulla. Mi spiace."

"Cos'è, un tentativo di proteggermi? Da cosa poi? Non faccio forse più parte di questa squadra? Avevi promesso che mi avresti tenuto al corrente di quello che accadeva, non stai onorando la tua parola."

Miriam la guarda senza commentare, con uno sguardo comprensivo, ma rimane ferma nel suo silenzio.

"Chi ha deciso tutto questo?"

"Joele e Giovanni."

Lo sconforto la coglie come un'onda, se lo aspettava, ma sentirlo uscire dalle labbra di Miriam lo fa diventare reale.
Accidenti a quei due? Ma per chi l'hanno presa? Credono che sia una ragazzina indifesa che non sa reggere le emozioni?

"Dimmi dove sono andati."

"Non posso Giulia, davvero e poi sarebbe comunque tardi ora per raggiungerli."

"E tu? Perché non sei con loro?"

"Sono rimasta qui per sorvegliare su di te."

Giulia deve chiudere gli occhi ed imporsi di calmarsi, sente la rabbia montarle dentro e non vuole esplodere come una pentola a pressione.
Tanto lo scoprirà da sola.
Va alla ricerca del computer che negli ultimi due giorni era misteriosamente scomparso e ora ne capisce il motivo. Lo trova in camera di Joele e le bastano poche ricerche per scoprire il comunicato e capirne il senso.
Le lacrime di rabbia e frustrazione le bruciano le ciglia, ma non ha tempo ora di abbandonarsi allo sconforto.
Torna in sala dove Miriam, seduta sul divano, controlla il suo cellulare.

"Cosa vi siete messi in testa? Sono così incazzata che mi piacerebbe andare li solo per prendere quei due per un orecchio e fargli confessare tutto."
Il suo volto realmente adirato, unito all'immagine creatasi grazie alle sue parole, fa sorridere Miriam.

"Mi spiace Giulia, neanche io ero d'accordo, ma devo eseguire degli ordini."

Si lascia cadere sul divano, sconfitta dall'evidenza, l'hanno esclusa da quella missione pericolosa e non può fare nulla ora per rimediare.

"Tanto lui non verrà, è troppo pericolosa come situazione."
Giulia alza il viso per guardarla.

"Ne sei sicura? Invece credo che troverà il modo per farlo, non si farà sfuggire la possibilità di trovarsi faccia a faccia con Giovanni. Tu non lo conosci, non hai guardato nei suoi occhi, non si fermerà davanti a nulla. Non si trascinerebbe dietro quel bambino, se avesse paura di qualcosa."

"Quale bambino?" ora è Miriam a guardarla stupita.

"Joele non ti ha raccontato nulla? Si vede che non sono l'unica a cui vengono nascoste le informazioni. In quel rifugio c'era anche il figlio di Davide, Mattia."

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