l'uomo per la parola

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Non appena uscirono dal complesso di appartamenti in cui la signorina Choi abitava, Riki e Sunoo compirono una strana magia: un momento erano lì con loro, il secondo dopo erano spariti nel nulla. Jungwon li avrebbe cercati, ma aveva una vaga impressione che non solo sarebbe stato inutile, ma non sarebbe neanche stato apprezzato. Li avrebbero rivisti il lunedì seguente, e tanto sarebbe bastato. Sapendo che non ci sarebbe stata nessuna riunione di Combo nei prossimi due giorni, ne approfittò per rimettersi a pari con i compiti, che nell'ultima settimana erano stati all'ultimo posto nella sua classifica delle priorità.

Per quel motivo, arrivò al lunedì con lo zaino perfettamente ordinato e tutti i compiti e le ricerche ordinate in una cartelletta apposita, ma non per questo era più preparato ad incontrare il padre di Riki.

La signorina Choi era stata categorica: Niki doveva essere presente, e Sunoo si era rifiutato di staccarsi da lui, nonostante il cielo sapesse che l'insegnante ci aveva provato, ma tutti gli altri dovevano tenersi alla larga dall'aula ricevimento docenti il più a lungo possibile. Ovviamente, a nessuno era neanche passato per la testa di rispettare quella disposizione. Il fatto che non potevano assentarsi tutti insieme dalla classe però rimaneva, quindi avevano deciso che avrebbero fatto a turno per origliare fuori dalla porta.

Il primo ad andare era stato Jake, che non sarebbe riuscito a trattenersi oltre; poi c'erano stati Heeseung, Taehyun, Mark, e Sunghoon, che si era fatto dare il cambio da Jungwon con un'espressione scura che non prometteva niente di buono. –Laverei la bocca di quell'uomo col sapone se potessi- commentò a bassa voce, una volta tornato a sedersi. –Quando sono andato via stava dicendo che dovrebbero schedare la 'gente come noi', testuali parole, così che lui possa cambiare strada quando ci incontra. Penso che la signorina Choi stia sinceramente per perdere le staffe-.

Jungwon rabbrividì, ma quelle parole non fecero altro che fomentare la sua contorta curiosità. Fuori dall'aula, il corridoio sembrava apparentemente deserto; le urla del padre di Riki iniziavano a sentirsi già ad una decina di metri dalla porta dell'aula ricevimento.

-Lei non ha alcun diritto di mettere bocca su come educo mio figlio!- Jungwon sentì sbraitare, quando con cautela appoggiò l'orecchio alla porta. –So io che cosa è meglio per lui, e le assicuro che non metterà più piede in questo posto a partire da domani!-.

Jungwon sentì la signorina Choi sospirare. –Signor Nishimura, se non le fosse chiaro, oltre al linguaggio che continua a usare, anche solo il fatto che continuo a vedere Riki entrare in classe coperto di lividi ogni mattina è passibile di una denuncia a suo carico ai servizi sociali, cosa che, le assicuro, non ho alcuna remora a fare, dal momento che Riki chiaramente non si sente al sicuro nella sua stessa casa-.

-Sono suo padre, è giusto che io lo disciplini se ne vedo il bisogno-.

-Ah sì? E per che cosa, esattamente, perché è andato ad un caffè come qualsiasi ragazzo della sua età?-. Jungwon ammirava il coraggio di Sunoo, ma non poteva fare a meno di pensare che facendo così si sarebbe cacciato nei guai, soprattutto in quella situazione.

-Stai zitto, ragazzino, e non mettere bocca nelle questioni che non ti riguardano-.

-Non parlargli così!- Jungwon sentì il sibilo della gambe di una sedia che strisciavano a terra, segno che Riki doveva essersi alzato in piedi.

Seguì un breve trambusto: sedie venivano spostate, e rumori che Jungwon non riusciva a collocare si susseguirono ancora per qualche secondo, fino a che non risuonò squillante la voce della signorina Choi. –Basta così!- esclamò. –Signor Nishimura, il patto è questo. Riki tornerà a casa solo se l'ambiente che troverà non gli sarà ostile come lo ha percepito fino ad adesso. Nel caso in cui dovesse arrivarmi una sola voce contraria, le faccio perquisire casa dai servizi sociali-.

-Potrei denunciarla per questo, sa? Per questo ricatto che lei e mio figlio avete messo su-.

-Forse- rispose l'insegnante noncurante. –Il fatto rimane, ma se preferisce possiamo coinvolgere direttamente la polizia. Non impiegheranno ad arrivare più di un paio di minuti-

-E va bene, va bene!- la interruppe, precipitoso, il padre di Riki. –Non ne faccia una questione di Stato, basta che il mio ragazzo torni a casa, sua madre sta per uscire di testa-.

Riki sbuffò, ma la signorina Choi continuò, imperturbabile: -Riki tornerà a casa alle condizioni che le ho appena spiegato, o non tornerà-.

-Ho capito, le ho detto! Tutte le sue diavolerie, ho capito tutto. Va bene, basta che questa storia finisca-.

Jungwon non riusciva a vederla, ma sapeva che la signorina Choi stava annuendo soddisfatta, come quando qualcuno di loro all'interrogazione riusciva a dare una risposta a una domanda particolarmente difficile. –Sono felice che alla fine si sia dimostrato ragionevole. Sunoo, Riki, potete tornare a lezione, adesso. Dritti in aula, mi raccomando-.

A quelle parole, Jungwon corse via, per evitare che lo beccassero con le orecchie attaccate alla porta, ma lo fece a cuor leggero: quando tornò in classe, sfoggiava un sorriso che andava da un orecchio all'altro. –Ce l'hanno fatta- sussurrò, sedendosi, a Heeseung e Taehyun, al banco davanti. –Riki oggi può tornare a casa-.

Heeseung fece il segno del pollice alzato a quelli di via Paal, due bancate più in là: non servì molto più di quello, e quando Riki tornò in classe fu accolto a suon di sonore pacche sulle spalle.

-Sei stato bravissimo- Jungwon bisbigliò a Sunoo, abbracciandolo. Quello lo guardò per un attimo. –Avete sentito tutto, vero?-.

-Tutto, a turno- concordò allegramente Taehyun, senza girarsi. –L'avete rimesso a posto?-.

Sunoo annuì. –Era un osso duro, ma devo dire che la signorina Choi è stata grande. Al suo posto sarei morto di paura quando ha iniziato a urlare-.

-Bisogna festeggiare!- decise Jungwon, chinando velocemente il capo per evitare di farsi scoprire dal professore di matematica. –Ci vediamo tutti alla roulotte, domani?-.

-Perché non oggi?-. borbottò Sunoo, deluso. Jungwon fece una smorfia. –Devo aiutare Nonna Kim a cucinare tutti i biscotti che le abbiamo mangiato quando sono venuti quelli di via Paal, si è accorta che ultimamente ne ho presi un po' troppi-.

Heeseung ridacchiò. –Beh, direi che tua nonna ha la precedenza su di noi. Vai pure, ci vediamo domani-.

strawberry jam - enhypen.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora