6.1 Vacanze di Natale

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Il giorno dopo, con il suono della sveglia, Chiara scoprì che era stata aggiunta a un nuovo gruppo WhatsApp che aveva già decine di messaggi.

«Mh?» riuscì solo ad articolare, mentre si stiracchiava nel letto e sbloccava il telefono.

Il nome del gruppo era ‘I pranzi di Gennaro 🍝🍕🥓’, e l'ultimo messaggio, quello che poteva vedere prima di aprire la chat, “Sei disgustoso”.

«Oh, Dio…» mormorò, alzandosi a sedere.

Aprì la chat già sapendo di pentirsene.

[16/12, 06:15] Gennaro Classe ti ha aggiunto

[16/12, 06:32] Coletti: Ma che cazzo

[16/12, 06:32] Coletti: Genny

[16/12, 06:33] Coletti: Che cazzo fai

[16/12, 06:35] Gennaro Classe: Così sarà più facile scambiarci informazioni

[16/12, 06:35] Gennaro Classe: Non rompere Colo

[16/12, 06:37] Coletti: Esco dal gruppo

[16/12, 06:39] Edoardo: Fai come cazzo ti pare

[16/12, 06:40] Edoardo: P.S. buongiorno 🙌🏻🌈

[16/12, 06:42] Coletti: Boomer.

[16/12, 06:59] Gennaro Classe: Oggi piove, portate l'ombrello

[16/12, 07:00] Gennaro Classe: E se avete da fare stasera, sappiate che nevicherà

[16/12, 07:00] Gennaro Classe: Ah, tenetevi liberi subito dopo pranzo, devo parlarvi... a tutti e tre

[16/12, 07:09] Edoardo: Sì papà 🙄

[16/12, 07:11] Coletti: Okay, daddy 😌

[16/12, 07:15] Gennaro Classe: Sei disgustoso.

Chiara sospirò, alzandosi dal letto. Sarebbe stata una lunga giornata.

[16/12, 07:34] Tu: Ma che cazz

[16/12, 07:34] Coletti: Alle sette e mezza si sveglia, la principessa

[16/12, 07:34] Coletti: Buongiornissimo

[16/12, 07:36] Tu: Non è colpa mia se ti svegli all'alba

[16/12, 07:39] Gennaro Classe: A scuola non fare nulla che sino a ieri non avresti fatto, non venire a parlare con noi al banco, non confabulare. Altrimenti Giovanni si insospettirà

[16/12, 07:42] Tu: Chi è Giovanni?

[16/12, 07:43] Edoardo: Uno stregone della E

[16/12, 07:43] Coletti: Un coglione

[16/12, 07:45] Gennaro Classe: Entrambe risposte esatte 🤡

«A quest'ora già col telefono?» sentì suo padre borbottare, mentre facevano colazione. 

«A me l'avresti già tolto» intervenne Nicola.

«Già, ma tu sei piccolo. Il telefono ti brucia i pochi neuroni rimasti.»

«Papà, sentito che ha detto?»

«Chiara, smettila di trattare così tuo fratello! E metti via il telefono, non ti serve così presto.»

La ragazza alzò gli occhi al cielo, ma obbedì. Nicola le fece una linguaccia.

«Nano malefico.»

«Papà! La senti? La senti?»

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