l'ospite è come il pesce

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Il giorno dopo, a Jungwon sembrava di essere sopravvissuto alla settimana più lunga della sua vita. Riki non era ancora stato trovato, e la signorina Choi continuava a mandare ad ognuno di loro occhiate pietose ogni volta che li incrociava per i corridoi. Iniziava a diventare irritante, e Jungwon aveva disperatamente bisogno di fare qualcosa e distrarre sé stesso e gli altri. Non sapeva quando quelli di via Paal avessero iniziato ad essere compresi nei suoi piani, ma la loro preoccupazione era così evitabile che Jungwon, quando chiese agli altri della Combo cosa ne pensassero di un pomeriggio in roulotte, non riuscì ad escluderli.

-Siete sicuri che non vi verrà un accidente, a far entrare noi cattivoni nel vostro segreto?- commentò Jake. Nel suo tono di voce c'era una puntina di beffa, che fece risorgere gli antichi istinti in Jungwon, anche se si sforzò di inghiottirli.

-Pensavo che, dato che siamo in tregua pressoché indefinita, avremmo potuto fare qualche sforzo per conoscerci meglio e creare una situazione meno tesa. Sono sicuro che Riki e Sunoo apprezzeranno-.

Alla menzione del loro amico, Sunghoon fece una smorfia involontaria. –Probabilmente non gli dispiacerebbe se riuscissimo a passare più di mezz'ora in una stanza senza adulti, evitando di ammazzarci- considerò. –Va bene, vuoi che portiamo qualcosa?-.

Jungwon scosse la testa. –No, non serve. Heeseung porterà un po' del succo di mela di sua madre, e io oggi pomeriggio passerò a prendere un paio di vassoi di biscotti da nonna Kim, sperando di non rovesciarli per strada in bicicletta-.

-Posso aiutarti a portarli, se vuoi- Jungwon alzò lo sguardo su Jongseong, sorpreso. –Posso passare da tua nonna e aiutarti a impilare i vassoi sul portapacchi della mia bicicletta, è abbastanza solido, dovrebbe funzionare-.

-... Se ne sei sicuro- concesse Jungwon, esitante. Jongseong emise un verso d'assenso, e la cosa finì lì.

Dopo pranzo –uno stufato che gli fece quasi dimenticare dei suoi problemi, era ridicolo che nonna Kim cucinasse così bene quando era così scorbutica- Jungwon si ritrovò a fissare i due vassoi accuratamente impacchettati sul tavolo, intervallando lo sguardo tra i vassoi e l'orologio, che lo informava ogni volta che era pronto per uscire un buon tre quarti d'ora prima dell'ora approssimativa in cui Jongseong l'aveva avvisato che sarebbe passato.

Perché era così nervoso? Era come se non fosse mai andato alla roulotte. Era Jongseong il problema? A giudicare dal tuffo improvviso allo stomaco quando la sua mente mise anche solo insieme le lettere del suo nome, forse. Ma perché? Era stato solo gentile, ad offrirgli una mano con i biscotti. Jungwon si disse che sarebbero stati soli solo per poco, e che era una cosa che chiunque avrebbe fatto, tralasciando volutamente il modo in cui avrebbe rimesso al loro posto Jake o Sunghoon, se ci avessero provato.

Non era un problema se si sentiva le guance rosse all'idea di come Jongseong l'avrebbe salutato quando sarebbe arrivato, o se continuava a far scappare lo sguardo allo specchio d'ingresso per assicurarsi che il maglione cadesse sulle spalle nel modo giusto, no?

Per evitare di rispondersi –emotivamente parlando, Jungwon non brillava per intelligenza, ma persino lui capiva che quella porta non era una che al momento si sentiva di aprire- cercò qualcosa da fare: quando finalmente suonò il citofono, aveva spazzato il pavimento e lavato i piatti.

Jongseong aveva una aspetto marginalmente migliore degli ultimi giorni: i capelli non erano schiacciati sotto un berretto, ma gli ricadevano ad onde sulla fronte, e indossava una felpa, sotto il giubbotto e la sciarpa, che Jungwon non aveva mai visto.

-Beh, posso già dire che hanno un ottimo profumo- commentò Jongseong, prendendo in consegna i vassoi. –Non mi aspettavo che tua nonna avesse talenti del genere-.

strawberry jam - enhypen.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora